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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

TEMPO – BIDIMENSIONALE nell’ ARTE e nella SCIENZA

Paolo Manzelli LRE@UNIFI.IT

 
 PABLO PICASSO (1937) Bombardamento aereo di «Guernica»

PREMESSA :

Le necessita del cambiamento mentale sono percepite anticipatamente dall’ arte ed in seguito dalla trasformazione dei paradigmi della scienza. scienza. La tridimensionalità dello spazio e l’ unicità del tempo appartengono ad un modello di percezione cartesiana del mondo nella quale si ritiene che le immagini siano una riproduzione fedele della realtà. In vero  la percezione  umana e storicizzata  in quanto si modifica come conseguenza  della capacita creativa dell’ uomo di costruire modelli mentali innovativi di interpretazione della realta’ , infatti dobbiamo considerare’ che cio che percepiamo e’ frutto di una interattivita’ biunivoca tra “Noumeno e Fenomeno” come intui’ Kant , riferendosi al fatto che  il cervello diversamente da un sistema fotografico elabora cognitivamente la rappresentazione del mondo che percepiamo come proiezione significativa della realta’ . La percezione tridimensionale dello spazio e’ stata determinata antropologicamente dalla necessita di sviluppare facolta’ mentali di  riconoscimento della materia e del suo movimento. Tale prospettiva percettiva diventa insufficiente quando il problema epocale delle percezione immaginativa si focalizza sulla rappresentazione non direttamente percettibile della energia. Allora  la concettualita’  del modello cartesiano entra in crisi.

 

. Hypercube
Fourth Dimension Visualization : Space Time  Quadrivector Composition

CUBISMO : come caratteristica bidimensionale del tempo e dello spazio

Bolla cubica
Bolle di sapone su telaio Cubico : http://www.funsci.com/fun3_it/esper2/esper2.htm

 Di tale problematica  della necessita di un cambiamento delle relazioni spazio-temporali , si e’ resa conto per prima l’ arte . Le immagini della pittura non potevano  piu’  esercitarsi a competere con la fotografia ed il film nel riprodurre fedelmente la realtà percepita mediante una concezione  tradizionale prospettica delle visione , ma si trovavano nelle necessita di esprimere l’ energia esprimibile da  sensazioni artistiche piu’ profonde e dinamiche. La semantica della espressione uni-dimensionale e lineare del tempo esprimibile in termini "passato," "presente" e "futuro” si associava perfettamente alla prospettiva nelle tre dimensioni dello spazio ma tale visione era divenuta insufficiente a dare una descrizione adeguata del divenire del tempo. Wassily Kandinsky (1866-1944) cosi come Paul Klee  (1879-1940)  percepirono la esigenza di espimere la energia  emotiva  superando definitivamente la dimensione prospettica in una dimensione espressionista della pittura. In particolare Kandinsky  fu affascinato dalla relazione tra la composizione musicale e quella artistica . Suono e tempo venivano cosi’ a corrispondere ad onde bidimensionali nello spazio e del tempo. Tale necessita interiore lo conduce ad esprimersi in uno stile intuitivo di una rinnovata composizione pittorica basata su proprietà non piu’ rappresentative delle percezione visiva  di tipo prospettico.


1913-Farbstudie ,Wassily Kandinsky

From the Sun to Pluto (non linear scales)
Jean-Francois COLONNA:  Virtual Space Travel Machine http://www.lactamme.polytechnique.fr/Mosaic/images/NCOR.L1.1.16.D/display.html

