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1.4 - Le periferiche più comuni
Questa lezione si occuperà delle periferiche più comuni.
Il microprocessore e le periferiche
Le periferiche sono dispositivi hardware che si collegano esternamente al computer.
Vi sono tre tipi di periferiche:
di ingresso consentono all'utente di acquisire dati con il PC o impartire istruzioni (ad es. la tastiera, il mouse, lo scanner)
di uscita mostrano la risposta fornita dal computer
(ad es. la stampante, le casse acustiche)
di memorizzazione consentono di archiviare i dati
(ad es. l'unità floppy disk, l'unità CD-ROM)
Il mouse
Il nome di questo dispositivo di puntamento (topo) deriva ovviamente dalla sua forma che richiama appunto quella di un topolino accucciato, con il filo che rappresenta la coda; esso serve ad attivare comandi, selezionare e trascinare oggetti agendo direttamente su ciò che compare sullo schermo.
I mouse più moderni hanno oltre al pulsante destro e sinistro, una rotellina che consente di far scorrere il contenuto delle finestre visualizzate sul monitor.
Con il mouse è possibile compiere le azioni; fare clic, fare doppio clic, selezionare e trascinare.
Esistono mouse cosiddetti "ottici" in cui lo spostamento del mouse viene rilevato non dalla rotazione di una sfera, ma dal cambiamento della configurazione di ciò che si trova sotto il mouse stesso: esistono anche mouse senza fili che lo collegano direttamente al PC.
Trackball
Il funzionamento di questa periferica è simile a quello di un mouse rovesciato: lo spostamento del cursore sullo schermo viene e determinato dai movimenti impressi ad una pallina con il palmo della mano, mentre il trackball rimane fermo.
Questa periferica è utile quando si disponga di poco spazio sulla scrivania e facilita il puntamento fine, perciò si utilizza spesso sui PC portatili e per i disabili motori.
Touchpad
Solitamente utilizzato sui portatili: è costituito da una piccola superficie rettangolare in cui è incorporato un circuito integrato che la rende sensibile al tatto. Scorrendo con il dito sulla superficie è possibile controllare il movimento del puntatore come con il mouse.
Per fare clic si usano due pulsanti, ma si possono anche dare lievi colpetti sulla superficie sensibile.
Il touchpad è basato sulle proprietà dielettriche della pelle, non funziona quindi se si usa una matita al posto del dito.
La tastiera
E' ancora oggi la principale interfaccia di input dei PC, anche per utenti poco esperti essa risulta poco estranea, in quanto è molto simile alla tastiera di una comune macchina da scrivere.
Di solito sulla destra è presente un tastierino numerico separato, che velocizza l'immissione di numeri.
Purtroppo esistono molti modelli di tastiere, ad esempio quelle dei PC portatili sono di dimensioni più contenute e dispongono di un minor numero di tasti, quelle per i cosiddetti desktop sono invece state arricchite di molti tasti che facilitano le operazioni in Rete.
Il monitor
Il monitor, chiamato anche video o display, è la periferica di output per eccellenza, che permette di visualizzare le informazioni grafiche e testuali e vedere il risultato dell'interazione con il PC.
Oggi il mercato offre diverse tipologie di monitor. I più diffusi sono quelli a tubo catodico detti CRT, si stanno però diffondendo gli schermi a cristalli liquidi, detti LCD (Liquid Cristal Display) che occupano molto meno spazio essendo di spessore bassissimo, anche se il loro costo è ancora molto più alto di quello dei corrispondenti CRT.
Le dimensioni dei monitor si misurano in pollici (di diagonale dello schermo), le dimensioni più diffuse sono di 15" ma esistono anche monitor da 17", 19", 20" e 21" destinati prevalentemente alla grafica e ad usi professionali.
A seconda delle caratteristiche del monitor e della scheda video si possono avere varie risoluzioni, per un 15" la risoluzione normale è 800x600 mentre con un 21" è possibile impostare anche una risoluzione di 1280x1024 pixel.
La stampante
La stampante è la periferica che permette di riportare sulla carta ciò che appare sul monitor, o comunque testi, grafici ed Immagini che si desidera avere con un output permanente.
Nei primi tempi dell'informatica le stampanti più diffuse erano quelle cosiddette ad impatto nelle quali un carattere (o una serie di aghi che riproducevano il carattere) veniva fatto battere su un nastro inchiostrato che a sua volta premeva sulla carta lasciando il segno.
Attualmente le stampanti più diffuse sono le ink jet e le stampanti laser.
Le stampanti ink jet sono costituite da testine di stampa su cui sono caricate le cartucce d'inchiostro, nelle testine ci sono piccolissimi iniettori che mentre la testina si sposta in orizzontale spruzzano sul foglio microscopiche goccioline di inchiostro ad alta pressione. Sono le più diffuse in quanto la loro affidabilità è ormai molto alta, il loro costo è contenuto anche nelle versioni a colori.
Le stampanti laser sono invece basate su un fascio di luce laser che traccia sul rullo la stampa finale, caricandolo elettrostaticamente. La polvere di inchiostro del toner, cioè la cartuccia, è attirata dalle zone elettricamente cariche e successivamente trasferita e fissata ad alta temperatura al foglio di carta che passa sul rullo.
Le stampanti laser sono piò costose (anche se intrinsecamente più precise) delle ink jet, ne esistono anche modelli a colori che sono però molto costosi.
I modem
Il termine nasce dalla fusione delle parole inglesi modulation e demodulation; infatti questa periferica ha la funzione di trasformare i dati digitali (presenti nel PC) in onde elettroacustiche (modulazione) per farli viaggiare nei cavi telefonici, e di riconvertire le onde nel formato digitale che può essere elaborato dal computer.
E' il dispositivo usato per collegare il PC ad Internet o ad una rete di computer aziendali. Esso può essere costituito da una scheda interna o da una unità esterna che si collega nella parte posteriore dell'unità centrale.
La velocità di un modem è misurata dal numero di bit di dati che può trasferire in un secondo (bps o bit per second); lo standard attuale è il V90 che funziona alla velocità di 56 Kbps.
Lo scanner
E' una specie di fotocopiatrice che consente di trasferire al PC il contenuto di una immagine cartacea.
Quando si inserisce un foglio nello scanner una luce bianca illumina la superficie da copiare e stimola il sensore CCD che capta la luce e la trasforma in impulsi elettrici, che a loro volta saranno convertiti in bit.
Anche la risoluzione dello scanner si misura in DPI (Dot Per Inch), cioè in numero di punti per pollice che lo scanner è in grado di catturare.
Gli scanner moderni sono sempre più sottili e si connettono al PC mediante una interfaccia SCSI che richiede una apposita scheda, oppure tramite una porta USB e consentono risoluzioni ottiche fino a 1200 DPI.
Supporti di memoria esterni
Per il cosiddetto backup sono necessarie unità di memorizzazione esterne, che sono utilizzate per memorizzare grandi quantità di dati.
I più diffusi sono i lettori Jaz e Zip; di aspetto simile ad un mangianastri possono memorizzare lo Zip fino a 250 MB di dati e il Jaz fino a 2 GB.
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