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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Relazione annuale del Ministero: nel 2001 i decreti attuativi della legge 328 e quello per il ''Dopo di noi''

 

E' stata presentata in Parlamento il 15 aprile scorso ma è ancora in via di pubblicazione. Stiamo parlando della Relazione sulle politiche per l’Handicap in Italia del 2001, presentata dal Ministero del Lavoro e prevista dall’art.41 della legge 104/92. Un vero e proprio bilancio di un anno di attività nel settore.

La relazione parte dall’attuazione di quanto previsto dalle leggi 284/97 e 162/98 in merito agli interventi per i ciechi pluriminorati e per l’handicap grave. La relazione sottolinea come nell’arco del 2001 siano stati portati a termine gli adempimenti previsti e sempre dal 2001, secondo quanto previsto dalla legge 388/2000 anche le risorse riguardanti tali normative confluiscono nel Fondo nazionale per le politiche sociali. Nello specifico, in riferimento alla legge 284, il Governo ha provveduto al finanziamento della seconda tranche dei progetti sperimentali in favore dei ciechi pluriminorati relativi agli esercizi 1999 e 2000 in favore di quelle regioni che hanno comunicato lo stato di avvio degli stessi progetti. E’ stata inoltre disposta l’erogazione del contributo per la Federazione Nazionale delle istituzioni pro-ciechi. Erogata anche la seconda tranche dei finanziamenti previsti per i progetti sperimentali in favore di persone in situazione di handicap grave, secondo quanto previsto dalla legge 162. Beneficiarie sono state quelle regioni che hanno inviate le dovute relazioni. Sempre secondo quanto previsto dalla legge 162, è stata stipulata una convenzione tra il Dipartimento per gli affari sociali e l’Istat, con la quale sono stati stabiliti tempi e modi per la realizzazione della terza e ultima fase del progetto concernente la predisposizione di un sistema informativo sull’handicap. La finalità è quella di “pervenire alla messa a regime di un sistema integrato di fonti informative sull’handicap. Nel corso del 2001 è stato anche realizzato e attivato il sito “handicapincifre”, accessibile anche attraverso il sito istituzionale del Ministero del Welfare.


Legge 328/2000. La relazione ricorda come, sempre nel 2001, siano state emanate disposizioni sulle prestazioni socio-sanitarie e diversi provvedimenti attuativi della legge 328.

Con il Dpr del 14/02/2001 è stato promulgato l’”Atto di indirizzo e di coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”, che definisce le varie tipologie delle prestazioni e distingue tra prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria e individua quelle da ricondurre alle competenze e agli oneri delle Asl e dei Comuni. Con il Dpr del 3 maggio 2001 è stato emenato invece il “Piano nazionale degli interventi e servizi sociali 2001-2003”. Il provvedimento indica i criteri di programmazione delle politiche sociali, individua gli obiettivi prioritari e offre indicazioni per lo sviluppo del sistema integrato di interventi e servizi. Infine, con il Decreto del 21 maggio 2001 (n.308) è stato emanato il regolamento concernente i “Requisiti minimi strutturali e organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale, a norma dell’art.11 della legge 8 novembre 2000, n.328”.


Legge 388/2000. Con riferimento alle problematiche del “Dopo di noi”, sempre nel 2001 è stata data attuazione alle disposizioni previste dalla legge 388, con cui sono stati previsti risorse per 100 miliardi di lire per realizzare un programma di interventi promossi da associazioni di volontariato e altri organismi senza scopo di lucro per l’assistenza e la cura di persone con handicap grave che restino prive di familiari. Con il DM n.470 del 13/12/2001 è stato quindi emanato il regolamento che individua criteri e modalità per la concessione e l’erogazione dei finanziamenti. Il regolamento dispone il trasferimento delle risorse alle Regioni e il finanziamento complessivo sarà ripartito tra tutte le Regioni e le province autonome per il 20% in parti uguali e per l’80% in parti proporzionali alla popolazione residente. Per ogni progetto il contributo massimo è pari a un milione e 32mila euro (2 miliardi di lire).


Agevolazioni e congedi parentali. Con il Decreto legislativo n.151 del 26/03/2001 è stato disciplinato ulteriormente l’insieme delle normative sui permessi lavorativi e sui congedi retribuiti. In particolare si precisa che i permessi e i riposi per i figli con handicap grave spettano anche nel caso in cui l’altro genitore non ne abbia diritto. E con la legge 488 del 28/12/2001 è stato stabilito che a decorrere dal primo gennaio 2002 i beneficiari di pensioni inferiori a 516 euro (un milione) con oltre 70 anni di età e senza reddito personale usufruiscano di un aumento fino allo stesso importo. Per le detrazioni per i figli a carico, si è disposto che per ogni figlio disabile è possibile portare in detrazione 774,69 euro (un milione e mezzo delle vecchie lire).