Pablo Picasso (1881-1973 ), nel periodo pittorico detto “cubista” delle sua opera, si propose infatti di smontare il sistema percettivo  spazio temporale su cui era stata  costruita la pittura accademica sulla base della definizione delle regole della rappresentazione prospettica. Prima di Picasso vari  artisti cominciarono a svincolarsi dalle  leggi della costruzione prospettica. La pittura di Paul Gauguin (1848- 1903) ha una risoluzione bidimensionale, che già la rende antiprospettica, che fu’ il risultato di una sua sperimentazione di come la cultura del tempo fosse diversa nelle molte culture del mondo. Contemporaneamente  Paul Cezanne (1839 - 1906) si impegno’ piu’ consciamente  a variare la prospettiva , in modo che le parti che compongono i suoi quadri fossero percepite da angoli di percezione diversi . L’ idea di alterare l’ unicità del punto di vista, cioe’ il principio basilare della prospettiva, collimo’ in seguito con la acquisizione della  relativita ‘ scientificamente pronunciata da  Albert Einstein nel 1905 per cui il tempo dipendendo dallo stato e dal moto dell’ osservatore, non puo’ piu’ essere sincronizzato da un unico punto di vista.  Picasso si spinse ancora piu’ in la’ nel modificare la logica prospettiva della percezione , cio’ in quanto non solo volle fornire una rappresentazione di una molteplicità di punti di vista spaziali, generati  come proiezioni bidimensionali degli oggetti , ma tese a dare contemporanea evidenza alla evocazione della forza espressiva di una realtà interiorizzata, la quale attiva  direttamente energia emotiva . In tal modo il Picasso annullo’ del tutto ogni rapporto prospettico derivante da una concezione dello spazio-tempo cartesiano, rivoluzionando in tal modo il concetto stesso di quadro portandolo ad essere direttamente una «realtà interiorizzata » e non piu’ la <<rappresentazione prospettica della realtà esterna ».  Picasso cosciente di esprimere comunque la realta’ in una differente dimensione nego’ fermamente che la sua pittura fosse astratta e percio’ disse ad un intervistatore nothing is abstract art, it all has to come from some where”.

 

Il tempo e la percezione

L’ immagine prospettica  e’ limitata dal fatto che puo’ rappresentare solo un istante della percezione. Cosi come nell’ immagine fotografica il tempo viene fissato indefinitivamente; cio’  poiche’ e’ solo un peculiare momento quello che viene ed essere fissato dall’ obiettivo ovvero dalla prospettiva di una immagine prospettica fissata sulla tela. Pertanto la prospettiva coglie un solo  punto di vista come una foto coglie solo un momento quale immagine del  fotogramma. Per dare una nuova visione non piu’ prospettica, l’ espressionismo cosi come il cubismo pittorico, propongono di esprimere artisticamente sensazioni ed osservazioni percepite da piu’ punti di vista. Salvador Dali’ (1904-1989) infine introduce nella rappresentazione pittorica un nuovo elemento: la “bi-imensionalita del tempo”. Il tempo infatti assume la dimensione duale propria di una  effettiva durata, come conseguenza del fatto che per presentare la percezione da piu punti di vista l’ osservazione non si puo’ limitare allo sguardo  di  un solo istante , ma il pittore si trova ad esprimere il rapporto temporale della persistenza dell’ immagine effettivamente percepito durante la ricostruzione emotiva e razionale della rappresentazione pittorica. Pertanto “Noumeno e Fenomeno” si intersecano, generando, nel “GUERNICA” di Picasso ,  proiezioni bidimensionali indicative di una  rivelazione della dualita’ della effettiva durata del tempo e dello spazio  prodotta dalla integrazione percettiva ed emotiva della espressione pittorica della  realtà.  La bi-dimensinalita’ del tempo assume una particolare e nuova rilevanza nel surrealismo futurista espresso da  Salvador Dali’ .Egli cambia radicalmente  il modo di concepire la “dimensione del tempo”. Le ore degli orologi molli sono diverse perche’ il tempo si dissolve e stemperandosi , non risponde piu’ concettualmente ad una successione lineare di falsi istanti, proprio in quanto tale rappresentazione non  appartiene piu’ ad una visione univoca ed inalterabile dello spazio tempo. Dali’ eredita dal cubismo il desiderio di percepire una dimensione quadridimensionale dello spazio tempo per  sbarazzarsi definitivamente dell' eredità della tradizione e saltare al di là dell'ingessante finzione tridimensionale della prospettiva rinascimentale.


Salvador Dali’ - GLI OROLOGI MOLLI : la persistenza della memoria

Il Tempo BIDIMENSIONALE

Appare  singolare come, in due campi diversissimi tra loro come l’ arte e la scienza , si avverta la medesima necessità di andare oltre la conoscenza empirica della realtà oggettiva, per giungere a costruire nuovi modelli di descrizione e rappresentazione di una realtà energetica , offrendo  una nuova chiave di lettura ai concetti generalmente sottesi alle teorie spazio-temporali di descrizione degli eventi. Molto spesso infatti gli artisti incorporano ed anticipano nella loro visualizzazione espressiva, concetti innovativi della descrizione scientifica, che piu’ tardi verranno resi logicamente espliciti dalle scoperte degli  scienziati. Cio’ e importante perche’ viviamo sempre piu’ in un mondo globale di percezioni virtuali , prodotte nei media dalla combinazione di onde di energia che tende a modificare il senso del reale in uno spazio tempo virtuale , in cui e possibile comunicare ed interagire senza muoversi pur attivando per via telematica il movimento meccanico a distanza con un semplice click. Tale “virtualizzazione delle realta’ “, di fatto non e possibile considerarla irreale, infatti  genera un universo virtuale parallelo a quello reale, considerato tale in quanto tradizionalmente oggettivo, facente cioe’  riferimento consolidato alla materia anziche’ alla energia ed alla informazione da noi percepita ed elaborata cerebralmente. Pertanto il cambiamento di mentalita’ e di conoscenze correlato alla rivoluzione della percezione virtuale, oggigiorno non permette piu’ di considerare il tempo come uno scorrere unidirezionale ed irreversibile degli eventi , datosi che l’ immagine virtuale, ha il potere di rendere reversibile il tempo delle immagini. La freccia del tempo appartiene ormai al comportamento della  materia, ma non piu’ a quanto si produce virtualmente come fruizione della energia. Il modello tridimensionale dello spazio-tempo visibile nei media di fatto e’ fittizio poiche’  la effettiva dimensione dello spazio in cui si osserva le immagini e’ bidimensionale ed e solo il nostro cervello che ricostruisce la prospettiva tridimensionale di fatto inesistente. L'invenzione dei media pertanto crea immediatamente uno spazio di realtà nuovo,  perché consente nuovi tipi di azioni e nuovi tipologie di percezione. I mass media rendono percepibile un mondo reale anche se intangibile , che solo a volte esiste a distanza indipendentemente da noi . In altri casi i media permettono di interagire con ambienti totalmente virtuali ( VIRTUAL REALITY) che rendono possibile percepire gli effetti di questa azione percettiva generando sensazioni del tutto simili a quelle del mondo oggettivo.

Il processo di cambiamento delle relazioni tra il  TEMPO E LO SPAZIO nella SCIENZA del Secolo XX

La riflessione su cambiamento delle  dello spazio e del tempo nelle scienza  e ancora aperta e ben lontana da una univoca conclusione. Il fatti la  scienza è una esplorazione continua di nuovi modi di pensare. Nel secolo scorso la scienza ha di fatto modificato la nostra comprensione derivante dalla fisica classica dello “spazio” e del “tempo”. Per primo Albert Einstein Einstein  comprese che considerare lo spazio come “contenitore” del mondo e il tempo come ciò “lungo cui scorre” l'esistenza, non era piu’ possibile a causa della costanza della velocita della luce .Pertanto lo spazio ed il tempo divengono entita relative unificate in un continuo tetra-dimensionale , in base al quale  non e ‘ piu possibile definire la traiettoria del moto fornendone istante per istante la posizione e la velocita’.

