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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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Amministratore di Sostegno

 

Sarà presto legge dello Stato il Ddl, che introduce la figura giuridica dell’Amministratore di sostegno, già approvato dal Senato e che ora attende l’esame dell’altro ramo del Parlamento. Il Testo unico (S. 375) che porta la firma del senatore Elvio Fassone (Ds-U) riproduce il testo proposto dalla Commissione Giustizia del Senato già nella XIII legislatura, testo che aveva trovato una convergenza di tutte le forze politiche.

 
La legge produrrà in Italia un profondo cambiamento attraverso l’introduzione di nuova figura, quella appunto dell’Amministratore di sostegno, già presente nell’ordinamento giuridico di altri paesi Europei. Questo istituto permetterà di evitare gli istituti dell’interdizione e dell’inabilitazione, uniche possibilità previste attualmente dal codice civile nei confronti di persone, che a causa di una grave malattia, menomazione o età avanzata si trovino nell’impossibilità di provvedere ai propri interessi o di amministrare il proprio patrimonio. Di fatto l’interdizione fino ad ora è divenuta, come sottolinea lo stesso Fassone, “l’approdo pressoché esclusivo dell’infermità mentale e questa, a sua volta, il veicolo più o meno forzato attraverso il quale far passare tutte le situazioni di disagio relazionale”. Il che, in altre parole, significa che l’incapace di intendere e di volere perde interamente, qualsiasi sia il livello della sua menomazione o l’importanza dell’atto in questione, ogni diritto a compierlo. Il senso di provvedimento tiene conto essenzialmente dei bisogni e dei diritti della persona che si trova in stato di difficoltà; la richiesta può essere avanzata dallo stesso soggetto beneficiario, dal coniuge o da qualsiasi persona stabilmente convivente e l’autorità competente a provvedere è il giudice tutelare, il quale individua e definisce gli atti che il beneficiario può compiere solamente con l’assistenza dell’amministratore, l’oggetto dell’incarico e i limiti di spesa, in modo che “per tutti gli atti che non formano oggetto dell’amministrazione di sostegno, il beneficiario conserva la capacità di agire”.


Questo ddl, quindi, viene incontro a chiunque si trovi in difficoltà nell'esercizio dei propri diritti ma non si trovi in stato di infermità mentale; considera la difficoltà di anziani, disabili motori, alcolisti, tossicodipendenti, soggetti colpiti da ictus, malati o chi sta per morire, chi può trovarsi nella difficoltà di esercitare il proprio diritto temporaneamente o per un singolo atto specifico. E l’incapace in questo modo non perde interamente la legittimazione a provvedere a se stesso.
Di fatto di questa legge si parla già da tempo e diverse sono state le proposte, anche nella passata legislatura, che hanno tentato di comporre questa novità in un atto di legge condiviso. La strada scelta dopo molte discussioni è stata quella di non varare una legge particolare, ma di inserire nel codice civile il nuovo istituto, sdoppiando il titolo XII in un capo I dedicato all’amministrazione di sostegno e in un capo II dedicato all’interdizione, all’inabilitazione e all’incapacità naturale. Con queste modifiche di fatto va a sparire il richiamo all’infermità di mente come “categoria che qualifica la normativa”.

 
IL Ddl ha ottuno il 18 aprile scorso anche il parere positivo della Commissione Affari Sociali; in quella sede Luigi Giacco, primo firmatario di una delle Proposte di Legge sull’Amministratore di Sostegno, ha sottolineato che si tratta di “una risposta di civiltà per la tutela della qualità e della dignità della vita di persone disabili, anche quando i loro familiari non saranno nella condizione di poterli assistere, uno strumento più adeguato rispetto a quanto previsto dall’ordinamento attuale in grado di semplificare e snellire le attuali procedure in sede giurisdizionale che risultano lunghe, complesse e talvolta anche estremamente dispendiose.”

