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<NUOVE
STRATEGIE PROFESSIONALI PER LA GESTIONE DI UNA ECONOMIA DI IMPRESA A
RETE> Convegno del 18 NOV.2006 c/o in Palazzolo (Brescia) sul tema : - <Creatività , Conoscenza e Metodo per Cambiare e Crescere >
organizzato dalla Associazione :
Franciacortaviva@msn.com
Il problema essenziale dello sviluppo contemporaneo della società della economia della conoscenza consiste nell' individuare le metodologie adatte e condivise per attuare un cambiamento cognitivo e mentale necessario a favorire la innovazione dello sviluppo sostenibile basato su la organizzazione ed il governo del rapporto tra esigenze locali e globali . Infatti i cambiamenti socio-economici che avvengono su scala mondiale , inducono problematiche di innovazione delle produzione e del lavoro che hanno uno spessore storico e che pertanto richiedono una gestione cognitiva basata su nuovi indirizzi professionali , strategie di condivisione dei saperi , adeguati ad incentivare e realizzare una nuova cultura del management imprenditoriale e scientifico integrato. ---------------------------------------- - Dalla Analisi effettuata dal EGOCREANET / LRE della Università di Firenze , durante il Progetto Leonardo (2002-2005) denominato FORCOPRECANET , sulla “FOrmazione COntinua del PRECAriato nella NET-Economy” , ci siamo resi conto , che la problematica essenziale per lo sviluppo di professioni intellettuali innovative , consiste in sostanza nel saper stimolare ed innestare processi cognitivi e mentali innovativi ( cultural shift incubator ) ,capaci progressivamente di abbandonare vecchie metodologie e contenuti disciplinari della formazione . La ricerca e la discussione sul progetto FORCOPRECANET e stata effettuata ad un livello Europeo ed internazionale ed inoltre e’ ancora associata ad una ampia disseminazione dei risultati del progetto , proprio al fine di mettere in luce la necessita di un approccio trans-disciplinare delle professioni intellettuali , tendente a favorire la condivisione di conoscenze per avere disponibilità di cognizioni integrate capaci di comprendere le strategie contemporanee di sviluppo e di inserirsi positivamente nel ricercare opportunita’ e soluzioni emergenti tra la concorrenza globale e lo sviluppo locale. - In tale contesto di integrazione dei saperi scientifici ed economici , sono state utilizzate nuove parole composte, come quelle di sviluppo “GLOCALE” come indice di una integrazione tra le relazioni socio-economiche Globali e Locali , nonche’ si e discusso sulle prospettive di attuare forme di “COPETIZIONE” e cioe’ di sviluppare una “collaborazione-competitiva” basata sulla co-organizzazione di NETWORK territoriali tra Università ed Impresa. Questo ricorso a parole composte e’ a suo modo indice della difficoltà di comprendere a pieno la trasformazione in atto della società industriale nella quale la globalizzazione non corrisponde soltanto alla estensione mondiale degli scambi delle merci , ma soprattutto incide sulla divisione internazionale e nazionale del lavoro in seguito and un cospicuo trasferimento del sistema industriale in paesi che precedentemente avevano assunto stabilmente una antica struttura agricola della loro società produttiva . La riproduzione su vasta scala del moderno apparato industriale, agro-industriale e agricolo è infatti conseguenza della esportazione di macchinari, e della attrezzature e fabbricazione ; tale transfert tecnologico verso i paesi ad industrializzazione emergente , e’ di fatto inarrestabile, proprio in quanto mosso dalla ricerca di profittabilità economica sulla base del minor costo del lavoro, ma contemporaneamente genera fondamentali squilibri della struttura produttiva locale, approfondendo il deficit commerciale nonche’ costringendo al degrado ogni prospettiva di sviluppo lineare ancora basata nei paesi ad elevata industrializzazione , su un una tipologia di divisione sociale del lavoro ritenuta e sostenuta come possibilita di mantenimento di una sostanziale stabilita’ professionale durante tutto l’ arco di una vita lavorativa. Viceversa se la globalizzazione viene intesa nella sua dimensione di trasferimento della societa’ industriale nei paesi ed industrializzazione emergente, si comprende parche essa provochi tutta una serie di problemi , anziche di nuove opportunita’ di sviluppo. Procedendo infatti senza cambiare il modo di vedere il cambiamento epocale in atto si rischia di incentivare un inarrestabile disastro socio-economico , essenzialmente perche’ la transizione epocale ha fatto perdere ogni riferimento cognitivo di tipo tradizionale sulla divisione sociale del lavoro e della economia delle produzione, mentre le nuove idee e le ricerche di alternative allo sviluppo delle economia della conoscenza , troppo spesso sono state insufficientemente comprese e malamente sostenute. Tale contraddizione e responsabile del decadimento della creatività della cultura di impresa del sistema locale e al contempo rende estremamente difficile il ricorso ad ipotesi e strategie innovative e scientifiche capaci di sfruttare le nuove ed piu’ ampie possibilita’ di sviluppo, che si aprono nel quadro della globalizzazione della economia nelle direzione di crescita della società della conoscenza. La sostanziale incomprensione delle dinamiche dello sviluppo globale contemporaneo , hanno permesso di perseguire ancora concezioni e nozioni obsolete in economia come nella scienza cosi da non saper integrate tradizione ed innovazione. Di conseguenza osserviamo che gli effetti negativi più rilevanti fino ad oggi sono stati generati dalla l’intensificazione e dalla miniaturizzazione della concorrenza che si e sommata alla competizione internazionale, creando sistemi socio-economici locali che tendono a svilupparsi in modo diametralmente opposto alle esigenze di COPETIZIONE sociale ed economica. - Tale tendenza suicida con cui si importa poverta’ e si esporta ricchezza, sta provocando forti squilibri di livello locale , che tende ad evidenziare un maggior ruolo per il mercato, anziche’ permettere di accrescere il valore aggiunto dal capitale umano, nonche’ permettere la formazione di professionalità innovative che sono necessarie per far avanzare la nuova economia della conoscenza. Certamente scuola superiore ed Università in gran misura non hanno ancora saputo cogliere le opportunita’ del cambiamento ; infatti invece di favorire professionalità manageriali e scientifiche integrate , capaci di inserirsi più elevato grado di interazione mondiale che di fatto ha aumentato l’interdipendenza fra contesti economici culturali e sociali anche molto distanti fra loro, le istituzioni di istruzione superiore hanno mantenuto in sostanza tradizionale metodologia di formazione professionale e quindi si sono ben poco interessate ad es. di ampliare l’ insergnamento delle lingue e delle conoscenze utili proprio in quanto orientate alla risoluzione di problemi anziche suddivise in arbitrarie discipline , ( ad es, energia, alimentazione, salute, ecologia, ecc) cosi come e’ necessario per promuovere e regolare la internazionalizzazione del lavoro. Putroppo la formazione professionale si e ‘ di fatto limitata a riprodurre vecchie professionalità in soprannumero , ancora suddivise nelle antiquata visione disciplinare dei saperi, che come sappiamo e’ basata su una netta separazione tra Scienza e Umanesimo e quindi e proprio da questa dimensione cognitivamente antiquata che dovremo saper uscire rapidamente. Le problematiche discusse nel Progetto EUROPEO FORCOPRECANET sulle impellenti esigenze di una nuova professionalita’ manageriale culturale e scientifica integrata , purtroppo non sono ,ancor oggi , neppure in grado di essere discusse piu’ approfonditamente neppure dalla “Accademia Universitaria” ; pertanto diviene pressocche’ impossibile adeguare con la necessaria rapidita’ il sistema di studi superiori professionalizzanti al fine di garantire una piu’ ampia e condivisa comprensione di un passaggio epocale tra la societa’ industriale e la economia della conoscenza ed in modo tale da permettere una prospettiva di futura sostenibilità delle produzione e del lavoro nella nuova dimensione dello sviluppo locale della società della conoscenza. Il lavoro intellettuale contemporaneo ( KNOWLEDGE WORK ) per essere appropriato allo sviluppo della società contemporanea , necessita indubbiamente di competenze trasversali, dove, in particolare il lavoro di utilizzazione in rete interattiva della innovazione cognitiva, mediante lo sviluppo delle editoria elettronica , risulta essere sempre più irrinunciabile proprio per avviare ed aggiornare le nuove professinalita’ intellettuali . Infatti oggigiorno il lavoro dei giovani laureati e diplomati , necessita di una strategia innovativa di condivisione del sapere, proprio al fine di rendere la comunita’ locale , capace di abbandonare obsoleti schemi di pensiero, cosi che le nuove strategie del “conoscere connettivo”, possano sostituire rapidamente