Interessanti furono le considerazioni sul cambiamento delle concezioni dello spazio tempo del Prof. Giorgio Piccardi (1895-1972) Direttore dell’ Istituto di Chimica Fisica della Universita’ di Firenze. Piccardi ritenne che lo spazio tempo andava considerato come composto da entita discrete a dimensione variabile . Tale idea la sviluppo’ considerando i fenomeni di trasformazione chimica. Piccardi infatti si domandava come fosse possibile spiegare la variazione della velocita di reazione effettuata da un catalizzatore. Il catalizzatore rimane inalterato alla fine della reazione, pertanto la sua presenza non incide nell’ aumentare la dinamica del moto molecolare; in considerazione al fenomeno della catalisi chimica , Piccadi concludeva che l’ aumento o diminuzione della velocita’ della reazione deve  avere una relazione con lo scambio di energia che modifica la durata e la dimensione dei quanti od atomi  di tempo. Infatti il catalizzatore permette di trovare una scorciatoia della coordinata di reazione; cio’ corrisponde a  suddividere la barriera di attivazione della reazione cosi da permettere di effettuare  un diverso percorso in cui si trovino  piu’ basse barriere energetiche. La suddivisione della energia di attivazione pertanto corrisponde a frantumare lo spazio-tempo di reazione , cosi’ come si spezza un filone di pane per facilitarne la edibilita’. Tali cambiamenti della coordinata di reazione ci dicono che le dimensioni effettive dello spazio-tempo possono modificarsi. Per confermarlo il prof. Piccardi diceva a noi studenti:  ogniuno di noi sa per esperienza, che a volte in particolari condizioni di tensione psicologica  un solo minuto non sembra passare con la solita rapidita’ ,  allora si suol dire  che il tempo non passa mai, mentre al contrario, fuori in un momento di felicita’, si puo’ dire che  il tempo e volato via. Cio’ viene a dipendere dalla azione catalitica dei neuro-trasmettitori nelle reazioni metaboliche che avvengono nel cervello . Pertanto sappiamo che il tempo biologico non e’ mai  riducibile ed una serie di istanti equivalenti, poiche’ tale concezione del tempo, come serie numerabile di istanti,  e’ di fatto solo una finzione accettabile nel caso che l’ oggetto in moto non si trasformi durante la traiettoria. Per comprovare tale riflessione Piccardi mostrava a noi studenti che le cosi dette reazioni dell’ Orologio (Clock Reaction ) il cui andamento di trasformazione e’ facilmente visibile ad occhio nudo. Tali Clock –Reaction sono chiamate cosi’ proprio in quanto  avvengono  in un tempo che rimane  il medesimo, sia che il liquido di reazione venga fortemente agitato da un agitatore magnetico, sia che non si attui nessuna agitazione durante il tempo di trasformazione. Pertanto il tempo di reazione (a temperatura e pressione costanti)  risulta indipendente dalla agitazione meccanica , e cio’ fa riflettere sulla necessita delle scienza di capire le effettive modificazioni dello spazio-tempo che avvengono durante i processi di trasformazione. Inoltre gli studi di meccanica quantistica modificarono anch’essi le concezioni tradizionali dello spazio-tempo . Infatti il “Principio di Indeterminazione” di Werner Heisenberg (1927) afferma che non e possibile misurare contemporaneamente posizione e velocita’ di una particella, poiche’ maggiore è l’accuratezza nel determinare la posizione di un particella, minore diviene la precisione con la quale si può accertarne la velocità e viceversa. Quanto sopra introduce una nuova intepretazione quantistica della complessita della realta’, la quale associa in modo complementare i due differenti comportamenti, ondulatorio e corpuscolare. La teorizzazione della duplice natura “ondulatoria e particellare” degli elementi fondamentali della natura, fu delineata in chiaramente  dal fisico teorico  francese Louis De Broglie ( 1892- 1987) ,  il quale  nel 1924 propose un' ipotesi rivoluzionaria denominata  “DUALISMO ONDA-CORPUSCOLO”.  