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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

QUESTI FANTASMI

Gent.ma Redazione,

sono un insegnante di sostegno a tempo determinato, che lavora in un istituto superiore della provincia di Foggia.

Come comportarsi di fronte ad alunni disabili iscritti ma non frequentanti, che servono evidentemente solo a formare classi o a mantenere posti e quant’altro?

All’inizio del corrente anno scolastico, la mia Dirigente ha accolto nuovi alunni diversamente abili, pur non potendo contare su una dotazione organica adeguata; per questo motivo tanti docenti come me, sono stati utilizzati su più ragazzi. Preciso, inoltre, che gli alunni in questione dovrebbero tutti beneficiare di 18 ore settimanali nonché seguire programmazioni differenziate. Di fatto, a molti di loro è stato dimezzato l’orario con evidente violazione del diritto all’integrazione scolastica.

Tali alunni, però, sono risultati da subito non frequentanti, e i relativi insegnanti di sostegno arbitrariamente impiegati come tappabuchi un po’ dappertutto. Così, dopo una serie di rimostranze, nel volgere di un mese e mezzo, come per incanto, quei neoiscritti sono stati cancellati da elenchi e registri! I miei colleghi, finalmente, sono stati tutti reintegrati con le 18 ore sui casi pregressi, tutti, tranne il sottoscritto che continua a seguirne due: l’uno regolarmente frequentante e l’altra, invece, da anni un vero e proprio “fantasma scolastico”. Aggiungo poi che l’alunna in questione è stata nuovamente iscritta in una prima classe, dov’è presente, tra l’altro, una seconda alunna diversabile ma questa volta frequentante, affidata per 18 ore alla sedicente “Referente sul Sostegno”, in verità, strettissima collaboratrice della Dirigente e, pertanto, quasi sempre in altre faccende affaccendata. In effetti, il reale motivo del mio attuale sdoppiamento è quello di “coprire” le assenze di codesta insegnante, grande appaltatrice d’incarichi strumentali.

Di recente, ho saputo dal locale Servizio d’Integrazione Scolastica che la mia nuova pseudo-alunna, affetta da sindrome di Down, non solo ha già assolto l’obbligo scolastico, conseguendo tra l’altro l’attestato di frequenza nell’indirizzo Classico-Moderno, ma ha inoltre raggiunto da pochissimo l’età di 26 anni. E non è finita. Nei più recenti “Gruppi H”, i genitori della ragazza non sono mai intervenuti, mentre fissa era la presenza della Dirigente, generalmente non interessata a presiederli in tutti gli altri casi. La stessa componente psicopedagogica dell’ASL si è rifiutata di parteciparvi, essendo contraria a un uso distorto della normativa vigente, poiché si verrebbe a configurare, nella fattispecie, un’idea aberrante della scuola come “area di parcheggio”, vista l’esistenza in città di valide alternative di formazione rivolte agli adulti disabili. Finora, tuttavia, nessuno si è attivato per denunciare quanto sopra esposto, neppure il S.I.S.! Certo, si vocifera di accordi sottobanco tra genitori e Dirigente o addirittura che i primi non sappiano neppure delle reiterate iscrizioni della propria figlia. È vero, sono illazioni da corridoio, eppure c’è qualcosa che non quadra. Perché l’alunna è da tre anni sempre assente?

Le chiedo e chiedo a me stesso: è normale quel che accade nel mio istituto?

Ricapitolando: alunna maggiorenne già “licenziata” dallo stesso istituto superiore, ripetutamente iscritta, da almeno tre anni, nelle prime classi di sezioni diverse, ma non frequentante.

Come posso muovermi e, soprattutto, come posso agire legalmente per riottenere le 18 ore sul mio “vecchio” alunno, giunto ormai all’ultimo anno e necessitante, quindi, di una maggiore compresenza in classe del docente specializzato? Tanto più che il contesto famigliare del ragazzo è assai problematico, con genitori privi di adeguati strumenti culturali, inoltre divorziati e in perenne conflittualità legale, anche per via di un altro figlioletto disabile. Le difficoltà emerse lo scorso anno depongono a favore di un maggiore intervento di sostegno per un ragazzo particolarmente bisognoso di un’azione educativa di ampio respiro, cioè non solo di tipo didattico in senso stretto. Il risultato più evidente di questo mio modus operandi sono state le visite dall’oculista e dal dentista, mai effettuate prima! E così, quasi diciannovenne, l’alunno ha scoperto di essere miope, per tacere delle condizioni igieniche del cavo orale. Tutto ciò grazie al mio fare da rompiscatole! “Assente ” il coniuge affidatario, ho dovuto per forza di cose far leva sull’altro per agevolare, in qualche modo, l’intervento dei Servizi Sociali e poi anche del S.I.S..

