ESEMPI TERZA PROVA A CARATTERE PLURIDISCIPLINARE

elaborati da Francesca Maura
insegnante di Italiano e Latino Liceo Scientifico di Ceccano


TESTO STORICO-LETTERARIO
Alessandro Magno: da Ulisse Dantesco "ante litteram" ad eroe della disillusione

Seneca il Vecchio ,"Suasoriae 1,1. Prima argomentazione

...ogni cosa che dalla natura ha avuto un’estensione ,ha avuto anche una misura : nulla è senza confini, solo l’Oceano. Dicono che in mezzo all’Oceano ci sono terre fertili, che ci sono , al di là dell’Oceano, altre spiagge ancora, che sorge laggiù un altro mondo e che la natura non ha mai fine , ma sempre riappare con un nuovo aspetto là dove sembra venir meno. Facilmente si creano queste favole, perché non è possibile navigare l’Oceano.

Ad Alessandro basti aver vinto fin dove al mondo basta aver luce.(...) C’è il mare laggiù, immobile, e l’inerte massa della natura che sembra venir meno al suo estremo confine; e nuove e terribili forme esseri che sono grandi anche per l’Oceano, che questa profonda immensità alimenta la luce annebbiata da una fitta oscurità e il giorno nascosto dalle tenebre, e il mare stesso cupo e immobile e la costellazioni invisibili o sconosciute. Questa è, Alessandro, la natura: oltre ogni cosa l’Oceano, oltre l’Oceano il nulla.

Seneca il Vecchio "Suasoriae 1,2. Argomentazione del declamatore Mosco

E’ tempo che Alessandro si arresti dove si arrestano anche il mondo e il sole ."Ho conquistato tutto ciò che conoscevo; ora desidero ciò che non conosco. "Quali popolazioni furono tanto selvagge che non si siano prostrate per adorare Alessandro? Quali monti furono tanto inaccessibili che il soldato vincitore non ne abbia calcato le vette? Ci siamo fermati al di là dei trofei del padre Libero. Noi non cerchiamo un mondo, ma lo perdiamo (...).

Seneca il Vecchio,"Suasoriae" 1,3. Argomentazione di Albucio Silo

Anche le terre hanno un loro limite e il mondo stesso è destinato a tramontare; niente è infinito, devi porre tu un limite alla tua grandezza, poiché non lo pone la Fortuna. E’ di un animo nobile aver moderazione nella buona sorte. La Fortuna impone lo stesso limite alla tua vittoria e alla natura: è l’Oceano che chiude il tuo dominio, la tua grandezza, oh quanto ha superato la natura stessa! Alessandro è grande per il mondo; il mondo è piccolo per Alessandro.

(Traduzione da : Pianezzola, Dieci secoli di letteratura latina, Le Monnier ,Firenze 1988).

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1. Comprensione complessiva.
Nelle parole dei vari declamatori "Alessandro diventa simbolo della hybris , della dismisura umana, ma insieme simbolo della volontà di conoscenza e di avventura ,una specie di Ulisse dantesco ante litteram "(Pianezzola, Dieci secoli di letteratura latina, Le Monnier, Firenze 1988). Discutete ed argomentate tale affermazione.

2. Giovanni pascoli "riscrive " il mito di Alessandro Magno nel poemetto "Alexandros", uno dei "Poemi conviviali" ,così intitolati perché usciti inizialmente sul "Convito", rivista diretta da Adolfo De Bosis ed espressione della contemporanea temperie dell’estetismo. La rappresentazione del mondo antico si carica, in Pascoli, delle inquietudini e delle angosce della sensibilità moderna ed Alessandro appare ora come "eroe dell’antichità", ora come "eroe moderno": il candidato analizzi il componimento, rintracciando i due aspetti del personaggio, delineandone per iscritto le caratteristiche.

3. Alessandro, dunque, simile ad Ulisse desidera spingersi oltre il mondo conosciuto, esplorare l’Oceano avvolto dall’eterna notte; è l’Ulisse di Dante a partire e a sopravvivere al naufragio, costituendo "quello che alcuni critici contemporanei definirebbero un discorso della civiltà occidentale; per gli storici, un immaginario di lunga durata, in altri termini, un archetipo mitico che si sviluppa nella storia e nella letteratura come un costante logos culturale. Per parafrasare Bernard Andreae, Ulisse rappresenta l’archeologia dell’immagine europea dell’uomo". Questo è quanto scrive Piero Boitani in un saggio dal titolo L’ombra di Ulisse (Il Mulino, Bologna, 1992), in cui la figura dell’eroe è analizzata e "rintracciata" in tutte le sue manifestazioni e travestimenti letterari. Proponiamo di seguito un possibile percorso all’inseguimento di Ulisse: il candidato scelga di analizzare uno o più componimenti tra quelli proposti, disegnando una propria storia di Odisseo.

4. Nel brano di Primo Levi, Il canto di Ulisse, l’episodio dell’Ulisse dantesco viene ricordato dal protagonista che si trova a vivere la disumana e brutale realtà del Lager: il ricordo letterario salva l’umano, il voler ricomporre ostinatamente nella memoria i versi danteschi si trasforma in una forma di resistenza di ciò che ancora vuole essere chiamato uomo.
Ricostruisci storicamente le drammatiche vicende del popolo ebraico nel periodo della dittatura di Hitler.

5. Ancora Piero Boitani ci offre la possibilità di un’ulteriore connessione: egli scrive che "le tante versioni della fine di Odisseo che l’antichità ci ha lasciato apparirebbero (...) ai nostri occhi, oggi, come i resti, i fossili degli innumerevoli dinosauri che hanno popolato il mondo a quell’epoca", risultati di un processo di selezione naturale, in una prospettiva che potremmo chiamare con Hans Blumenberg darwinismo delle parole. Dal darwinismo delle parole alla teoria evoluzionistica di Charles Darwin: il candidato esponga i principi e le regole di tale teoria.



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