De Broglie ammise che un fenomeno tipicamente corpuscolare, come il movimento di una particella, fosse sempre associato ad una onda di energia , la cui lunghezza dipendeva dalla massa e dalla velocità della particella. In seguito Davisson e Germer ( 1927)  dimostrarono che gli elettroni manifestano proprieta’ ondulatorie come se fossero guidati da una onda fantasma.  Di conseguenza gli studi di meccanica quantistica rendono  possibile ammettere che in una  e limitata regione dello spazio-tempo,  spazio e tempo possano essere letti come se di fatto potessero reciprocamente trasformare  la loro natura. In seguito e’ stato dimostrato che anche fasci di atomi e molecole generano fenomeni di interferenza ondulatoria . Pertanto la doppia natura ondulatoria e corpuscolare della materia stabilita dall’  ipotesi di De Broglie, fu confermata da tutti  i successivi esperimenti di diffrazione della materia, i quali  pertanto  fecero  superare la concezione sulla cui realtà la fisica classica non aveva mai dubitato e cioe’ che i fenomeni ondulatori e quelli corpuscolari fossero da considerati assolutamente distinti in quanto  rispondenti a strutture spazio temporali non equivalenti.  Ora invece, essi apparivano complementari come fossero due facce di una stessa medaglia. Pertanto  la materia cominciava a perdere una parte della "corporeità tangibile" definita da tre coordinate spaziali ed una direzione temporale, che  era da sempre stata attribuita alla materia , per descriverla nello spazio-tempo cartesiano.  In seguito alla interpretazione della “Meccanica Quantistica”, la concezione dello spazio tempo cartesiano rimase pertanto applicabile solo al  di aggregazioni macroscopiche della materia . In relazione al macro-cosmo, si puo infatti ritenere che  l’ impulso  dell’ onda associata  alla singole particelle aggregate in  un sistema macroscopico , non riesca ad assume un aspetto coerente di insieme tra le  varie complementarieta’ tra onde e corpuscoli elementari. Pertanto con una simulazione virtuale, posiamo immaginare che il sistema molecolare aggregato a livello macroscopico come materia ( ad es una palla da tennis)  si venga a trovare a ribalzare in una piscina dello spazio-tempo in cui le onde associate alle particelle sub atomiche o atomico-molecolari non generano  la energia necessaria  per far uscire la palla da tennis dalle onde in movimento, cioe’  cosi da poter  uscire dalle condizioni dello spazio tempo cartesiano definite dalla larghezza , lunghezza e profondita delle piscina. La palla in tal modo non riesce a superare la barriera di energia  potenziale che ne impedisce la trasformazione . Pertanto solo nel caso di strutture macroscopiche  della materia,  si mantiene la possibilita di trattare lo spazio tempo cartesiano come fosse paragonabile ad un contenitore stabile in cui avviene il movimento di entita’ atomico-molecolari , di grandi dimensioni che rimangono identiche e se stesse durante il moto.  La dimensione cartesiana dello spazio tempo misurabile come larghezza (S1) , lunghezza (S2) ed altezza (S3) e Tempo Lineare (T) ,  invece non ha piu’ alcun valore se viene associata alla interpretazione delle dinamiche delle trasformazioni relative al mondo miscoscopico degli atomi e delle molecole.

