Dicembre 2000

 

Informazioni e Diritti

 

05 - 16 dicembre Elezioni RSU

Si svolgono dal dal 13 al 16 dicembre 2000, con le modalità previste dalla nota prot. n. D7/2750 del 11.09.2000,  nelle istituzioni scolastiche riportate nell' Elenco pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 226 del 27 settembre 2000, le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie della Scuola secondo la procedura prevista dall’Accordo-Quadro del 7.8.1998 ed indette con Protocollo d’intesa 19.01.99, trasformato in Decreto Legge n. 5 del 22.01.99 e convertito in Legge n. 69 del 24.03.99, sottoscritto dall'ARAN e dalle Confederazioni CGIL, CISL, UIL, CONFSAL, CISAL e UGL.

Queste le scadenze previste dalla nota prot. n. D7/2823 del 22.9.2000 per il mese di dicembre:

  • 5 dicembre: affissione liste elettorali;
  • dal 13 al 16 dicembre: elezioni;
  • 16 dicembre: scrutinio.

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15 dicembre Preiscrizioni Università

Come previsto dal decreto MURST 13 ottobre 2000, "il MURST predispone entro il 15 dicembre 2000 la banca dati contenente i moduli compilati dagli studenti [sul sito http://www.murst.it, entro il 30 novembre 2000 - ndr] e ne consente, in pari data, l'accesso telematico, alle università, ai provveditorati nel caso di studenti provenienti da scuole private e alle scuole pubbliche collegate in rete. Al fine di garantire la riservatezza dei dati, le università, i provveditorati e le scuole possono ottenere, attraverso una specifica chiave di accesso loro assegnata, una copia in via telematica dei soli moduli riguardanti gli studenti appartenenti alle proprie strutture o a quelle di riferimento. Il MURST provvede, inoltre, alla trasmissione cartacea dei moduli ai provveditorati ed alle scuole pubbliche non collegati in rete."

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Dicembre Riforma Cicli

Entro il dicembre 2000 il Parlamento dovrebbe esprime le sue indicazioni, dando il via libera all'attuazione della riforma dei cicli scolastici.

Il 17 novembre il testo del Programma quinquennale di attuazione della riforma dei cicli scolastici viene presentato al Senato: entro 45 giorni il Parlamento dovrà stilare il documento di indirizzo propedeutico alla predisposizione dei regolamenti attuativi.

Il 3 novembre il Consiglio dei Ministri approva il Programma quinquennale di attuazione della riforma dei cicli scolastici, previsto dalla Legge 10 febbraio 2000, n. 30 (il cui documento preparatorio è stato ultimato lo scorso settembre dalla Commissione insediatasi il 27 giugno 2000).

Di seguito il comunicato del MPI ed un estratto del comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri:

(Comunicato MPI) Il Governo, nel Consiglio dei ministri del 3 novembre 2000, ha approvato il Programma di attuazione della riforma dei cicli scolastici varata dal Parlamento lo scorso febbraio (Legge n.30 del 10/2/2000).
La nuova scuola, disegnata dalla riforma, si articola in scuola dell'infanzia non obbligatoria (attuale scuola materna); in un ciclo primario (scuola di base) che avrà la durata di sette anni e in un ciclo secondario di durata quinquennale.
La riunificazione in un primo ciclo unitario dell'istruzione di base consente lo sviluppo di un percorso pedagogico che mira a superare le cesure che segnano nell'attuale sistema il passaggio dalle elementari alla media inferiore.
Il secondo ciclo della scuola secondaria di durata quinquennale si articola in quattro aree specifiche classico-umanistica, scientifica, tecnica e tecnologica, artistica e musicale.
Obiettivo della riforma è consolidare le capacità e le competenze acquisite nel ciclo primario, arricchire la formazione culturale, umana e civile degli studenti e prepararli all'accesso all'istruzione superiore, universitaria e non universitaria e/o all'inserimento nel mondo del lavoro.
La realizzazione progressiva dei nuovi cicli scolastici consente l'impostazione di un progetto generale di riqualificazione del personale docente e dei criteri generali per la formazione degli organici d'istituto.

(Comunicato Presidenza Consiglio dei Ministri n. 34 del 3 novembre 2000) Il Ministro De Mauro ha illustrato il Programma quinquennale di progressiva attuazione della riforma dei cicli d’istruzione (predisposto a norma della legge n.30 del 2000), le cui linee fondamentali concernono:
- l’abbreviazione dell’intero percorso di studio e il collegamento con l’obbligo formativo a 18 anni, che intendono favorire l’adeguamento ai livelli europei delle uscite dei giovani dall’istruzione e dalla formazione e, quindi, una più precoce iscrizione alle università o, in alternativa, un inserimento nel lavoro con un più solido bagaglio formativo;
- l’equilibrio tra una quota nazionale di curricoli e una quota affidata alle scuole, per contemperare la duplice esigenza di muovere verso obiettivi e standard nazionali di apprendimento di alto livello e di corrispondere sia alle esigenze dei singoli alunni, sia alle peculiarità dell’ambiente e del territorio;
- il superamento della segmentazione del ciclo di base in due tronconi e la delineazione, quindi, di un percorso unitario che, mettendo a frutto tutte le tradizionali competenze degli insegnanti elementari e medi, sappia portare le bambine e i bambini dalla prima alfabetizzazione linguistica e aritmetica (primo biennio) verso ambiti disciplinari sempre più riccamente articolati e precisamente definiti, da acquisire pienamente negli ultimi tre anni alle soglie dell’adolescenza;
- la riduzione dei 243 indirizzi mediosuperiori, che frastagliano la attuale scuola secondaria, a quattro grandi aree (classico-umanistica, scientifica, tecnica e tecnologica, artistica e musicale) entro cui, sulla base di una salda area culturale comune (linguistica, storica, matematico-scientifca), le singole scuole autonome, in rapporto a esigenze socioproduttive locali e al riassetto delle lauree, potranno delineare e realizzare eventuali percorsi più specifici.
Il Consiglio ha condiviso i contenuti del predetto Documento e ne ha autorizzato la trasmissione al Parlamento.

Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:

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