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Ricerca dell'Università di Parma ed Ecpat sul turismo sessuale
Maschio nel 90-95% dei casi, tra i 20 e i 40 anni, appartenente alle diverse classi sociali. Il profilo del turismo sessuale? Maschio nel 90-95% dei casi (tra i 20 e i 40 anni), appartenente alle diverse classi sociali. Sono stati presentati oggi i primi risultati di una ricerca su 400 casi, condotta dall’Università di Parma – in collaborazione con quella di Modena e Reggio Emilia, Lugano, finanziata dalla Fondazione Manodori – e coordinata da Ecpat Italia, nel corso della “Conferenza europea per la protezione dei minori dallo sfruttamento sessuale del turismo”, che si conclude oggi alla Ex Sala Convegni del Giubileo. Organizzata dalla Direzione generale per il turismo, in collaborazione con l’organizzazione mondiale del turismo e con il contributo dell’Unione europea, la conferenza è la prima di quattro incontri regionali previsti per il 2003: i prossimi si svolgeranno in America Latina (Costa Rica) il 4 e 5 maggio, in Asia (Indonesia) il 26 e 27 giugno e in Africa (Senegal) il 29 e 30 settembre. L’indagine si basa sullo studio di casi reali, ha spiegato Marco Scarpati, presidente di Ecpat Italia e docente di diritto comparato di famiglia all’Università di Parma, che insieme ai suoi collaboratori ha analizzato materiali di archivi personali e di giuristi, indagini in corso condotto da Polizia e Carabinieri, siti internet e chat. Nel “cliente” e nel pedofilo abita “la netta sensazione di non essere arrestato”, ha sottolineato Scarpati: infatti, su circa 2 milioni i minori sfruttati sessualmente nel mondo, per un giro d’affari di oltre 5 miliardi di dollari all’anno, è ancora esiguo il numero di coloro che sono perseguiti dalla legge. Inoltre queste persone hanno “molti contatti con i pari, cioè con chi cerca lo stesso tipo di filmati, notizie, foto via internet”. Quando il fenomeno è declinato al femminile, “le vittime solitamente non sono bambini, ma adolescenti – ha riferito il presidente di Ecpat – L’esperienza eterosessuale viene vissuta con un carattere meno negativo: il gigolò ha un’accezione più positiva rispetto alla prostituta”. Sulle donne pedofile gli studi sono ancora poco numerosi: “I casi sono pochi e spesso avvengono nel contesto familiare; l’approccio sessuale è meno genitale, la ricerca è mirata a una sessualità erotica e meno pornografica”. Le mete del turismo sessuale femminile? Soprattutto l’America Centrale e il Senegal. Tuttavia esistono delle differenze tra pedofilo e cliente: nel primo l’età si innalza (ha in genere più di 25 anni) e gli episodi sono ricorrenti; nel 40% dei casi i pedofili che raccontano le loro esperienze su internet hanno subito abusi in età infantile e arrivano a questo tipo di scelta sessuale “con molta sofferenza – ha osservato Scarpati – mentre il cliente di turismo sessuale non ha coscienza di compiere qualcosa di illecito e pensa di controllare la situazione, quindi è più pericoloso del pedofilo”. Sul web clienti e pedofili sono maschi nel 97% dei casi, un terzo dei quali omosessuali; il materiale sequestrato dalla Polizia è a contenuto gay nel 45% dei casi. E l’utilizzatore di internet è ancora più giovane di chi viaggia: l’età scende a 18-35 anni, “con non pochi casi di 15-16enni che hanno foto o rapporti con bambini tra i 6 e gli 8 anni”, a riferito Scarpati. In questi reati la recidiva è altissima (75%), mentre negli altri reati contro la persona in genere non supera il 30%. Nei contatti attraverso la rete, in particolare nelle chat, il cliente “è alla ricerca dei pari: una scelta forse legata alla diminuzione dell’età – nota il presidente dell’Ecpat Italia -. Internet aiuta la creazione della comunità, il sentirsi normali all’interno di un gruppo perché si coltivano tendenze condivise”. Comunque le chat non si svolgono mai in gruppo, ma “one to one: la stessa persona viene frequentata 2 o 3 volte alla settimana”; i contenuti dei dialoghi vanno dalle amicizie al commercio dei materiali pedo-pornografici, alla conoscenza delle regole e dei siti, fino allo “scambio di esperienze: al processo i racconti delle persone fermate risultano falsi nei ¾ dei casi”
Turismo sessuale, progetto pilota delle agenzie del Ventaglio ed Ecpat nella Repubblica Domenicana
Un progetto pilota del gruppo di agenzie di viaggio Ventaglio, in collaborazione con Ecpat è stato avviato nella Repubblica Domenicana e prevede sia la sensibilizzazione e formazione del personale che il coinvolgimento delle comunità locali. L’iniziativa è stata presentata nel corso della “Conferenza europea per la protezione dei minori dallo sfruttamento sessuale del turismo”, che si conclude oggi pomeriggio a Roma.