le antiquate competenze professionali intese come lavoro individuale, cosi come sono state formate nelle logiche di suddivisione disciplinare del sapere proprie dell' epoca industriale, le quali purtroppo hanno ancora un retaggio di credibilita’ e di privilegi storicamente acquisiti. Infatti la strategia vincente per ampliare il lavoro intellettuale creativo e’ oggi quella di valorizzare tutte le forme associative e societarie che superino il tradizionale sistema di professionalita’ individuale e specialistica . Oggigiorno sono quindi le competenze trans-disciplinari organizzate come networks professionali e manageriali in sistemi cooperativi o di impresa sociale , sono quelle che rappresentano il cardine della crescita della economia della conoscenza, proprio in quanto potranno contribuire a dare sviluppo a quella flessibilità cognitiva e mentale che e' estremamente necessaria per vivere in una accelerata dinamica di cambiamento sociale ed economico, quale quella corrispondente al contemporaneo passaggio tra la società industriale e la nuova economia della conoscenza condivisa. Pertanto al fine di innovare i vecchi processi disciplinari di apprendimento , che sono stati propri delle divisione del lavoro dell' epoca industriale , e’ divenuto necessario favorire una ampia presa di coscienza in proposito della impellente esigenza di non replicare all' infinito metodi e cognizioni formative tradizionali poiche’ non permettono piu’ di adeguarsi alla dinamica del cambiamento epocale contemporaneo tra la vecchia divisione del lavoro e quella della futura organizzazione della conoscenza imprenditoriale e scientifica condivisa. Ricordiamo che Università è stata concepita nel quadro della societa’ industriale come un luogo a se stante e sostanzialmente indipendente dalle esigenze e dalle problematiche di sviluppo locale relative ai cambiamenti della economia e della produzione industriale; pertanto le professionalità formate dalle istituzioni di alta formazione, sono rimaste lontane dalle necessita di favorire la sostenibilità sociale ed economica locale. Infatti la formazione universitaria ha mantenuto un carattere di Universalita' di per se stessa concettualmente lontana da ogni modello di sviluppo locale . Come sappiamo in particolar modo in Italia , lo sviluppo produttivo in epoca recente si è costruito sostanzialmente con modalità originali indipendenti dal mondo della formazione superiore , attuando, per merito della Piccola e Media Impresa (PMI) una incisiva prassi di cambiamento tecnologico e del lavoro, che ha trovato una sua originale forma di sviluppo dei “distretti locali di produzione” . Ma purtroppo anche tale organizzazione e strategia di sviluppo distrettuale delle PMI ha fatto il suo tempo ed oggi rischia di essere superata proprio in quanto separata in gran parte dai criteri e dagli scenari evolutivi di cambiamento della divisione del lavoro dello sviluppo mondiale. Riconoscere il cambiamento. L’evoluzione dei profili professionali e delle competenze Oggi e sempre piu necessario riconoscere il ritardo a riguardo della necessita’ di attuare una correlazione dinamica tra formazione professionale in funzione delle condizioni di sviluppo “GLOCALE”; ma tale riconoscimento e la conseguente riflessione per il cambiamento e’ resa irresponsabilmente difficoltosa da un atteggiamento mentale conservativo assai diffuso in difesa delle vecchie professionalita’ e privilegi, che ancor oggi tende a bloccare ogni proposta di evoluzione di competenze integrate e organizzate in termini di networks transdisciplinari. Cosi che osserviamo, come tutto cio’ che ha teso a modificare le vecchie concezioni di una formazione professionale individuale, introducendo metodologie di formazione ed aggiornamento permanente ed a distanza, sembra sostanzialmente malvisto delle direzioni scolastiche e dalle accademie Universitarie cosi che viene disattesa ogni effettiva ed efficace capacita di espressione innovativa dell’ apprendimento e della formazione professionalizzante. Solo in pochi casi sono state sperimentate alcune strategie di “Master” realmente innovativi, perche’ modificati sostanzialmente sia nei contenuti trans-disciplinari che nei metodi di insegnamento , ma … purtroppo nel complesso la situazione generale della formazione rimane ancorata alla tradizione di formazione disciplinare , a causa delle situazione di sostanziale indifferenza nel realizzare azioni specifiche di formazione ed aggiornamento permanente , coordinate