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Una cultura per la rete

Intervista a Dario Cillo, fondatore di Educazione & Scuola, uno dei più seguiti siti italiani di documentazione sulla scuola, a cura di Alberto Pian


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Presentazione

Qualche tempo fa un preside che ho incontrato nel corso di un seminario di aggiornamento commentava:

"Accidenti, questa banca dati di Dario Cillo (il sito è "Educazione e scuola"), è davvero formidabile, alle volte trovo informazioni più complete che sul sito dello stesso Ministero".

Queste dichiarazioni riflettono la realtà dei fatti e sono anche un giusto apprezzamento per la grande mole di lavoro che impegna il prof. Cillo nell'aggiornamento continuo del suo sito che, in breve tempo, si è affermato come uno dei tre o quattro siti fondamentali della scuola italiana, tappa obbligata di ogni navigazione nel Web alla ricerca di informazioni sulla nostra scuola.

Dario è dunque nella condizione di poter avere un'ampia visuale sul tema delle nuove tecnologie nella scuola (Internet soprattutto), e gli abbiamo quindi chiesto di rispondere ad alcune domande.

A.P.

Indice

Educazione&Scuola©

Reg.Trib.Lecce n.662 del 01.07.1997
Direttore Responsabile Dario Cillo
http://www.edscuola.com
e-mail: edscuola@edscuola.com

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Educazione & Scuola: un esempio di collaborazione

DOMANDA: Il tuo sito è diventato in brevissimo tempo uno dei più interessanti d'Italia per quanto riguarda la scuola: puoi spiegare come è nata l'idea e quali riscontri hai avuto?

Educazione&Scuola nasce dall'esigenza di uno spazio dedicato all'informazione e al confronto democratico sul mondo della Scuola.

La prima bozza del sito è in rete nel dicembre del 1996 sul server di Geocities, ma solo dal gennaio del '97 viene realizzato un costante aggiornamento, nasce l'Archivio - http://www.edscuola.com/archivio/ - (la più completa raccolta di normativa scolastica in Rete) ed è avviata la distribuzione del bollettino delle news (che raggiunge oggi circa 3.500 lettori ad ogni spedizione).

Nel corso del '97 sono realizzati la maggior parte dei mirror (su Ibmsnet, ScuolaItalia, Infcom, ITC Tosi e, nel '98, sul Criad); nel luglio dello stesso anno il sito si trasforma in una vera e propria rivista telematica (la prima in Italia ad essere regolarmente iscritta nel registro della stampa di un tribunale).

Dal settembre del '97 è attiva la Mailing List di Educazione&Scuola (mailing.es@www.ibmsnet.it), vera e propria 'redazione virtuale' della rivista, fucina di tanti progetti (come 'Smonta lo Spot. I segreti della pubblicità analizzati e svelati dagli studenti', la prima ricerca sulla pubblicità indirizzata a tutte le scuole italiane realizzata con Enrico Galavotti e Italia Oggi - http://www.edscuola.com/spot.html) e fonte prima delle notizie e dei materiali pubblicati su E&S.

Dal gennaio del '98 la rivista (che acquisisce un suo personale dominio - http://www.edscuola.com) propone alcune rubriche specialistiche ('Area Saperi Fondamentali' a cura di Davide Suraci - http://www.edscuola.com/cover.html -, 'Global Education' a cura di Giuseppe Fortunati e Ken Tye - http://www.edscuola.com/globed.shtml -, 'InterLinea con...' a cura di Nadia Scardeoni - http://www.edscuola.com/interlinea.html -, 'La Ricerca Educativa' a cura di

Paolo Manzelli - http://www.edscuola.com/lre.html -, 'Riforme On Line' a cura di Giancarlo Cerini, http://www.edscuola.com/cerini.html), ospita l'edizione italiana del premio internazionale Think Quest (http://www.edscuola.com/think.shtml) ed è coordinata da un prestigioso comitato scientifico (http://www.edscuola.com/copy.shtml) che unisce sotto un unico 'tetto virtuale' professori, docenti universitari, responsabili amministrativi, presidi, ispettori e giornalisti, tutti accomunati da un sincero interesse per il mondo della formazione e per le potenzialità della Rete.

Educazione&Scuola (di cui sono apparsi circa 400 numeri in due anni) conta oggi oltre 400.000 lettori, più di 2.000 documenti (su un totale di circa 50 MB di dati), oltre 600 partecipanti alla sua 'redazione virtuale' ed è segnalata fra i primi dieci siti 'educational' del mondo (fonte Web Statistics).


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Collegamento in rete o "cultura della rete"

 

- DOMANDA: Si parla di 5-6000 scuole in Internet, tuttavia non è sempre oro quello che luccica, a tuo parere qual è lo stato reale del rapporto rete - scuole?

I numeri segnalati partono da una considerazione solo teorica del problema. In altre parole avere gli strumenti idonei e un collegamento alla Rete non significa, ovviamente, aver creato una 'cultura' della Rete.

In questo senso il rischio che il progetto ministeriale per l'introduzione delle nuove tecnologie didattiche possa tradursi di fatto in un'altra occasione mancata (vedi PNI, MultiLab, ecc.) è fortissimo.

I problemi sono di ordine diverso.

