Il
supporto educativo-assistenziale, è previsto dalla legge
104/92 , art. 13 :esso
prevede lo svolgimento dellle funzioni, previste dalla norma, inerenti
all’area educativo-assistenziale (assistenti, educatori, mediatori). Viene
assegnato, secondo le procedure ed il contingentamento fissati dagli Enti
Locali di competenza, dietro richiesta del Capo di Istituto.
L’utilizzo
del personale dell’area educativo-assistenziale avviene sotto la
responsabilità funzionale ed organizzativa del Capo di Istituto (art. 396,
2° comma,
D.Leg.vo 16/4/94, n. 297),
fermi restando la dipendenza amministrativa e i vincoli dello stato
giuridico propri dell’Amministrazione di appartenenza.
E'
compito dell'Ente Locale, fornire l’assistenza specialistica da svolgersi
con personale qualificato sia all’interno che all’esterno della scuola,
come secondo segmento della più articolata assistenza all’autonomia e alla
comunicazione personale prevista dall’art. 13, comma 3, della Legge
104/92, a carico degli stessi enti. Si tratta di figure quali, a puro
titolo esemplificativo, l’educatore professionale, l’assistente educativo,
il traduttore del linguaggio dei segni o il personale paramedico e
psico-sociale (proveniente dalle ASL), che svolgono assistenza
specialistica nei casi di particolari deficit.
Il
servizio di assistenza specialistica ai disabili presso le scuole consiste
in tutti gli interventi funzionali per aumentare il livello di autonomia
e di integrazione dei disabili, anche mediante attività parascolastiche ed
extrascolastiche, con esclusione di quei compiti che rientrano nella
competenza degli istituti scolastici: assistenza materiale e la cura
dell’igiene personale, l’ausilio in entrata ed uscita dalle aree esterne
alle strutture scolastiche, l’accompagnamento per l’uso dei servizi
igienici (Nota
Ministeriale 30/11/2001).
Nel caso
di utilizzo di personale convenzionato o a contratto con Enti Locali od
Aziende ASL, i Capi di Istituto faranno diretto riferimento alle suddette
Amministrazioni, le quali sono garanti dei requisiti di idoneità
professionale, anche dal punto di vista igienico-sanitario, previsti dalla
norma, e dei dovuti atti assicurativi, per tutto il Personale comunque
assegnato.
Ciascun
Ente si assume a pieno titolo ogni responsabilità giuridica inerente la
sorveglianza e l’assistenza degli alunni, per la parte di orario
settimanale durante il quale sono affidati al personale di propria
competenza. Nel caso di compresenza di personale scolastico e di altri
Enti/Amministrazioni, la responsabilità è di competenza dell’Istituto in
cui viene svolta l’attività.
Per ogni singolo progetto deve essere attivato il Gruppo operativo
interprofessionale previsto dalla CM n. 258/83. Esso è costituito dal
Direttore Didattico o Preside, dagli insegnanti che seguono l’alunno (curricolari
e di sostegno), dagli specialisti dell’Azienda ASL, referenti per il caso,
dagli operatori educativo-assistenziali e/o tecnici dell’Ente Locale.
Il Dirigente Scolastico o Preside, entro marzo - aprile di
ciascun anno, formula la richiesta di personale educativo assistenziale,
per l’anno scolastico successivo, alle competenti amministrazioni
comunali, contestualmente e con la stessa documentazione utilizzata per la
richiesta del personale docente di sostegno formulata all’Amministrazione
Scolastica (regionale per il tramite del CSA)Provinciale. In
particolare la richiesta comprende una relazione che attesti le modalità
di utilizzo del personale educativo assistenziale, necessario per
l’integrazione di ciascun alunno in situazione di handicap, che
frequenterà la scuola nell’anno scolastico successivo. Alla relazione sono
allegati: le "Certificazioni ai sensi dell’art. 3 della legge 104/92", i
Fogli Informazione, le "Griglie per la richiesta di personale" presentate
anche all’Amministrazione Scolastica (regionale) Provinciale per gli atti
di sua competenza.
Il Preside o il Dirigente scolastico
invia copia della
deliberazione assunta dalle Amministrazioni Comunali competenti in merito
alla assegnazione del personale educativo assistenziale all’Ufficio
Integrazione Scolastica dell’Amministrazione Scolastica Provinciale
(regionale), assegna al personale educativo assistenziale i compiti
necessari per la realizzazione dei Piani Educativi Individualizzati degli
alunni in situazione di handicap, integrati nella classe ordinaria.
Il personale educativo- assistenziale è costituito da
persone che hanno compiuto il diciottesimo anno di età e
sono, disponibili a
svolgere prestazioni educativo - assistenziale nell'ambito della
programmazione educativa formulata per un alunno in situazione di
handicap.
Questo personale è
distinto da quello docente (di pertinenza della scuola), da quello
Ausiliario Tecnico e Amministrativo delle scuole e da altro personale, le
cui mansioni e prestazioni siano di natura squisitamente assistenziale.
L'esigenza di tale personale nel processo di
integrazione nasce dalla necessità di proseguire - nei momenti, in cui non
è presente (in base al Piano Educativo Individuale) il personale docente
di sostegno- un azione diretta a dare risposta a bisogni materiali
(cura della persona,nei soli casi in cui l’alunno non autosufficiente sia
stato stabilmente affidato all’assistente) deambulazione-
attrazione di prassi e, …) e ad esigenze immateriali (bisogno di
comunicazione, riconoscimento del proprio corpo, riconoscimento del
rapporto distanza - vicinanza con le altre persone, relazioni partecipate,
…).