tra Universita ed Impresa . Comunque ogni tentativo finalizzato a favorire la diffusione di una logica innovativa di costruzione di "sistemi integrati di formazione di competenze ", organizzati sulla base di networks territoriali di apprendimento e sviluppo, e fondati sulla ricerca ed innovazione educativa nonche’ su un aperto dialogo di approfondimento delle conoscenze orientate alla valorizzazione della condivisione di conoscenza organizzata per problemi e priorità dello sviluppo , oggi rappresenta, anche se in via minoritaria, la strategia vincente per orientare verso un piu’ prospero futuro , ogni possibile risoluzione creativa dei problemi di crescita socio-economica del territorio locale nel contesto delle globalizzazione . Infatti la scommessa dello sviluppo delle societa’ delle conoscenza dipende in prima istanza dalla necessita di abbandonare vecchi modi di pensare relativamente ai modelli di produzione aziendale al fine di organizzare sistemi innovativi di netwok interaziendali a dimensione territoriale ed attuare una efficace condivisione delle conoscenze tra ricerca ed impresa nel contesto di sviluppo della economia della conoscenza. Cio’ e estremamente necessario proprio al fine di ottimizzare le potenzialita' e le opportunita’ di sviluppo delle specificita' del territorio locale, quest’ ultimo visto in modo innovativo, come un insieme potenzialmente capace di nuove strategie di impresa a rete, dotate di ampia responsabilita' sociale nei confronti della sostenibilita’ dello sviluppo locale della economia della conoscenza. Per incentivare un nuovo sistema cognitivo ed imprenditoriale di network , e' prevalentemente necessario acquisire con modalità di insegnamento innovative , quelle competenze trasversali che permettano ai KNOWLEDGE WORKERS di agire nel settore della comunicazione e della formazione permanente, culturale e scientifica integrata, cosi' come nel campo della formazione manageriale innovativa , in modo che la predisposizione cognitiva e motivazionale alla nuove professionalita’ organizzate in termini di network , possa divenire adeguata allo sviluppo delle economia della conoscenza,. Quest’ ultima infatti necessita di dare valore ai “beni immateriali” a non solo alla produzione di oggetti vendibili ; tra i beni immateriali possiamo elencare varie capacita’ professionali oggigiorno indispensabili quali sono ad es: il marketing territoriale e l la organizzazione di iniziative interaziendali di formazione e ricerca per lo sviluppo integrato del territorio quale sistema competitivo di elevata qualità produttiva scientifica e culturale. Quanto detto, di fatto corrisponde a modificare e superare il vecchio sistema di convinzioni radicate , vecchie credenze e preconcetti ed anche di privilegi , ancora corrispondenti all’ ormai obsoleto rapporto tra produzione e sviluppo che e stato proprio della vecchia societa’ industriale, la quale come sappiamo e stata orientata prevalentemente dalla produzione di beni materiali anziche’ da una integrazione fattiva tra la produzione dei beni materiali e immateriali. Nello sviluppo di tale strategia di cambiamento e trasformazione della societa industriale, e' evidente che possano riscontrarsi diverse resistenze al cambiamento di tipo essenzialmente conservativo, insensibili a favorire ogni valenza innovativa capace di creare valore aggiunto alla realizzazione di “beni immateriali”, in quanto quest’ultimi comportano non solo la valorizzazione della qualità della produzione dei beni materiali ma accentuano la esigenza complementare di favorire ed attuare uno sviluppo piu completo del territorio nelle competizione mondiale. Il superamento di tali resistenze richiede un notevole sforzo di progettualità congiunta tra impresa ricerca ed istituzioni locali pubbliche e private , in modo che il complesso di attivita , iniziative e progetti, divenga capace di fare sinergia di sistema a livello territoriale , cosi da poter assumere quella nuova e decisiva potenzialità generata dalla condivisione di conoscenze, tale che permetta di evidenziare e sfruttare al meglio i fattori di convergenza tra cognizioni avanzate e opportunita’ economiche e tecnologiche viste nel quadro delle rinnovate condizioni di sviluppo . Certamente questa prospettiva strategica basata su criteri innovativi dello sviluppo “GLOCALE COPETITIVO” , nonche’ della formazione di networks professionali di ricerca ed impresa, non si improvvisa ne’ con estrema facilita’ e neppure in poco tempo . Come “start up” e’ essenziale attuare un notevole sforzo di comunicazione sugli scenari futuri e sulle priorità della economia della conoscenza poiche’ e necessario dare credito ad una strategia innovativa di ricerca del consenso al cambiamento , che come Open Network for New Science /EGOCREANET , abbiamo denominata < INN-OVATION> (cioe’ Innovazione con applauso), iniziando a sviluppare iniziative in rete ed incontri per favorire una corretta informazione della classe amministrativa finanziaria e politica locale. La strategia di sviluppo che abbiamo individuata e confrontata a livello Europeo per tramite il Progetto FORCOPRECANET. Infatti la condivisione di conoscenza e’ inizialmente un fatto politico-culturale di informazione oltre che di formazione , che necessita di essere ben compreso a vari livelli , politico, finanziario, ed formativo , in modo che nel complesso possa assumere la dimensione di una strategia capace di divenire la chiave di volta cognitiva adeguata a ripensare ed attuare le esigenze di sostenibilità di lungo termine (2007-2013) dello sviluppo socio-economico nella prospettiva della economia della conoscenza. Pertanto ogni progetto di sviluppo locale dovra’ essere discusso integrato e condiviso, in modo tale che sia in grado di rispondere adeguatamente ed in modo convergente alle sfide che caratterizzano la società della conoscenza in una visione prospettica che tenga contemporaneamente conto delle rapide trasformazioni relative che sussistono tra il contesto della economia locale e globale. Conclusioni La innovazione nel cambiamento economico della societa della conoscenza , possiede alcuni aspetti centrali che debbono essere condivisi in maniera che possano divenire gli elementi distintivi che contraddistinguano i processi di innovazione sostenibile sia rispetto allo sviluppo del territorio locale che nelle esigenze dettate dal contesto della globalizzazione mercantile e produttiva. Secondo una simile prospettiva di formazione scientifica e management la capacità innovativa consiste, quindi, nella abilita’ di mettere insieme ambiti ancora caparbiamente suddivisi dalle limitazioni dei tradizionali saperi sia in ambito cognitivo che produttivo. Quanto sopra e’ necessario ed utile proprio al fine di creare valore sociale ed economico condiviso a livello territoriale cosi che tale strategia di integrazione dei saperi e condivisione delle conoscenze permetta la creazione di nuovi strumenti finanziari. In verita’ gli investimenti finanziari diverranno sempre piu’ remunerativi , qualora il sistema di cambiamento epocale in cui stiamo vivendo, passera quanto prima possibile da una fase di incomprensione e di caos socio-economico ad una successiva fase di innovazione e stabilizzazione dello sviluppo GLOCALE. Pertanto in prospettiva gli investimenti andranno nelle direzione della innovazione sociale e cognitiva anziche’ ,come adesso, nel settori improduttivi dello sport inteso come tifo e dell’ entertainment ( musica , spettacolo di massa e quant’ altro ) … settori che ormai tendono costantemente verso il piu rapido degrado creando ingiustizia sociale economica e dispersione culturale contribuendo alla crisi del pensiero creativo e scientifico. Sottolineo infine ancora una volta che tale prospettiva di sviluppo della societa della conoscenza rappresenta in primo luogo un profondo cambiamento cognitivo e mentale cosi’ che per ottenere il dovuto consenso democratico , il progetto “INN-OVATION”, di cui ho accennato , comporta una forte abilita di aggregazione di competenze per la comunicazione culturale e scientifica . Prevalentemente sara’ quindi necessario modificare la attuale tendenza dei mass media ( Giornali, Riviste radio e TV e WEB interattivi ) per orientala al fine di adeguare le vecchie strategie di informazione e di formazione , in modo che nel loro complesso divengano capaci di mettere in evidenza un orientamento culturale e scientifico innovativo cosi da presentare e favorire una diversa percezione del valore delle attivita’ finalizzate allo sviluppo integrato del territorio, mediante la creazione di nuovi circuiti condivisi tra fattori culturali, produttivi e commerciali, che nell’ insieme possano essere capaci di estendere il valore aggiunto delle potenzialita’ di livello locale nell’ ambito della organizzazione internazionale della futura societa e della economia della conoscenza. BIBLIO ON LINE : "PRODURRE CULTURA INNOVATIVA" :
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