Da un lato bisogna considerare la costante obsolescenza di hardware e software che potrebbe, entro breve, determinare, come già accaduto in passato, la sopravvivenza nelle scuole di laboratori desueti ed inutilizzabili.

Dall'altro, la tendenziale esaustività dell'offerta, che è uno dei maggiori pregi di Internet, potrebbe tradursi, se non opportunamente mediata, in un deterrente alla sua diffusione.

Parlare di 'cultura' della Rete significa invece affiancare ai presupposti tecnici, ai finanziamenti ed alla formazione - talvolta inadeguata - una reale sensibilizzazione verso le possibilità comunicative, di informazione ma anche di collaborazione che Internet offre, unita ad una sorta di 'educazione' alla scelta ed alla proposta che è, in ultima analisi, un'altra occasione per educare al vivere insieme, ad una reticolarità di rapporti interpersonali fatta di progetto, autonomia e confronto dialettico.


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Internet: siamo pronti per un nuovo modello di democrazia?

 

-DOMANDA: Cosa vuol dire il concetto di rete come servizio pubblico?

Internet nasce come 'servizio': in questo senso essa rappresenta un modello di democrazia al quale la gran parte di noi non è ancora del tutto pronta.

Il nostro modello di democrazia implica una costante verticalità nella gestione dell'(in)formazione che, a sua volta, determina un principio di delega verso altri.

Mentre la verticalità, legittimando la delega, implica l'ordine (nella doppia accezione del termine), l'orizzontalità o si fonda sulla libera scelta, sulla responsabilità e quindi sul 'concentrarsi', ovvero si esplica nella autocelebrazione e, in ultima analisi, nel 'disperdersi'.

La natura ipertestuale (orizzontale) del media rende Internet una straordinaria occasione per determinare forme di comunicazione, dialogo e interscambio (senza ruoli prestabiliti o gerarchici fra emittente e ricevente).

Oggi la Rete viene spesso vista come un'ulteriore possibilità dell' 'esserci', una 'vetrina' per mostrare piuttosto che un'occasione per offrire; ciò impedisce a monte la possibilità del confronto.

Un'auspicabile evoluzione della presenza in Rete delle scuole dovrebbe essere quindi indirizzata verso la costruzione di servizi utili al pubblico (famiglie, studenti, docenti): diffusione di informazioni, ausilio didattico e amministrativo, form per l'elaborazione di dati valutativi della qualità del servizio, progetti educativi finalizzati alla realizzazione di interventi di didattica a distanza verso alunni lungo degenti, ...


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L'amministrazione scolastica usa la rete ancora in modo unidirezionale

 

-DOMANDA: Ciò che dici è molto interessante e allora a tuo parere qual è la situazione dei Provveditorati e dell'Amministrazione scolastica in genere e cosa potrebbero fare per operare un cambiamento qualitativo, sempre in relazione alla rete?

In questo ambito valgono molte delle considerazione precedentemente espresse.

A una nascente cultura dell'autonomia si contrappone una fortissima resistenza da parte del centralismo dell'Amministrazione in genere.

Solo di recente la presenza delle Istituzioni in Rete si sta traducendo in una prima occasione di comunicazione di norme, atti, informazioni che, in un passato fin troppo recente, erano gelosamente custoditi e comunicati secondo una precisa (lentissima e, talvolta, selettiva) linea gerarchica (verticale).

Anche in questo caso la Rete e' utilizzata quasi esclusivamente in modo unidirezionale, mancando ancora una seria impostazione di dialogo con l'utenza: basti pensare che in California l'Amministrazione ha l'obbligo per legge di rendere pubblici gli indirizzi di posta elettronica dei propri funzionari e di evadere le email degli utenti.


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Una prima palestra per cimentarsi con Internet

-DOMANDA: Uno dei problemi principali tra scuole e Internet è dato dal provider: per una scuola è piuttosto difficile avere a disposizione alcune centinaia di Mb di spazio per mettere davvero in rete una documentazione ipertestuale e multimediale di rilievo: puoi affrontare questa problematica indicando anche le opportunità che le scuole potrebbero utilizzare?

Alcune scuole hanno affrontato il problema in maniera radicale; utilizzando fondi europei sono stati realizzati server a scuola direttamente collegati in rete (talvolta in parte subappaltati a terzi in cambio di supporto tecnico): la scuola stessa si e' trasformata in provider di servizi propri ed altrui coniugandosi in maniera dialettica con le esigenze del territorio e fornendo ai suoi alunni servizi mirati e formazione diretta in questo campo.

Senza arrivare a questo tipo di soluzioni si potrebbe innanzitutto verificare l'assoluta necessita' di spazi tanto grandi e di materiali così' voluminosi in Rete.

Attualmente le linee telefoniche riescono solo con difficoltà' a supportare un normale traffico; occorre quindi chiedersi se materiali di tale 'peso' potrebbero essere facilmente trasmessi e ricevuti senza tradursi in lunghe e noiose attese.

Il principio rimane sempre, quindi, quello di mettersi dal punto di vista dell'utente.

In ragione di quanto sopra soluzioni che permettano di utilizzare spazi di più' modesta portata (nell'ordine di una decina di MB), spesso assolutamente sufficienti, sono offerte da molti sulla Rete (vd. http://www.edscuola.com/archivio/gratis.shtml) e possono comunque rappresentare una prima 'palestra' per cimentarsi con Internet.


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