 

Relazione Ministero: stanziati 60 miliardi per l'avviamento al lavoro dei disabili. Nuovi criteri per il 2002

 

Una seconda parte della Relazione concerne il rapporto tra disabili e occupazione. Il Ministero sottolinea come il numero complessivo dei lavoratori disabili assunti con programmi di inserimento mirato - e in relazione ai quali i datori di lavoro hanno avuto modo di ottenere la fiscalizzazione (totale o parziale) degli oneri – è di 1697 unità. E viene ribadito che le risorse del fondo a tale proposito risultano interamente impegnate e liquidate. E la stessa relazione fa presente che al 31 dicembre del 2001 il numero dei dipendenti disabili avviati, secondo la nuova normativa sul collocamento mirato, ammonta a 40.908 unità.

 

Più in particolare, la legge 68/99 ha istituito il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili e, in attuazione di tale normativa, è stato provveduto alla ripartizione di tale Fondo alle Regioni. Nel 2001 sono stati allora predisposti i decreti di ripartizione, con relativa esecuzione contabile. Nello specifico: con un decreto del settembre 2000 si è proceduto alla ripartizione della somma di 100 miliardi (40 miliardi per l’anno 1999 e 60 miliardi per il 2000). “Considerate le difficoltà incontrate dalle Regioni nel riferire circa i risultati conseguiti– si legge nella relazione – questo Ministero nel definire il decreto di ripartizione ha adottato criteri prevalentemente quantitativi, basati sui dati relativi alla popolazione residente e sul rapporto numerico tra lavoratori disabili iscritti al collocamento e lavoratori disoccupati nella stessa Regione”.


Nel ripartire le risorse del Fondo 2001 (decreto 12/07/2001) di 60 miliardi di lire, invece, il Ministero, oltre ad assegnare una quota parte del 30%, ha adottato criteri premiali esaminando le iniziative effettivamente perseguite dalle Regioni. In particolare, sono stati presi in considerazione i dati dei lavoratori disabili assunti con fiscalizzazione, assegnando maggiore valenza ai programmi di più difficile inserimento.
Quanto alle previsioni per il 2002, la Relazione annuncia che “il decreto di ripartizione sarà predisposto una volta pervenute ed esaminate le relazioni regionali sul volume delle incentivazioni effettuate nel corso del 2001”. E a tal proposito il coordinamento tecnico delle Regioni ha presentato un documento con il quale sono stati individuati indicatori numerici per gli interventi finalizzati all’inserimento lavorativo dei disabili, al fine di uniformare l’attività di valutazione.

 

Tra le necessità, la Relazione individua quella di apportare modifiche alla legge 113/85, concernente il collocamento dei centralinisti telefonici non vedenti.

 

 

DISCIPLINA SULLE ASSUNZIONI OBBLIGATORIE
Dati regioni degli appartenenti alle categorie protette
Dati al 31/12/2001

REGIONI

Lavoratori avviati dal 18/1/2000 (L. n.68/99)

Complessivo occupati ai sensi di tutta la normativa

Disabili

Art. 18

Tot. avviati

Disabili

Art. 18

Occupati

Valle d'Aosta

140

10

150

887

145

1.032

Piemonte

3.475

240

3.715

5.679

769

6.448

Liguria

1.041

102

1.145

6.386

2.056

8.442

Lombardia

6.975

289

7.264

35.240

4.953

40.193

Prov. Aut. Trento

241

28

269

1.091

265

1.356

Prov. Aut. Bolzano

331

2

333

1.707

196

1.903

Friuli V. Giulia

1.119

36

1.155

3.900

1.092

4.992

Veneto

3.338

190

3.528

10.946

2.020

12.966

Emilia Romagna

4.492

292

4.784

18.511

4.807

26.976

Toscana

2.596

120

2.116

9.567

2.026

12.262

Marche

1.552

101

1.613

5.630

964

6.067

Umbria

480

29

609

2.590

501

3.091

Lazio

2.994

416

3.410

8.858

2.996

11.854

Campania

715

42

2.652

3.216

1.147

6.988

Abruzzo

938

140

1.078

2.602

610

3.412

Molise

286

14

300

1.207

422

1.629

Puglia

1.135

59

1.194

1.981

666

2.647

Basilicata

1.765

93

1.858

850

262

1.112

Calabria

411

22

433

2.142

801

2.943

Sicilia

1.156

60

1.216

16.698

4.776

27.022

Sardegna

1.388

140

1.628

5.364

1.886

7.250

TOTALE

35.568

2.425

40.908

145.252

33.360

189.585

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 2001  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DISCIPLINA SULLE ASSUNZIONI OBBLIGATORIE
Dati regionali degli appartenenti alle categorie protette Dati al 31/12/2001

REGIONI

Lavoratori iscritti dal 18/1/2000 (L. n.68/99)

