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Welfare: Cnca, il Governo è disimpegnato

Il governo e l'attuale maggioranza stanno costantemente disimpegnandosi da tutto ciò che e' sociale, smantellando di fatto il Welfare. Occorre, dunque, ripensare una politica sociale e per farlo il mondo del volontariato deve ''camminare assieme, costruendo un percorso comune'' e rinunciando a parte dei propri 'poteri' per arrivare ad aprire una vertenza sociale che porti da una grande riforma. Ne sono convinti i rappresentanti del mondo del volontariato che hanno partecipato alla tavola rotonda 'Giustizia sociale: società civile e istituzioni in corto circuito?' organizzata dal Coordinamento nazionale delle comunita' d'accoglienza (Cnca) a Roma. Al dibattito erano presenti oltre al presidente del Cnca Lucio Babolin, Tom Benetollo per l'Arci, Luigi Bobba per le Acli, Flavio Lotti per il Tavolo della pace, Grazia Bellini per l'Agesci, Sandro del Fattore per la Cgil ed Ermenegildo Bonfanti per la Cisl.

''Ci sembra - ha detto aprendo i lavori Babolin - che ci troviamo di fronte ad un corto circuito. Innanzitutto istituzionale, con il Polo che ha una strategia precisa e cioè il disimpegno costante da tutto ciò che è sociale, associato a politiche repressive. Ma anche un corto circuito del privato-sociale, in quanto tutti noi facciamo fatica a trovare strategie condivise e comuni''.

Uno dei problemi sollevato da Babolin è proprio quello di trovare una linea comune per il Forum del Terzo settore che, altrimenti, ''rischia di essere un grande contenitore senza rappresentanza''. ''Non proponiamo ne' un nuovo soggetto politico ne' sociale - ha concluso Babolin - vogliamo soltanto capire se siamo in grado di lavora insieme per alzare il tono della sfida''. Appello raccolto sia dalla Cgil sia dalla Cisl. ''Siamo pronti a lavorare insieme - ha detto Del Fattore - poichè per questa classe politica la giustizia sociale e' cultura residuale''. ''La priorità - ha aggiunto Bonfanti - è fare chiarezza sul tipo di societa' che si vuole e quali sono le risorse che lo Stato e il paese garantiscono per dare a tutti una vita dignitosa''. L'esponente della Cisl ha pero' sottolineato che per far si' che il Forum costituisca una ''rappresentanza viva'' è necessario che ''ognuno dei membri rinunci a parte dei propri poteri''.

Per il presidente dell'Acli, Bobba, è importante da un lato ''rafforzare e qualificare le strutture che hanno dato corpo al Terzo settore, come il Forum e la Banca etica'' e dall'altro ''mettere a fuoco delle problematiche specifiche su cui costruire dei cartelli definiti''. Scopo è quello di arrivare ad ''uno stato sociale di qualità che restituisca ai cittadini attraverso servizi efficienti le tasse che pagano''. Per realizzare l'obiettivo, spiega Benetollo, le associazioni presenteranno un programma comune ''per aprire una vertenza sociale che chiamera' il governo a risposte concrete''. E di comunanza di intenti parla anche Lotti: ''Chi gestisce il potere è poco incline a riconoscere il ruolo della società civile: per questo lottare per promuovere la giustizia sociale richiede un ruolo comune e si sta andando proprio in questa direzione''. Insomma, lo stato sociale non e' e non deve essere ''un lusso o una regalia''. Semplicemente è ''un modo per realizzare l'articolo 1 della Costituzione''. ''Non vogliamo essere - dice Grazia Bellini - semplici erogatori di servizi, per lo più a basso costo ma partecipare alla definizione delle politiche sociali. Purtroppo in questo momento sono più apprezzati i sudditi che i cittadini''.


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