DIDATTICA DELLA GEOGRAFIA
CARTE GEOGRAFICHE E IMMAGINI - PARTE I
di Piero Morpurgo
Nel 1874 fu pubblicato in Italia l’Atlante oro-idrografico di Sydow; il volume era raccomandato dal Regio Ministero della Pubblica Istruzione "per l’insegnamento nei Licei, Ginnasi, Istituti tecnici e Scuole tecniche". Il libro riportava, come spiegò l’autore, una serie di carte senza nomi strumenti definiti di grande utilità perché con queste carte mute "lo scolaro deve adoprarsi in mille modi; deve egli stesso preparare il suo Atlante, scrivere il suo manuale, deve insomma riflettere, giacché in nessun luogo egli può trovare la spiegazione delle idee e delle immagini apprese". Inoltre "dovrà lasciarsi libero alla perizia pedagogica ed alle opinioni individuali di ciascun maestro l’adoperare l’Atlante anche in altra maniera e per altro fine: faranno anzi cose eccellente que’ maestri che, servendosi di questo Atlante per gli usi più svariati, manterranno viva l’operosità dei loro allievi".
Oggi quel messaggio è ancora più che valido: sulle cartine mute si potranno realizzare strumenti per l’apprendimento della storia, della letteratura, del pensiero religioso, del progresso scientifico oltre che delle strutture geofisiche del nostro pianeta. Purtroppo l’insegnamento della geografia sembra sempre più allontanarsi dall’obiettivo per cui chi studia dovrebbe saper ben collocare nel tempo e nello spazio (su carta geografica quindi) ciò che studia riuscendo così a sintetizzare il senso di un mutamento istituzionale o lo sviluppo di una corrente artistica così come la dimensione dei cambiamenti climatici. Attualmente in commercio esistono molti atlanti tematici di ottima qualità che di rado figurano sui banchi scolastici (stanno anche sparendo le carte geografiche appese accanto alla lavagna).
Per recuperare la tradizione didattica sostenuta da Sydow qui propongo una serie di siti on-line che riportano le diverse dimensioni del mondo in cui viviamo. Con questi strumenti e una serie di cartine mute (cartacee o in video) lo studente potrebbe preparare il suo manuale avvalendosi anche di due siti eccezionali:
Comporre tutti questi materiali potrà essere divertente e fruttuoso.
ELENCO di LINKS
DIDATTICA DELLA GEOGRAFIA
CARTE GEOGRAFICHE E IMMAGINI - PARTE II
di Umberto Tenuta
La breve nota del Prof. Morpurgo, di cui si riproduce il titolo, rappresenta una indicazione didattica di grandissimo rilievo nella didattica della Geografia, molto spesso insegnata ed appresa come nongeografia, non scrittura, non rappresentazione della terra.
Che cosa è la Geografia, se non la rappresentazione della Terra?
Insegnare la Geografia senza le cartine significa insegnare La lingua italiana senza le parole, la Pittura senza i colori, la Musica senza i suoni.
Imparare Geografia significa imparare a conoscere la Terra ed a rappresentarla.
Si comincia con le immagini percettive (osservazione diretta del paesaggio geografico) per passare prima alle immagini mentali e poi alle immagini grafiche, preferibilmente fotografiche. Solo in un secondo momento si dovrebbe pervenire alla rappresentazione cartografica, nella quale le immagini sono tradotte in simboli: la città diventa un cerchietto, l’altezza diventa il colore marrone ecc.
ITINERARIO DIDATTICO
Paesaggio geografico osservato → immagini mentali → immagini fotografiche → simboli cartografici (plastici, carte topografiche, carte geografiche).
<<Faranno anzi cose eccellenti que’ maestri che, servendosi di questo Atlante per gli usi più svariati, manterranno viva l’operosità dei loro allievi>>.
Una didattica operativa, attiva, problematizzata della Geografia (e della Storia) si fonda sulla operatività degli alunni.
La prima operazione è l’osservazione. Segue la rappresentazione attraverso le immagini per pervenire alla rappresentazione simbolica (simbolismo cartografico).
Le carte geografiche debbono essere costruite dagli alunni, così come si impara la musica producendola a mezzo degli strumenti musicali e si impara la pittura dipingendo con i pennelli.
Ma, dice Morpurgo, che <<stanno anche sparendo le carte geografiche appese accanto alla lavagna>>, peraltro non sostituite nemmeno dalle carte digitali, oggi così largamente disponibili (cfr. i siti indicati).
Si è fatto un gran chiasso per la ventilata abolizione dell’insegnamento della Geografia nelle scuole.
Ma, se non se ne rinnova la didattica, forse si arriva veramente a questa assurdità.
Il Prof. Morpurgo, storico affermato, aveva scritto la sua nota in riferimento all’insegnamento della Storia: noi l’abbiamo utilizzata per la Geografia, ma c’è un discorso da fare anche per la Storia.
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