Lavoratori iscritti ai sensi di tutta la normativa

Disabili

Art. 18

Totale

Disabili

Art. 18

Totale

Valle d'Aosta

427

13

440

439

7

446

Piemonte

15.406

646

16.056

20.643

286

20.929

Liguria

3.305

310

3.615

9.140

626

9.766

Lombardia

12.850

426

13.276

33.057

994

34.051

Prov. Aut. Trento

562

45

607

1.179

79

1.258

Prov. Aut. Bolzano

272

2

274

565

2

567

Friuli V. Giulia

2.576

173

2.749

5.033

366

5.401

Veneto

9.152

352

9.504

15.633

568

16.201

Emilia Romagna

7.984

331

8.315

19.078

919

19.997

Toscana

7.423

368

7.791

20.195

1.392

21.587

Marche

3.374

140

3.514

10.543

700

11.243

Umbria

1.648

94

1.742

5.790

414

6.204

Lazio

15.348

868

16.216

51.357

5.920

57.277

Campania

7.502

449

23.198

28.662

3.327

73.905

Abruzzo

3.925

302

4.227

10.166

1.298

11.464

Molise

1.261

104

1.365

2.902

304

3.206

Puglia

10.429

466

10.895

33.882

3.415

37.297

Basilicata

1.762

105

1.867

6.215

771

6.986

Calabria

5.316

234

5.550

29.109

6.532

35.641

Sicilia

14.894

681

15.575

86.924

17.737

104.661

Sardegna

6.862

418

7.280

17.786

2.393

20.179

TOTALE

132.278

6.529

154.054

408.298

48.052

498.266

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, 2001  

Relazione del ministero, Battaglia (Ds): ''Tutte cose già fatte del precedente Governo. Per il resto pericolose dimenticanze''

La Relazione del Ministero sulle politiche per l’handicap in Italia per il 2001 viene ‘’smontata’’ dall’opposizione. Augusto Battaglia, parlamentare Ds e capogruppo in Commissione Affari Sociali, ridimensiona la portata del rapporto al Parlamento.
Il primo giudizio è una considerazione di massima: “Tutta questa relazione è basata su cose fatte dal precedente governo di centrosinistra. Segno che evidentemente erano state date risposte giuste a bisogni reali. Per il resto, questo Governo ha provveduto a non confermare alcuni impegni. Si pensi che nella Finanziaria per il 2002 non c’è traccia per i Fondi da destinare alla legge sul “Dopo di noi”.

Continua Battaglia: “E’ stato completamente rimosso il programma di azione triennale sull’handicap, approvato nel luglio del 2000. Si tratta di un programma approntato dopo lo svolgimento della conferenza triennale (dell’ottobre 1999). E per il 2002 tale Conferenza non è stata nemmeno programmata! Così come dall’insediamento del nuovo governo non è mai stata riunita la Consulta permanente di associazioni di disabili e delle loro famiglie, che è composta da trenta componenti, in rappresentanza delle associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale o che operano su specifiche tematiche della disabilità”.

Ma per Battaglia non è finita qui. “Giusto la settimana scorsa – conclude – è stata rimandata di altri 6 mesi la concessione degli emolumenti previdenziali ad alcune categorie svantaggiate, come ciechi e sordomuti (il riferimento è agli assegni di invalidità, di accompagnamento o alle pensioni, ndr). Il provvedimento giunge dopo una prima proroga di altri sei mesi. Segno evidente, mi pare, del completo disinteresse di questo Governo verso importanti tematiche”.

I Ds hanno convocato le associazioni per l’8 luglio a Montecitorio (Sala del Cenacolo), per fare il punto della situazione con chi è direttamente interessato alle politiche sull’handicap.

Disabili: il sostegno del "Dopo di noi" per i disabili gravi

Sono oltre 1.000.000 i disabili italiani considerabili gravi, il loro problema coinvolge più del 5% delle famiglie italiane. La disabilità grave prevale tra la popolazione anziana (65 anni e più), una maggiore incidenza si ha tra le donne.

Il Programma di Azione del Governo per le politiche dell’handicap (2000-2003) dedica uno spazio delle proposte, all’attenzione e alla cura delle persone portatrici di handicap grave e gravissimo e al sostegno delle loro famiglie al fine di realizzare l’integrazione del disabile nel contesto sociale e di dare risposte concrete alle insicurezze che i genitori vivono sulla propria esperienza circa le tappe dell’esistenza dei figli disabili.

Incertezze di un “dopo”: “dopo” la nascita di un figlio disabile; “dopo” la scuola; “dopo” la scomparsa dei genitori, cui occorre dare appoggio concreto.

Per lo sviluppo delle politiche a “Sostegno della famiglia e “Dopo di noi” il Programma di Azione si prefigge in particolare :

- di sperimentare un programma di intervento precoce verso il bambino disabile ed a sostegno della famiglia;

-          di sollecitare l’approvazione della legge sull’amministratore di sostegno per la tutela giuridica e di qualità della vita;

-          di prevedere agevolazioni previdenziali per i familiari;

-          di rinforzare la legge 162/98 che aiuta con vari strumenti le famiglie con portatori di handicap grave e gravissimo;

-          di utilizzare una quota di risorse derivanti dai GIOCHI, secondo quanto previsto dall’art. 16 comma 2 della legge 133/99, per promuovere un programma di Comunità alloggio per disabili gravi.


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