 

Disabili: il sostegno del "Dopo di noi" per i disabili gravi

Sono oltre 1.000.000 i disabili italiani considerabili gravi, il loro problema coinvolge più del 5% delle famiglie italiane. La disabilità grave prevale tra la popolazione anziana (65 anni e più), una maggiore incidenza si ha tra le donne.


Il Programma di Azione del Governo per le politiche dell’handicap (2000-2003) dedica uno spazio delle proposte, all’attenzione e alla cura delle persone portatrici di handicap grave e gravissimo e al sostegno delle loro famiglie al fine di realizzare l’integrazione del disabile nel contesto sociale e di dare risposte concrete alle insicurezze che i genitori vivono sulla propria esperienza circa le tappe dell’esistenza dei figli disabili.

Incertezze di un “dopo”: “dopo” la nascita di un figlio disabile; “dopo” la scuola; “dopo” la scomparsa dei genitori, cui occorre dare appoggio concreto.

 
Per lo sviluppo delle politiche a “Sostegno della famiglia e “Dopo di noi” il Programma di Azione si prefigge in particolare :

-          di sperimentare un programma di intervento precoce verso il bambino disabile ed a sostegno della famiglia;

-          di sollecitare l’approvazione della legge sull’amministratore di sostegno per la tutela giuridica e di qualità della vita;

-          di prevedere agevolazioni previdenziali per i familiari;

-          di rinforzare la legge 162/99 che aiuta con vari strumenti le famiglie con portatori di handicap grave e gravissimo;

-          di utilizzare una quota di risorse derivanti dai GIOCHI, secondo quanto previsto dall’art. 16 comma 2 della legge 133/99, per promuovere un programma di Comunità alloggio per disabili gravi.

 

DSM - La classificazione dei disturbi psichiatrici Secondo il DSM IV (manuale diagnostico e statistico per i disturbi mentali, riconosciuto a livello internazionale per la classificazione delle malattie mentali) sono quindici le categorie nei quali rientrano i disturbi psichiatrici:


- disturbi schizofrenici
- disturbi dell’umore
- disturbi della personalità
- disturbi di ansia
- disturbi somatoformi
- disturbi dell’alimentazione
- disturbi della sessualità
- disturbi dissociativi
- disturbi fittizi
- delirium
- disturbi correlati ad una condizione medica generale
- disturbi correlati all’uso di sostanze
- disturbi di adattamento
- disturbi del controllo degli impulsi
- disturbi del sonno

 

GLOSSARIO

 

Disturbi correlati ad una condizione medica generale

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV ed è caratterizzato dalla presenza di sintomi mentali che sono ritenuti la conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale. Lo scopo di distinguere le condizioni mediche generali dai disturbi mentali è quello di incoraggiare l’accuratezza delle valutazioni e di fornire uno strumento pratico e rapido per favorire la comunicazione tra operatori sanitari

 

Disturbi da Somatizzazione

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV. La caratteristica comune dei disturbi somatoformi è la presenza di sintomi fisici che fanno pensare ad una condizione medica generale, da cui il termine somatoforme, e che non sono invece giustificati da una condizione medica generale, dagli effetti diretti di una sostanza, o da un altro disturbo mentale. I sintomi devono causare significativo disagio o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree. I sintomi fisici non sono intenzionali (cioè sotto il controllo della volontà). I disturbi somatoformi differiscono dai fattori psicologici che influenzano le condizioni mediche per il fatto che non vi è nessuna condizione medica generale diagnosticabile a cui possano essere pienamente attribuibili i sintomi fisici

 

Disturbi del Controllo degli Impulsi

E' uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV . La caratteristica fondamentale dei disturbi del controllo degli impulsi è l'incapacità di resistere ad un impulso, ad un desiderio impellente, o alla tentazione di compiere un'azione pericolosa per sé o per gli altri. Nella maggior parte dei disturbi descritti in questa sezione, il soggetto avverte una sensazione crescente di tensione o di eccitazione prima di compiere l'azione, e in seguito prova piacere, gratificazione, o sollievo nel momento in cui commette l'azione stessa. Dopo l'azione possono esservi o meno rimorso, autoriprovazione, o senso di colpa. In questa sezione sono inclusi alcune dei seguenti disturbi: disturbo esplosivo intermittente, caratterizzato da saltuari episodi di incapacità di resistere agli impulsi aggressivi; cleptomania, caratterizzata dalla ricorrente incapacità di resistere all'impulso di rubare oggetti che non hanno utilità personale o valore commerciale; piromania, caratterizzata dalla abitudine ad appiccare il fuoco per piacere, gratificazione, o alleviamento della tensione; gioco d'azzardo patologico, caratterizzato da un comportamento maladattivo ricorrente e persistente di gioco d'azzardo

