Ricorsi
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Occorre un comitato
genitori per presentare ricorso al TAR avverso un provvedimento di
dimensionamento o dobbiamo farlo noi genitori?
L’art. 75 c.p.c. individua i soggetti
a cui è riconosciuta capacità processuale. Oltre alle persone fisica e
giuridiche si precisa: “Le associazioni e i comitati, che non sono persone giuridiche, stanno in
giudizio per mezzo delle persone indicate negli artt. 36 e seguenti del codice
civile”. Pertanto se non esiste il comitato
possono presentare ricorso i singoli genitori. Ma un comitato può stare in
giudizio solo se ha le caratteristiche previste dalla legge per le persone
giuridiche non riconosciute.
Quale ricorso si può
proporre avverso una bocciatura?
Avverso la bocciatura può
proporsi ricorso al TAR entro 60 giorni dalla comunicazione del
provvedimento. Il TAR può annullare o modificare l’atto per vizi di
legittimità: incompetenza, violazione di legge (es. mancanza di motivazione),
eccesso di potere (es. illogicità o contraddittorietà dell’atto, disparità di
trattamento, ingiustizia manifesta). Occorre l’assistenza di un avvocato. Bisognerà
esercitare il diritto di accesso agli atti ai sensi della L 241/90.
Qual è la differenza tra
ricorso gerarchico e ricorso al Tar?
Il TAR è mezzo di
impugnazione giurisdizionale, il ricorso gerarchico mezzo di impugnazione
amministrativa. Per il ricorso al TAR occorre l'assistenza di un avvocato per
il ricorso gerarchico no. Il ricorso al TAR è ammesso per soli vizi di
legittimità (violazione di legge, eccesso di potere, incompetenza); il ricorso
gerarchico anche per vizi di merito (es. opportunità). Il ricorso gerarchico va
proposto entro 30 giorni dalla conoscenza dell'atto e può essere scritto in
maniera chiara e sintetica direttamente dal ricorrente su carta in bollo e può
essere consegnato direttamente o inviato con raccomandata o
notificato a mezzo ufficiale giudiziario; il ricorso a TAR va notificato,
entro 60 giorni dalla notifica o pubblicazione dell’atto ovvero dalla sua
conoscenza, alla P.A. che ha emanato l’atto e ad almeno uno dei
controinteressati. Nel ricorso gerarchico vanno indicate le generalità
complete, il recapito ed i motivi del ricorso (in maniera analoga al ricorso al
TAR). Il ricorso TAR è oneroso, il ricorso gerarchico no. Difetti del ricorso
gerarchico: l'amministrazione decide entro 90 giorni. Il silenzio equivale a
rifiuto e l'atto va impugnato dinanzi al TAR o con ricorso straordinario
al Capo dello Stato (l'uno esclude l'altro). Vedi anche: Guida all’Impugnazione dell’atto Amministrativo.
Il nuovo dirigente ha
ritenuto ineleggibile un collega ATA, eletto da anni il consiglio di Istituto,
è possibile ricorrere al TAR avverso tale decisione?
Un ricorso al TAR
presuppone delle valutazioni preliminari anche di carattere economico e
non solo meramente giuridico anche per la necessità del patrocinio legale.
Occorre inoltre un provvedimento formale da impugnare rispettando l’ulteriore
condizione del decorso del tempo: non oltre 60 giorni dalla comunicazione del
provvedimento. Poiché sono riconosciuti ancora agli Uffici Scolastici
Regionali alcuni poteri di vigilanza e controllo una possibilità (meno onerosa
certamente e più rapida) potrebbe essere quella di proporre un'istanza a tali
Uffici.