Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

Ricerca

 

GEOGRAFIE DELLE GUERRE E DEI DIRITTI UMANI

Piero Morpurgo

 

Per ragionare sulla storia contemporanea.

E’ compito di ogni insegnante ‘preoccuparsi’ dello sviluppo intellettuale dei propri allievi, non è affatto vero che spetti solo ai professori di italiano e storia ( e di diritto e di religione e di filosofia) di trasmettere il senso storico dei diritti civili.

Questo impegno spetta a tutti i docenti. E’ compito faticoso minato da sconcertanti banalità.

Due esempi: 1) in un libercolo di temi svolti c’è un elaborato ‘da copiare’ sulla guerra ove si presenta un falso storico; infatti dopo un lacrimevole esordio su come ogni bambino tema la guerra sin dai suoi primi anni, si afferma che il conflitto tra Iraq e Usa fu rappresentato come una lotta tra il Male e il Bene benché fosse una contesa per i pozzi di petrolio (sic!!!!) e nulla, assolutamente nulla, si dice sul fatto che il Kuwait –stato sovrano almeno dalla fine del 1760 http://www.arab.net/kuwait/history/kt_alsabah.html  - fosse stato invaso da una potenza straniera.

Le raccolte di temi, svolti diceva mia nonna, sono fatte per chi non vuol studiare; però esistono e vengono vendute.

C’è di peggio: 2) in un manuale assai diffuso si dice che la guerra è l’attore protagonista della storia. Con un’affermazione teatrale si cancellano: statuti, leggi costituzioni, diritti, principi e valori morali, filosofi, giuristi, religiosi, statisti: la storia e la guerra son la stessa cosa e i generali sono le star.

Non è così. E’ pur vero che i conflitti sono ‘più visibili’, ma pensando ai miei allievi e all’evoluzione delle attuali dinamiche storiche ritengo che sia opportuno presentar loro una panoramica geografica di quel che è successo, di quel che avviene e forse di quel che può accadere.

Tuttavia non posso esimermi da dar loro una chiave interpretativa e questa per me è rappresentata dall’affermarsi dei ‘diritti del cittadino’. Solo cogliendo il senso del progresso in questo campo –e delle dolorose sconfitte- si potrà far storia contemporanea.

Immaginiamo allora –facciamolo– di stare in una sala informatica e di aprire assieme agli allievi questi siti che qui seguono.

Osserviamo, leggiamo, discutiamo, costruiamo percorsi storici che affermino la necessità della difesa di quei diritti umani che si dipanano dal dover ragionare assieme anche dinanzi a versioni discordanti che qui saranno evidenti.

E per cominciare occorrerà ragionare sul fatto che la guerra non è scoppiata l’ 11 novembre è ciò che balza agli occhi dal sito:

http://www.warnews.it/index.html che offre un quadro sconvolgente della violazione dei diritti umani nel mondo e della nostra indifferenza storica e civile per chi soffre lontano da noi e che è nient’altro che un "altro".

A questo proposito fanno riflettere gli atti dell’ immagine dell’altro che è il titolo del convegno preparatorio all’incontro di Barcelona del 2004 per il Forum delle Culture.

Per inaugarare quei lavori Benjamin Barber, Director of the Walt Whitman Center for the Culture and Politics of Democracy at Rutgers University in New Jersey, USA ha detto che oggi : "the right to shop seems more important than the right to vote to many people. And the citizen is again and again subsumed to the consumer. Indeed we think of citizens as consumers, clients of states, customers of social services -- not responsible, engaged, empowered people who themselves are responsible for creating goods and distributing them, but passive clients of a state that looks more and more like a mall. In fact, the mall has to some degree become the church of our new global civilization". (a molte persone il diritto di far acquisti sembra più importante del diritto di votare. E il cittadino è assimilato più e più volte al consumatore. E così si pensa dei cittadini come consumatori, clienti di industrie, utenti di servizi sociali, privi di responsabilità benché essi stessi abbiano la responsabilità di produrre e distribuire beni e tuttavia risultano clienti passivi di uno stato che assomiglia sempre più ad un centro commerciale. Infatti i centri di acquisto sembrano in un certo qual modo le chiese della nostra nuova civiltà globalizzata).

http://www.barcelona2004.org/jornades/eng/documentfinal_eng.pdf  (51 pp)

http://www.barcelona2004.org/

L’immagine dell’altro appare spesso offuscata da pre-giudizi e timori ingiustificabili e la Società dalle mille aperture sembra tendere a chiudersi dinanzi all’emergere dei fondamentalismi che annunciano aspirazioni totalitarie da cui ci si vorrebbe difendere.

Anche su queste basi in Germania l’ufficio federale per la protezione della Costituzione ha redatto un documento sull’estremismo islamico:

http://www.verfassungsschutz.de/publikationen/gesamt/islameng.pdf  (35 pp.)

http://www.verfassungsschutz.de/publikationen/gesamt/page12.html  (riassunto)

e per contro c’è una ‘guida’ al mondo islamico:

http://www.islam-guide.com/

Permane tuttavia nell’interpretazione dei fatti (operata da storici e giornalisti) la convinzione più volte ribadita per cui se c’è la guerra ciò potrebbe anche dipendere dallo scontro che si protrae da troppo tempo in Israele.

Di certo non può essere addebitata al conflitto in Palestina la responsabilità dei massacri in Nigeria:

http://www.warnews.it/ita/nigeria.html

o dell’angosciante guerra civile in Algeria:

http://www.warnews.it/ita/algeria.html

In ogni caso è bene che sia offerta una panoramica storico-geografica dell’area mediorientale così come risulta da siti di diverse impostazioni:

- raccolta storica dalle origini ad oggi di carte geografiche di tutto il mondo http://www.pomoerium.com/links/maps.htm

http://www.culturalresources.com/Maps.html

http://www.assr.org/vlibrary/reference/hmaps.html

http://www.1uptravel.com/worldmaps/history-middle-east.htm l (stampe antiche)

- la mappa di Madaba del 6 secolo http://mercury.sfsu.edu/~hl/madaba.html

- su Israele e la Palestina: http://www.jajz-ed.org.il/100/maps/  (dall’impero ottomano ad oggi); si analizzi l’invasione del 1948 http://www.jajz-ed.org.il/100/maps/invade.html  con la cartina di parte avversa http://www.damascus-online.com/history/Maps/1948.jpg  e con i dati raccolti in Palestine Facts and figures http://www.passia.org/palestine_facts/MAPS/0_pal_facts_MAPS.htm  riprese anche da http://www.al-bab.com/arab/maps/palestine.htm  che vi aggiunge una collezione di fonti cartografiche…

Particolarmente interessante è la diversa distribuzione delle popolazioni in Medio Oriente e i piani proposti per la pace http://www.dartmouth.edu/~gov46/  .

- i documenti sulla costruzione dello Stato di Israele dal 1915 al 2001

-la storia di Israele (in italiano) http://www.hist.cam.ac.uk/online_resources/maps_images.html

http://www.mideastweb.org/history.htm

-la storia della Palestina http://www.ecn.org/reds/linkspalestina.html

Links generali (collezioni di carte):

http://www.damascus-online.com/history/historical-maps.htm

http://inic.utexas.edu/menic/maps.html

http://www.inweh.unu.edu/unuinweh/Mapdatabase/Middle%20East%20Maps_1.html

http://members.tripod.com/truls/fram/histmap.htm

http://www.hist.cam.ac.uk/online_resources/maps_images.html

Unità didattiche sui Diritti dell’Uomo

http://www.amnesty.it/edu/scuole/tri-carte_diritti.php3

http://www.microsoft.com/italy/education/air/AiR_Venezia/html/riv_doc.htm

Testi e materiali

10 dicembre 1948 Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

Consulta europea per i diritti dell’uomo

http://www.dirittiuomo.it/

Human Right Watch

http://www.hrw.org/


La pagina
- Educazione&Scuola©