Obiettivi formativi e competenze

di Umberto Tenuta

 

<<Fino alla definizione dei curricoli di cui all'articolo 8 si applicano gli attuali ordinamenti degli studi e relative sperimentazioni, nel cui ambito le istituzioni scolastiche possono contribuire a definire gli obiettivi specifici di apprendimento di cui all'articolo 8 riorganizzando i propri percorsi didattici secondo modalità fondate su obiettivi formativi e competenze>>(Art. 13, comma 1, Regolamento dell’autonomia scolastica).

Precisa l’art. 2 del D.M. 234/2000 che <<Nell'ambito dei curricoli di cui all'articolo 1 ciascuna istituzione scolastica può riorganizzare, in sede di elaborazione del piano dell'offerta formativa, i propri percorsi didattici secondo modalità fondate su obiettivi formativi specifici di apprendimento e competenze degli alunni, valorizzando l'introduzione di nuove metodologie didattiche, anche attraverso il ricorso alle tecnologie multimediali>>.

In attesa del Syllabus, le scuole riorganizzano <<i propri percorsi didattici secondo modalità fondate su obiettivi formativi e competenze>>.

Non più i contenuti, non più l’accumulo di nozioni, non più le conoscenze l’una accanto all’altra, non più <<la retorica delle conclusioni>>, ma gli obiettivi formativi e le competenze.

Diversamente, che Piano dell’offerta formativa sarebbe quello che ogni scuola si è impegnata ad elaborare?

Piano dell’offerta <<formativa>>: la scuola dell’autonomia, nel momento in cui si configura come <<sistema educativo di istruzione e di formazione>> (1), si impegna a promuovere l’educazione, la formazione e l’istruzione delle nuove generazioni.

Una scuola che mira, non solo ad istruire, ma anche e soprattutto a educare ed a formare: una scuola che si impegna a far acquisire, non solo le conoscenza, ma anche le <<competenze>>.

Anche sulle conoscenze occorre intendersi: possono essere repertori nozionistici, costituiti da informazioni fini a se stesse, ma possono essere anche le strutture delle discipline, i nuclei concettuali fondanti, le conoscenze essenziali. C’è da augurarsi che siano le struttura delle discipline, che i veri esperti delle discipline si decidano a indicare, anche ai docenti.

Soprattutto in una civiltà caratterizzata dalla rapida obsolescenza delle conoscenza e dall’acquisizione delle conoscenza soprattutto attraverso il web, appare fuori della realtà continuare a porre come obiettivo della scuola la mera acquisizione delle conoscenze.

Altri compiti, altre responsabilità incombono sulla scuola: offrire il proprio contributo all’educazione ed alla formazione delle nuove generazioni, attraverso gli <<obiettivi formativi>> e le <<competenze>>.

Forse è stata adoperata un’espressione pleonastica: <<obiettivi formativi e competenze>>, in quanto bastava dire <<obiettivi formativi>> oppure <<competenze>>: che cosa sono le competenze se non obiettivi formativi?

Ma è bene l’aver voluto ribadire che la scuola dell’autonomia persegue obiettivi formativi e che gli obiettivi formativi sono competenze.

Le <<competenze>>: abilità, capacità, saper fare, ma anche saper essere (atteggiamenti, motivazioni, orientamenti valoriali).

La scuola dell’autonomia si propone di far acquisire ai giovani, non solo le conoscenze, ma anche e soprattutto le <<competenze>>: atteggiamenti e capacità (2).

E, quindi, il POF deve indicare le competenze (<<obiettivi formativi e competenze>>).

Il POF si configura come Piano dell’offerta formativa solo se precisa qual è la sua <<offerta formativa>>, in termini di <<obiettivi formativi e competenze>>: atteggiamenti, capacità e conoscenze.

Evidentemente, <<obiettivi formativi e competenze>> debbono riguardare i diversi aspetti della formazione della personalità: non possono riguardare solo la dimensione cognitiva, ma anche la dimensione estetica, espressiva, motoria, affettiva, sociale, morale ecc.

