DECALOGO DIDATTICO

Umberto Tenuta

 

1. È l’alunno che apprende: egli scopre, inventa, costruisce i concetti, le idee, le teorie

2. Il docente non trasmette i saperi, ma insegna (in-segna): offre agli alunni i segni (concreti, iconici e simbolici) che gli alunni utilizzano per scoprire/costruire i concetti

3. Attraverso i processi della ricerca/riscoperta/reinvenzione/ricostruzione (problem solving), gli alunni, non solo comprendono ed apprendono, ma si formano, sviluppando le loro capacità ed i loro atteggiamenti

4. Per ascoltare le lezioni, basta tenere le orecchie tese e gli occhi aperti, ma per costruire i concetti occorre agire: muoversi, toccare, manipolare, esplorare, sperimentare, osservare…

5. Per agire, occorre essere motivati: il primo impegno dei docenti è quello di motivare gli alunni ad apprendere

6. Il secondo impegno dei docenti è quello di individuare le mete formative (obiettivi formativi) che gli alunni debbono perseguire per realizzare la piena, armonica, integrale ed originale formazione della loro personalità: atteggiamenti, capacità e conoscenze

7. Il terzo impegno dei docenti è quello progettare le attività che gli alunni debbono effettuare e di organizzare gli ambienti di apprendimento (laboratori), utilizzando le più idonee tecnologie educative e didattiche (materiali concreti, iconici o simbolici), comprese le tecnologie multimediali

8. Il quarto impegno dei docenti è quello di guidare gli alunni nei processi di apprendimento, senza mai sostituirsi a loro, ma offrendo tutti gli aiuti perché essi, anche lavorando assieme (cooperative learning), scoprano, costruiscano, inventino i concetti

9. Ciò che è compreso ed appreso deve essere ricordato: alla scoperta debbono seguire le attività di consolidamento (esercitazioni)

10. L’impegno di acquisizione delle conoscenze, delle capacità e degli atteggiamenti deve essere avvertito dagli alunni come strumento del loro processo di crescita, formazione, autorealizzazione (successo formativo): come tale deve essere vissuto, non una condanna, ma la più grande gioia della loro vita