Note le precedenti  sintetiche riflessioni sulla scienza  del secolo XX ,  resta aperta la domanda di come sia possibile immaginare come  il  tempo si trasforma  in  spazio e viceversa  ????

Rammentiamo che il modo con cui  abbiamo pensato lo spazio  riguarda la misura di distanze che permangono fisse viste in relazione cioe’ ad eventi statici. Il modo in cui abbiamo pensato  il tempo e quello di una estenzione lineare della traiettoria percorribile nello spazio, corrispondente all’ intervallo in cui una sezione del sistema considerato e’ in  movimento ad una data velocita’. Il tempo e’ quindi  la misura relativa a tale intervallo. La relativita’ di Einstein (1905) ha in seguito permesso di considerare superato definitivamente il carattere assoluto della distinzione tra spazio e tempo che e stata propria della fisica classica. La difficoltà concettuale che e’ rimasta  ancora da superare e’ quella  relativa alla concezione di spazio-tempo, quando le distanze non sono piu’ statiche perche’ si trasformano nel tempo.  Nel caso delle trasformazioni pertanto non e’ piu possibile  pensare il tempo come una freccia unidirezionale, proprio in quanto, la concezione del tempo  uni-dimensionale, determina la necessita’ di concepire il futuro come una progressiva estensione lineare del passato . Un diverso futuro prodotto da una trasformazione , necessita invece di considerare il tempo come “bidimensionale”, in quanto la bi-dimensionalita del tempo rende possibile ottenere una risultante temporale con una diversa orientazione nello spazio ed una differente durata del tempo.  Tale modifica concettuale relativa alla “bi-dimensionalita del tempo”, in vero  non ancora ben definita delle concezioni scientifiche contemporanee , ma comunque la necessita di tale cambiamento cognitivo va’ vista come conseguenza della esigenza contemporanea di attuare un passaggio epocale tra la societa’ industriale e la futura societa’ della economia della conoscenza.  A tale proposito possiamo ricordare  che in tutte le epoche in cui e’ stato realizzato un profondo cambiamento della struttura  produttiva, si e’  determinato anche un cambiamento delle concezioni dello spazio e del tempo . Cio’ e’ avvenuto durante tutti i  precedenti passaggi  storicamente evolutisi di modifica sostanziale della  struttura socio-economica, cosi come si e’ avverano nelle transizioni  tra la societa cacciatrice, agricola ed industriale nelle quali  il tempo e stato concepito rispettivamente come alternanza, come andamento ciclico e come sviluppo lineare.  Infatti ogni  cambiamento storico dei  sistemi di produzione corrisponde ad una modificazione delle relazioni spazio-temporali del lavoro e delle organizzazione della vita sociale. Ricordiamo inoltre come, tale esigenza di riconversione cognitiva delle relazioni tra spazio e tempo,  fosse gia’ compresa in modo lungimirante fin dalla mitologia dell’ antica grecia. Urano, Crono, e Zeus  rappresentarono nelle mitologia greca tre cicli delle conoscenze di interpretazione dello spazio – tempo.  CRONOS ( Saturno per i Romani) , figlio di Urano (il Cielo) e di Gea la Terra , per prendere il potere nella sua epoca dell’ Oro , eviro’ il padre , cosi che non potesse avere altri figli ed uccise tutti i suoi figli avuti precedentemente da sua sorella Rhea, eccetto Giove (Zeus), poiche’ Rhea riusci a salvarlo . Zeus, rappresento’ la seconda generazione del potere sul tempo e dello spazio nel cosmo e sulla terra, nella successiva eta’ del ferro . Anche Zeus combatte’ il padre Cronos e lo esilio’ lontano nel cielo incatenandolo in modo che non potesse piu’ nuocere con il suo modo di gestire il mondo mediante le concezioni  dominanti tra spazio e tempo che erano state proprie dell’ antica  eta’ dell’ oro. L’ eta’ dell’oro fu superata infatti quando PROMETEO rapì dall’officina di Vulcano una favilla di fuoco (fino ad allora riservato agli Dei) e ne fece dono agli uomini, affinché potessero giovarsene per plasmare il ferro in acciaio e vincere con le arti della fusione dei metalli, le guerre e le difficoltà di lavoro della vita agricola.  La punizione di Giove fu terribile: Prometeo fu legato con catene di ferro ad una rupe del Caucaso, dove ogni giorno un’aquila scendeva su di lui a rodergli il fegato, che sempre rinasceva ad eternare la sua pena. Ciononostante  la società degli uomini era divenuta produttiva ed i criteri di dominio sullo spazio ed il tempo in cielo e sulla terra erano cambiati . Zeus  quindi rappresento’ questo nuovo ciclo di trasformazione sociale ed economica causato dal fatto dell’ aver innescato l’ uso del  potere del fuoco nello sviluppo della societa’ degli uomini .

. Pertanto  in ogni epoca di transizione, sia la scienza e che l’ arte e piu in generale la cultura, elaborano  e comunicano di un cambiamento della concezione dello spazio e del tempo. Ritornando a noi che stiamo vivendo nell’ epoca in cui sta avvenendo un profondo cambiamento tra la societa’ industriale nella nuova societa’ della economia della conoscenza,  possiamo tentare di intepretare una traccia della trasformazione concettuale a riguardo del cambiamento delle precedenti concezioni sulle  relazioni tra spazio e tempo . Sappiamo infatti che la materia e energia condensata nelle quale gli atomi vibrano  attorno a stabili condizioni di equilibrio dinamico, visibili a livello macroscopico come strutture stazionarie.  Quando  l’ampiezza di  vibrazione di equilibrio viene ampliata, ad es per un fenomeno di risonanza, allora   possiamo ammettere che mentre la oscillazione vicina all’  equilibro e’ assimilabile ad una posizione (quasi) fissa nello spazio, viceversa  la  una ampiezza di vibrazione assai maggiore,  la distanza puo’ essere re-interpretata come oscillazione nel tempo.