 

Disturbi dell'alimentazione

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV . I disturbi della alimentazione sono caratterizzati dalla presenza di grossolane alterazioni del comportamento alimentare. Questa sezione di disturbi comprende due categorie specifiche, l’ anoressia Nervosa e la bulimia nervosa.

Caratteristico dell'anoressia nervosa è il rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale. Si possono individuare dei criteri comuni essenziali per poter asserire che si tratta di anoressia nervosa: rifiuto di mantenere un peso normale generalmente al di sotto dell'85% rispetto a quello previsto in rapporto all'altezza e all'età. La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti episodi di "abbuffate" seguiti dall'adozione di mezzi inappropriati per controllare il peso, come il vomito autoindotto, l'uso di lassativi, diuretici o altri farmaci; il digiuno o l'attività fisica praticata in maniera eccessiva. Caratteristica essenziale comune ad entrambi i disturbi è la presenza di una alterata percezione del peso e della propria immagine corporea.

 

Disturbi di personalità

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV. Il disturbo di personalità rappresenta un modello di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell'individuo, è pervasivo e inflessibile, esordisce nell'adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo, e determina disagio o menomazione. I disturbi di personalità a loro volta si suddividono in:


- disturbo paranoide di personalità è un quadro caratterizzato da sfiducia e sospettosità, per cui le motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole.

 
- disturbo schizoide di personalità è un quadro caratterizzato da distacco dalle relazioni sociali e da una gamma ristretta di espressività emotiva.


- disturbo schizotipico di personalità è un quadro caratterizzato da disagio acuto nelle relazioni strette, distorsioni cognitive o percettive, ed eccentricità nel comportamento.


- disturbo antisociale di personalità è un quadro caratterizzato da inosservanza e violazione dei diritti degli altri.


- disturbo borderline di personalità è un quadro caratterizzato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé e degli affetti, e da marcata impulsività.


- disturbo istrionico di personalità è un quadro caratterizzato da emotività eccessiva e da ricerca di attenzione.


- disturbo narcisistico di personalità è un quadro caratterizzato da grandiosità, necessità di ammirazione, e mancanza di empatia.

 
- disturbo evitante di personalità è un quadro caratterizzato da inibizione, sentimenti di inadeguatezza, e ipersensibilità ai giudizi negativi.

 
- disturbo dipendente di personalità è un quadro caratterizzato da comportamento sottomesso e adesivo legato ad un eccessivo bisogno di essere accuditi.


- disturbo ossessivo-compulsivo di personalità è un quadro caratterizzato da preoccupazione per l'ordine, perfezionismo ed esigenze di controllo.


Per definizione, un disturbo di personalità è un modo costante di pensare, sentire, e comportarsi relativamente stabile nel tempo. Disturbi fittizi E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV. I disturbi fittizi sono caratterizzati da sintomi fisici o psichici che sono prodotti o simulati intenzionalmente al fine di assumere il ruolo di malato. Essi si distinguono dagli atti di simulazione in quanto anche nella simulazione l’individuo produce i sintomi intenzionalmente, ma ha uno scopo che risulta facilmente riconoscibile alla luce della conoscenza delle circostanze ambientali. Nei < fittizi>la motivazione è il bisogno psicologico di assumere il ruolo di malato, come è dimostrato dalla assenza di incentivi esterni per tale comportamento. La simulazione può essere considerata un comportamento adattivo normale in certe circostanze, ma per definizione una diagnosi di disturbo fittizio comporta sempre la presenza di psicopatologia.