Occorre che la scuola promuova la formazione integrale della persona umana, concepita come un sistema integrato (<<Grande importanza va attribuita all’interazione fra i linguaggi della mente e i linguaggi del corpo, che abbatte la tradizionale barriera fra processi cognitivi e emozioni, facendo emergere un’idea di persona come sistema integrato, alla cui formazione e al cui equilibrio dinamico concorrono la componente percettivo-motoria, quella logico-razionale e quella affettivo-sociale>>(Documento dei saggi sui saperi essenziali).

La scuola dell’autonomia è la scuola della formazione integrale, della formazione cognitiva e della formazione affettiva, della formazione linguistica e della formazione motoria, della formazione estetica e della formazione sociale ecc.

Piano dell’offerta formativa: piano della formazione motoria, della formazione emotivo-affettiva, della formazione sociale, della formazione morale, della formazione cognitiva, della formazione linguistica, della formazione musicale, della formazione …

E, pertanto, nel POF vengono precisati, definiti, indicati gli <<obiettivi formativi>>, le <<competenze>>: conoscenze, capacità e atteggiamenti motori, emotivo-affettivi, sociali, morali, cognitivi, linguistici…

Ma gli obiettivi formativi vanno precisati sia come obiettivi formativi a lungo termine che come obiettivi formativi a medio termine.

Innanzitutto, gli obiettivi formativi a lungo termine, che gli alunni debbono aver perseguito al termine dell’intero sistema scolastico.

Assieme agli obiettivi formativi a lungo termine vanno precisati gli obiettivi formativi a medio termine, che gli alunni debbono perseguire nel corso delle singole scuole, nel corso delle singole annualità, secondo procedure cicliche o a spirale.

Quello che si vuole evidenziare è l’esigenza che gli <<obiettivi formativi e competenze>> vengano chiaramente indicati nel POF, precisati nella programmazione didattica periodica e intenzionalmente perseguiti nella concreta azione educativa e didattica.

L’organizzazione educativa e didattica della scuola dell’autonomia deve risultare sempre funzionale al perseguimento degli <<obiettivi formativi e competenze>> previsti dal POF e dalla programmazione didattica periodica.

Come afferma J. Bruner, la scuola <<è uno speciale tipo di vita, accuratamente programmato al fine di sfruttare al massimo quegli anni ricchi di possibilità formative che caratterizzano lo sviluppo dell’homo sapiens e che distinguono la specie umana dalle altre>> (3).

Gli interventi della scuola sono intenzionali e programmatici: l’azione educativa e didattica non può essere lasciata all’improvvisazione ed alla occasionalità.

Tutto nella scuola dell’autonomia deve risultare funzionale al perseguimento degli obiettivi formativi che consentono di garantire ad ogni alunno il successo formativo, in termini di <<pieno sviluppo della persona umana>>, di piena formazione, nel rispetto delle identità personali, sociali, culturali e professionali dei singoli alunni.

Deve risultare funzionale al perseguimento degli <<obiettivi formativi e competenze>> la gestione della flessibilità dei singoli aspetti dell’organizzazione educativa e didattica della scuola: calendari, orari, aggregazioni delle discipline, raggruppamenti degli alunni anche a classi aperte ecc.

In particolare, debbono risultare funzionali al perseguimento degli <<obiettivi formativi e competenze>> le Programmazioni didattiche annuali delle singole classi , i singoli moduli didattici, le singole unità didattiche.

Il successo formativo dei singoli alunni si assicura se ogni aspetto dell’organizzazione e dell’azione educativa e didattica si svolge sempre in vista di <<obiettivi formativi e competenze>> (4).


Note

1 Art.1, Legge 10 febbraio 2000, n. 30, "Legge Quadro in materia di Riordino dei Cicli dell'Istruzione"

2 In merito cfr. UMBERTO TENUTA, I contenuti essenziali per la formazione di base: homo patiens, habilis, sapiens, in RIVISTA DELL’ISTRUZIONE, MAGGIOLI, RIMINI, 1998, N. 5.

3 BRUNER J. S., Dopo Dewey, Armando, Roma, 1970, p. 17.

4 Ai fini della individuazione degli <<obiettivi formativi e competenze>> si fa riferimento agli Orientamenti educativi del 1991 per la scuola materna , ai Programmi didattici del 1985 per la scuola elementare e del 1979 per la scuola media, ma soprattutto ai Piani di studio della scuola superiore della Commissione Brocca. In merito cfr.: