Motivo centrale delle poesie di Stefania Negro (ventiduenne leccese, studentessa al quarto anno di Lettere Moderne) č una continua, inesausta ansia di infinito.

Tale ricerca, seguendo il percorso che dal Genesi giunge all'Apocalisse, si presenta come una sorta di riproposta, in chiave poetica, dell'affascinante paradosso della coincidenza degli opposti: dal caos primigenio, attraverso l'atomo, la cellula e gli infiniti effetti delle loro organizzazioni, si arriva cosė, chiudendo ancora una volta il cerchio (solo per riprendere il cammino nuovamente dall'inizio), al caos finale.

Sospesi fra il panico e la gioia di questa riscoperta del reale, le parole, i versi, trovano la loro maggiore efficacia proprio quando sono la meraviglia e l'innocenza a farsi inconsce interpreti di questo mondo svelato.

 


Dario Cillo, in ''L'Immaginazione'', n. 48, 12/1987