Il dualismo onda-particella, afferma che le particelle elementari (elettrone, protone, ecc) mostrano una duplice natura, sia corpuscolare che ondulatoria,  esattamente come i fotoni luminosi ovvero i quanti vibrazionali (fononi). Tale dualismo anziche’ essere concettualizzato come antagonismo ,  puo’ essere risolto. Tale risoluzione e’ ottenibile pensando che  l’ aumento della ampiezza vibrazionale  possa  essere descritto mediante la trasformazione di una coordinata spaziale, del quadri-vettore  relativo alla descrizione della particella materiale  (S1,S2,S3,T) , in una coordinata temporale. Tale trasformazione di una coordinata spaziale (S) in una Temporale (T), rende concepibile  capire come  la particella venga  trasformata in onda di energia a cui corrisponde la seguente composizione del quadri-vettore spazio-tempo  (S1,S2,T1,T2). Cioe’  il quadri-vettore associato all’ onda di energia diventa cosi’ costituito da un BIT di informazione spaziale (S1,S2 ) ed un BIT di informazione temporale (T1,T2) . Ragionando pertanto sulla base di tale ipotesi di trasformazione spazio-temporale , la “Bi-dimensionalita’ del Tempo” intuita in campo artistico, diviene attuabile per tramite della precedente concezione delle trasformazioni associate alla risoluzione del dualismo tra onda-particella. Tale intepretazione  dei possibili cambiamenti delle relazioni spazio tempo  conduce a considerare la energia vibrazionale,  come fosse strutturata in forma di  membrane (Branes)  “bidimensionali nello spazio e nel tempo” . Tali membrane  quando collidono con la materia assumono una dimensione spazio-temporale cartesiana , generando fotoni, o fononi od altre particelle di energia le  quali pertanto assumono una struttura spazio-temporale equivalente a quella delle particelle materiali, cosi da poter ottimizzare le loro condizioni di interazione tra energia e materia. Da questo modo di ragionare basato sulla possibilita di trasformazione della concezione dello spazio in tempo e viceversa , la energia associata all’ onda incidente ( Brane) va’ ad assumere nella interazione con la materia ,  la stessa forma spazio-temporale di una particella materiale , la quale  possiede una  unica direzione temporale e tre coordinate spaziali. A partire da tali semplici considerazioni si puo’ ritenere ad esempio che sia possibile effettuare il “tele- trasporto” di una onda associata ad una particella, proprio in quanto si puo trasformare un fotone nella sua componente associata come onda . Quest’ ultima essendo  definita da  due bits spazio-temporali, che ne costituiscono la informazione, puo’ divenire  trasferibile sia nella direzione del passato che del futuro in quanto il “Brane” e’ un sistema chiuso percorribile nelle due direzioni.  Differentemente il tele-trasporto delle particelle materiali , diviene praticamente impossibile in quanto la trasformazione di una componente dello spazio in una dimensione temporale della onda associata alla particella risulta essere inconvertibile , proprio in quanto tale trasformazione destabilizzerebbe in modo irreversibile la energia del sistema condensato come materia.

In conclusione bisogna ammettere che le vecchie concezioni dello spazio e del tempo,  hanno ormai perso ogni significato tradizionalmente acquisito, ed oggi si comincia a percepire la necessita di un cambiamento nel quale il senso del reale va costantemente posto in relazione a cio’ che e’ virtuale. La realtà pertanto diviene eterogenea cosi come come di fatto e’ molteplice la relazione tra onde di energia e le particelle che costituiscono la base fondamentale delle interazioni tra materia ed energia.  Infine queste brevi riflessioni sulle capacita dell’ arte e della scienza di collimare come espressioni complementari  di un cambiamento storico delle concezioni che rendono significativa la percezione umana  dello spazio e del tempo, le riteniamo importanti ed aperte ad una fertile discussione tra artisti e scienziati , proprio al fine di  sviluppare  una  piu’ cosciente interazione tra arte, scienza e creativita’,  cosi da realizzare una accelerazione catalitica del cambiamento cognitivo, ancora oggi non definitivamente concluso , ma che comunque si fonda  su una riflessione basata  su una profonda modifica della interpretazione delle relazioni spazio temporali nella evoluzione della intelligenza umana , quale fenomeno determinante della transizione tra la vecchia ed obsoleta societa’ industriale e la nuova società della conoscenza.  


Resonator : http://www.ericjhellergallery.com/index.pl?page=image;iid=34

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