A livello internazionale la Toi (Tour Operators’ Iniziative for sustainable tourism development) – associazione volontaria sostenuta dall’Unep (programma per l’ambiente delle Nazioni Unite), Unesco e Organizzazione mondiale turismo (Omt) – ha reso obbligatoria per i membri, tra cui Ventaglio, l’adesione al Codice di condotta promulgato dall’Ecpat entro novembre 2003. Sono necessarie, secondo Bermann, ulteriori riflessioni “su come rendere l’applicazione del Codice Ecpat più snella e meno onerosa per gli operatori turistici italiani dato che soprattutto le attività di formazione continua e monitoraggio richiedono risorse finanziarie e tempo”.
Antonio Tozzi della Flavet ha ricordato alcune cifre del triste fenomeno del turismo sessuale: “Un o sfruttato per la pornografia; 500mila bambine e adolescenti dedite alla prostituzione soltanto in Brasile, in Thailandia potrebbero superare le 800mila. In India i bambini che lavorano nell’industria del sesso sono 400-400 mila: il 20% delle ragazze hanno meno di 128 anni e la metà di loro è sieropositiva”
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ECPAT - End Child Prostitution, Pornography And Trafficking for commercial purposes Indirizzo:Vicolo Scavolino, 61 - 00187 - Roma (RM) Tel: 06/69380406, Fax: 06/69380406 E-mail:info@ecpat.it responsabile:Marco Scarpati
E’ una rete di organizzazioni e singoli individui che operano insieme per eliminare la prostituzione infantile, la pornografia infantile e il traffico di bambini a scopi sessuali. L’Ecpat è nata in Tailandia nel 1991 per affrontare l’allarmante in crescita esponenziale della prostituzione infantile e dell’incidenza che il turismo aveva nell’estendersi di tale fenomeno. Oggi l’Ecpat è presente nel mondo in più di 50 paesi e dal 1994 opera autonomamente anche in Italia. L’Ecpat-Italia infatti è autonoma, apartitica, pluralista, aconfessionale, a carattere volontario e democratico e non persegue finalità di lucro. In particolare l’Ecpat lavora a stretto contatto con Ong, Unicef, Ilo e numerosi altri gruppi individuali. Collabora inoltre con le forze dell’ordine del paese di appartenenza e con l’Interpol. Affianca l’industria turistica nella lotta contro il turismo sessuale che sfrutta i bambini, vigila sui media e su internet per contrastare l’uso del bambino per la produzione di materiale pornografico e fa azione di lobbying per l’approvazione di leggi o il miglioramento di quelle esistenti per una più efficace protezione dei minori. Documenti - Codice di condotta (also available in English) - Legge 269/98 (also available in English) - Documento finale del Congresso di Yokohama - Discorso del Governatore della Thailandia - Consigli per i piccoli "navigatori"
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