In tutta questa vicenda, il ruolo degli organi competenti della scuola è stato NULLO. Anzi, dalla mia “Referente” mi sono sentito dire che, in queste particolari circostanze, è sempre meglio non intromettersi nelle “beghe di famiglia”. L’intera gestione del caso è ricaduta come un macigno sulle mie spalle.

Per indole non sono un guastafeste, mi considero una persona mite che pur di non creare scompiglio, è disposta ad accettare anche soluzioni di compromesso; appunto, per quieto vivere. Confesso sinceramente che in attesa del nuovo incarico, ad agosto, speravo di cambiare scuola o quantomeno alunno. Ma ritornato, purtroppo, nello stesso istituto, a settembre la Dirigente ci stupiva ancora con assegnazioni creative di cui ho già ampiamente parlato.

Ciò che ho vissuto è la completa solitudine del docente specializzato.

L’ambiente di lavoro è davvero pessimo e, soprattutto, il corpo docente è psicologicamente succube della Dirigente, e già so che nessun aiuto potrò ricevere da colleghi tanto impauriti quanto indifferenti.

Grazie per l’attenzione.

Lettera firmata


Risposta:

Purtroppo l'integrazione scolastica è stata , talora, trasformata da " opportunità" per la realizzazione dei diritti delle persone con disabilità, in " opportunità" per quanti se ne debbono occupare. In queste cattive prassi si possono elencare tutte quelle da Lei indicate, a partire dalla richiesta di iscrizioni o di ripetenze o di uscita obbligatoria dopo la terza media , a seconda delle comodità per gli organici delle scuole, circostanze in cui gli alunni con disabilità sono trattati solo da oggetti. Anche la nomina a docente per  il sostegno da parte di "funzioni strumentali"  per avere così più tempo a disposizione, trascurando l'alunno con disabilità è una prassi illegittima, che andrebbe stroncata subito, purché qualcuno la denunci. Questo qualcuno non può certo essere un docente precario, nè un singolo genitore, ma un'associazione di genitori o di persone con disabilità della zona, che sono credibili, perchè presenti sul territorio e quindi politicamente " pesanti" nei confronti degli amministratori.
   Se Lei  , mantenendo l’anonimato, mi segnala il nome della scuola e la sede, io posso mandare la segnalazione al Ministero, dove sono membro del Comuitato tecnico dell'Osservatorio ministeriale sull'integrazione scolastica, di cui è presidente il Sottosegretario on. Letizia de Torre tel 06/58492959, che ha la delega del Ministro per tutte le problematiche dell'integrazione scolastica.

   Io , come  consigliere nazionale della F I S H ( Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) mi adopero da sempre per migliorare la qualità dell'integrazione scolastica e punto proprio sulle associazioni di genitori e di persone con disabilità. Può inviarmi in F I S H la segnalazione al tel 06/78851262 o all' e-mail fish nazionale

Indirizzo/i di posta elettronica:  presidenza@fishonlus.it

   L'integrazione è nata come processo democratico promosso dalle famiglie; deve continuare ad esserlo sempre dal basso in modo più organizzato, tramite le associazioni che dovranno , se necessario, confrontarsi anche coi sibndacati, qualora questi abbiano perduto,  localmente, la spinta propulsiva che negli anni Sessanta e Settanta li videro accanto alle famiglie, mentre oggi si trovano talora in  contrapposizione ad esse sbandierando diritti dei lavoratori della scuola talora in conflitto con quello alla qualità dell'integrazione scolastica.

   Gente come lei   non deve essere  lasciata sola a lottare, ma merita ogni appoggio e solidarietà. Per questo, anche a nome della F I S H , La ringrazio sinceramente.

   Coraggio e vada avanti, con prudenza ma determinazione.

Auguri.

   Salvatore Nocera


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