 

Disturbi fittizi

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV. I disturbi fittizi sono caratterizzati da sintomi fisici o psichici che sono prodotti o simulati intenzionalmente al fine di assumere il ruolo di malato. Essi si distinguono dagli atti di simulazione in quanto anche nella simulazione l’individuo produce i sintomi intenzionalmente, ma ha uno scopo che risulta facilmente riconoscibile alla luce della conoscenza delle circostanze ambientali. Nei < fittizi>la motivazione è il bisogno psicologico di assumere il ruolo di malato, come è dimostrato dalla assenza di incentivi esterni per tale comportamento. La simulazione può essere considerata un comportamento adattivo normale in certe circostanze, ma per definizione una diagnosi di disturbo fittizio comporta sempre la presenza di psicopatologia

 

Disturbi correlati all'uso di sostanze

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV. I disturbi correlati a sostanze comprendono disturbi secondari all'assunzione di una sostanza di abuso (incluso l'alcool), agli effetti collaterali di un farmaco e all'esposizione a tossine. Nel DSM IV il termine sostanza può riferirsi a una sostanza di abuso, a un farmaco, o a una tossina. Le sostanze discusse sono raggruppate in 11 classi: alcool; amfetamine o simpaticomimetici ad azione simile; caffeina; cannabis; allucinogeni; inalanti; nicotina; oppiacei; fenciclidina (PCP) o arilcicloexilaminici ad azione simile; sedativi; ipnotici o ansiolitici. Queste 11 classi condividono manifestazioni simili: l'alcool condivide manifestazioni con i sedativi, ipnotici e ansiolitici; la cocaina condivide manifestazioni con le amfetamine o simpaticomimetici ad azione simile. Sono pure inclusi in questa sezione i disturbi correlati a sostanze diverse o sconosciute (che includono la maggior parte dei disturbi correlati a farmaci o tossine) e la dipendenza da più sostanze. Anche molti farmaci prescritti e da banco possono causare disturbi correlati a sostanze così come l'esposizione ad un ampio spettro di altre sostanze chimiche.
I disturbi correlati a sostanze si dividono in due gruppi: i disturbi da uso di sostanze e i disturbi indotti da sostanze.

 

Disturbi d'Ansia

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV .I disturbi d'ansia comprendono i seguenti disturbi:

disturbo di panico senza agorafobia; disturbo di panico con agorafobia; agorafobia senza anamnesi di disturbo di panico; fobia specifica, fobia sociale; disturbo ossessivo-compulsivo; disturbo post-traumatico da stress; disturbo acuto da stress; disturbo d'ansia generalizzato; disturbo d'ansia dovuto ad una condizione medica generale; disturbo d'ansia indotto da sostanze; disturbo d'ansia non altrimenti specificato. Nel contesto di molti di questi disturbi si manifestano attacchi di panico ed agorafobia che secondo i criteri del DSM IV corrispondono a:


- l’attacco di panico corrisponde a un periodo preciso durante il quale vi è l'insorgenza improvvisa di intensa apprensione, paura o terrore, spesso associati con una sensazione di catastrofe imminente. Durante questi attacchi sono presenti sintomi come dispnea, palpitazioni, dolore o fastidio al petto, sensazione di asfissia o di soffocamento, e paura di "impazzire" o di perdere il controllo.


- l'agorafobia è l'ansia o l'evitamento verso luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di un attacco di panico o di sintomi tipo panico.

