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Alcune forme di autodistruttività

Non mancano, tra i giovani di oggi forme di più o meno cosciente autodistruttività: il suicidio, le forti anomalie alimentari (la bulimia e la anoressia), la tossicodipendenza, costituiscono modi diversi attraverso cui il giovane fugge da una vita che non riesce a sopportare.

Per fortuna i dati statistici sui suicidi sono in diminuzione e in diminuzione sono anche i tentativi di suicidi in relazione a mille abitanti della stessa età è sceso dallo 0,21 del 1993 allo 0,06 del 1998. può ritenersi che esistano molti suicidi mascherati attraverso altre condotte a rischio (per es. le guide pericolose su strada). Nella fascia di età fino a 14 anni, i 499 maschi e le 222 donne morte per incidenti stradali nell’anno 1975 sono divenuti rispettivamente 81 e 53 nel 1998, mentre nella fascia di età 0-24 anni il totale di morti che nell’anno 1975 era 2.517 si è ridotto nel 1998 a 1.317.

Più preoccupanti, perché in crescita, i dati che si riferiscono ai soggetti in trattamento presso i Sert: contro gli 89 nella fascia di età fino a 15 anni dell’anno 1995 si hanno, nel 1998, 143 soggetti; contro i 3.880 della fascia di età 15-19 anni dell’anno 1995 si hanno nel 1998, 4.629 persone. E nel 1999 si sono verificati tra i minorenni 19 decessi per abuso di sostanze  stupefacenti ( 13 uomini e 6 donne ). Non si hanno dati statistici in relazione ai disturbi alimentari propri dell’adolescenza; tuttavia  secondo una ricerca svolta per conto del Ministero della sanità dal Centro studi di Don Calabria, risulta che circa l’8% dei ragazzi in età di rischio (12-25 anni) soffre di qualche disturbo del comportamento alimentare, più o meno grave.

E’ così documentato, anche se il fenomeno non appare particolarmente vistoso, che non pochi giovani sono incapaci di trovare in se stessi, o nel sostegno di altri, la forza di affrontare la fatica di vivere e di crescere, che non infrequentemente tendono a fuggire di fronte ad una realtà che non si sentono in grado di affrontare o con un radicale rifiuto della vita o con comportamenti che esprimono la stessa situazione di sofferenza. Una notazione particolare deve essere fatta riguardo all’uso delle sostanze stupefacenti: mentre prima il ricorso alle droghe tradizionali era funzionale alla fuga dalla vita, il ricorso all’ecstasy ed alle droghe sintetiche sembra invece funzionale al desiderio di essere accettati, di essere come gli altri, di essere in grado di sostenere un vissuto difficile, aumentando le proprie performances in tutti i campi. Ma anche questa è fuga dalla propria realtà, è illusoria aspirazione ad una onnipotenza che faccia sparire le limitatezze di cu è intessuta la vita reale.

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Quaderno 25
I NUMERI ITALIANI
Infanzia e adolescenza in cifre. Edizione 2002

 


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