Se si tiene conto che il personale educativo -
assistenziale viene assegnato in presenza di un alunno in situazione di
handicap con deficit particolarmente grave è evidente che le aree di
seguito individuate costituiscono un elenco indicativo : Infatti non è
possibile prefigurare in via generale un quadro organico ed esauriente di
aree di intervento -le quali dovranno essere, individuate e attivate
nell'ambito della concreta situazione scolastica a contatto con il
soggetto interessato
Aree di intervento indicative:
·
autonomia
personale sul piano delle risposte di base (mangiare, camminare, uso dei
servizi, vestirsi, svestirsi, ...);
·
autonomia
riguardante la conquista dello spazio circostante (esplorazione
dell'ambiente scuola, esplorazione dell'ambiente circostante, prime
escursioni nel mondo esterno - per i minorati visivi a ciò deve provvedere
personale assegnato dall’ASL in base alla Nota del Ministero della Salute
prot n. 12259 del 28 Aprile 2003 )
·
uso di
strumenti protesici,
·
ampliamento
delle forme di comunicazione e relazioni già presenti nella persona in
situazione di handicap;
·
inserimento
sul piano sociale in situazioni ludiche, di routine, di attività di
arricchimento del curricolo, … ;
·
prima
conoscenza, anche in forma soltanto intuitiva, dello spazio, del tempo,
dell'ordine, delle quantità delle cose ...
Più specificamente con riguardo ai compiti di assistenza
per” l’autonomia”:
·
prendere a,
sfogliare il vocabolario, usare il computer appunti per alunni con
difficoltà nell’uso delle mani o minorati visivi; assistere alunni
paraplegici o tetraplegici;
·
contenere
alunni ipercinetici o con turbe del comportamento;
·
con riguardo
all’assistenza per “ la comunicazione”, assistere nella “ comunicazione
facilitata o aumentativa “ alunni autistici e con cerebrolesione;
·
per gli
alunni audiolesi non protesizzati svolgere attività di interpreti gestuali
e per quelli protesizzati svolgere attività di facilitatore nella
comunicazione orale e dopo-scuola anche domiciliare- qualora questi
compiti non siano ancora di competenza di personale assegnato dalle
Province ai sensi dell’art. 5 della
L.n. 67/93.
Si tratta, dunque, di aree di intervento che sono già state
oggetto di specifica azione didattica, da parte dei docenti (curricolari e
di sostegno). Il personale educativo - assistenziale si inserisce
nell'itinerario già avviato e privilegia gli aspetti più strettamente
educativi, assistenziali e globali del progetto messo in campo. In genere
questi interventi sono fondamentali per una effettiva integrazione
scolastica.
Il personale educativo - assistenziale è tenuto ad
agire, in momenti
collegati e distinti, ma non separati rispetto ai momenti specifici del
personale docente (di norma può operare sia in presenza che in assenza del
personale docente).
Costruisce in
accordo con i docenti di classe, un proprio piano di lavoro all'interno
del Piano Educativo Individualizzato per l'alunno in situazione di
handicap; deve evitare una gestione puramente assistenziale dell’alunno in
situazione di handicap pur costituendo essa la base da cui muovere;
deve assumere
conoscenze complete sull’alunno in situazione di handicap in modo da
possedere un quadro della sua personalità (più oltre la descrizione dei
suoi deficit), partecipando - qualora il Dirigente Scolastico lo ritenga
opportuno ai lavori di messa a punto del Profilo Dinamico Funzionale e del
Piano Educativo Individualizzato;
deve garantire il massimo
di segretezza professionale per tutto quanto si riferisce alle
informazioni sull’alunno in situazione di handicap;
deve
interagire con gli
altri adulti presenti nell'ambito scolastico (docenti curricolari, docente
di sostegno, personale ausiliario, educatori, …) e con il personale dei
servizi del territorio;
deve proporre quanto
ritenga utile, opportuno e vantaggioso per l’alunno in situazione di
handicap nell'ambito del percorso scolastico; deve collaborare con
l'autorità scolastica nell'ambito delle attività previste dalla scuola in
cui opera;
deve sottoscrivere una
dichiarazione di responsabilità per quanto si riferisce l'entrata in
servizio e la presenza a scuola;
deve partecipare alle
attività di formazione e aggiornamento attivate espressamente per gli
assitenti.
Il personale educativo - assistenziale ha il diritto -
dovere di partecipare - in orario regolarmente retribuito dall'Ente che lo
ha assunto - a corsi di formazione e aggiornamento i cui contenuti di base
sono i seguenti:
·
conoscenze
di base circa la natura di alcuni deficit tipici degli alunni a cui si è
assegnati;
·
prime
nozioni riguardanti la comunicazione e l'interazione tra le persone in
ambito educativo;
·
conoscenza
dei più diffusi sussidi protesici;
·
nozioni
essenziali riguardanti aspetti fondamentali della crescita:
·
le
principali dimensioni dello sviluppo (affettività, emotività, cognitività,
relazionalità, …)
·
in
particolare, le fasi fondamentali dello sviluppo percettivo - motorio e
cognitivo e di quello socio - affettivo;
·
il sistema
delle motivazioni;
·
conoscenza
dei modi con cui si progetta, costruisce, conduce e verifica il Piano
Educativo