 

Disturbi del Sonno

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV. I disturbi del sonno si dividono in quattro sezioni principali secondo l'eziologia presunta: disturbi primari del sonno (si presume insorgano da anomalie endogene dei meccanismi di generazione o di regolazione del ritmo sonno-veglia, spesso complicate da fattori di condizionamento); il disturbo del sonno correlato ad altro disturbo mentale (implica un vissuto intenso di disturbo del sonno conseguente ad un disturbo mentale diagnosticabile - spesso un disturbo dell'umore o un disturbo d'ansia - ma sufficientemente grave da richiedere un'attenzione clinica indipendente); il disturbo del sonno dovuto ad una condizione medica generale (implica un vissuto intenso di disturbo del sonno conseguente agli effetti fisiopatologici diretti di una condizione medica generale sul sistema sonno-veglia); il disturbo del sonno indotto da sostanze (implica rilevanti vissuti di disturbo del sonno conseguenti all'uso concomitante, o alla recente interruzione dell'uso, di una sostanza - farmaci inclusi). Nella diagnosi di un disturbo del sonno, deve essere tenuta in considerazione l'età del soggetto preso in esame.

 

Disturbi di Adattamento

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV la caratteristica fondamentale di un disturbo dell'adattamento è lo sviluppo di sintomi emotivi o comportamentali clinicamente significativi in risposta ad uno o più fattori psicosociali stressanti identificabili. I sintomi devono svilupparsi entro 3 mesi dall'esordio del fattore o dei fattori stressanti. La rilevanza clinica della reazione è indicata dal notevole disagio, che va al di là di quello prevedibile in base alla natura del fattore stressante, o da una significativa compromissione del funzionamento sociale o lavorativo (scolastico). Il fattore stressante può essere costituito da un singolo evento (ad es. la fine di una relazione sentimentale), oppure possono esservi fattori stressanti multipli (es. notevoli difficoltà negli affari e problemi coniugali), possono essere ricorrenti (es. associati con crisi economiche legate a oscillazioni stagionali degli affari) o continui (es. il vivere in una zona ad alta criminalità). I fattori stressanti possono interessare un singolo individuo, un'intera famiglia, oppure un gruppo più ampio o la comunità (es. in un disastro naturale). Alcuni fattori stressanti possono essere associati ad eventi specifici dello sviluppo (es. andare a scuola, lasciare la casa dei genitori, sposarsi, diventare genitore, mancare obiettivi professionali, andare in pensione). I disturbi dell'adattamento possono insorgere in ogni fascia di età, e maschi e femmine ne sono equamente affetti.

 

Disturbi Dissociativi

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV. La caratteristica essenziale dei disturbi dissociativi è la sconnessione delle funzioni, solitamente integrate, della coscienza, della memoria, della identità o della percezione dell'ambiente. Le alterazioni possono essere improvvise o graduali, transitorie o croniche. Risulta particolarmente importante nella valutazione dei disturbi dissociativi la prospettiva trans-culturale, in quanto gli stati dissociativi possono essere espressioni comuni e accettate di attività culturali o di esperienze religiose in molte società. La dissociazione non dovrebbe essere considerata automaticamente patologica, anche perché spesso non provoca significativo disagio, menomazione, o ricerca di aiuto. Tuttavia un certo numero di sindromi culturalmente determinate caratterizzate da dissociazione causano invece disagio e menomazione, e sono riconosciute come manifestazioni patologiche anche nella popolazione d'origine del paziente.

 

Disturbi Sessuali

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV. Questo gruppo comprende: le disfunzioni sessuali (caratterizzate da un'anomalia del desiderio sessuale e delle modificazioni psicofisiologiche che caratterizzano il ciclo di risposta sessuale e causano notevole disagio e difficoltà interpersonali). Comprendono i disturbi del desiderio sessuale, i disturbi dell'eccitazione sessuale, disturbi dell'orgasmo, disturbi da dolore sessuale ecc.: le parafilie (caratterizzate da ricorrenti e intensi impulsi, fantasie, o comportamenti sessuali che implicano oggetti, attività o situazioni inusuali e causano disagio clinicamente significativo o compromissione dell'area sociale, lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento). Includono l'esibizionismo, il feticismo, il frotteurismo, la pedofilia, il masochismo sessuale, il sadismo sessuale, il feticismo di travestimento, il voyeurismo, e la parafilia non Altrimenti Specificata; i disturbi dell'identità di genere (caratterizzati da intensa e persistente identificazione col sesso opposto, associata a persistente malessere riguardante la propria assegnazione sessuale).

 

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