Direttiva 21 luglio 1995, n. 254
Carta dei servizi scolastici Art. 1 1.
Ai sensi dell'art. 2 del D.P.C.M. 7 giugno 1995, pubblicato sulla G.U.
n. 138 del 15 giugno 1995, le istituzioni scolastiche adottano, entro
120 giorni dalla data di entrata in vigore del predetto decreto, una
"Carta dei servizi scolastici", sulla base dei principi indicati nello
schema generale di riferimento recepito nel decreto medesimo, nonché
della direttiva 27 gennaio 1994 del presidente del Consiglio dei
ministri pubblicata sulla G.U. n. 43 del 22 febbraio 1994. 2. La Carta
dei servizi scolastici è adottata dal Consiglio di circolo o di
istituto, che a tal fine acquisisce preventivamente il parere del
collegio dei docenti. Quest'ultimo ha carattere vincolante per gli
aspetti pedagogico-didattici. 3. Nelle materie oggetto di specifica
disciplina sia nel regolamento di circolo o di istituto sia nella Carta
dei servizi scolastici, le istituzioni scolastiche adeguano i propri
regolamenti interni di circolo o di istituto, di cui all'art. 6, lettera
a), del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 416, ai principi ed alle disposizioni
contenuti nella Carta di istituto. 4. La Carta dei servizi scolastici,
adottata dalle singole istituzioni scolastiche, è adeguatamente
pubblicizzata, anche mediante affissione all'albo dell'istituto, presso
il personale della scuola, i genitori e gli alunni. Copia di essa è
inviata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento della
Funzione Pubblica, per la successiva valutazione degli standard di
qualità indicate nelle singole Carte di istituto e per il previsto
monitoraggio circa le modalità di attuazione delle stesse. Altra copia
della Carta in argomento è inviata anche al provveditore agli studi, al
sovrintendente scolastico regionale, che la porterà a conoscenza della
segreteria regionale degli ispettori tecnici, e al distretto scolastico
competente. 5. Le istituzioni scolastiche legalmente riconosciute,
pareggiate o parificate adottano la Carta dei servizi sulla base del
predetto schema generale di riferimento, tenendo conto dell'esigenza di
eventuali adattamenti. Art. 2 1. I capi di
istituto promuovono apposite riunioni con genitori, studenti, docenti,
personale ATA e associazioni dell'utenza del servizio, con l'eventuale
partecipazione gratuita anche di esperti, al fine di favorire la piena
collaborazione tra tutte le componenti delle singole istituzioni
scolastiche per la migliore riuscita dell'iniziativa. 2. I
provveditori agli studi promuovono, con la presenza degli ispettori
operanti nell'ambito territoriale, specifici incontri dei capi di
istituto, a livello distrettuale, intesi a favorire il più ampio scambio
di esperienze nella fase di avvio dell'iniziativa e a definire soluzioni
concordate per i problemi eventualmente emersi nell'attuazione delle
singole Carte di istituto. 3. Nell'ambito dei programmi di attività e
dei conseguenti piani di lavoro predisposti per gli ispettori tecnici
operanti a livello regionale, devono essere previsti specifici
interventi di assistenza alle scuole, volti a promuovere la necessaria
informazione sulle disposizioni contenute nello schema di riferimento
della "Carta dei servizi scolastici", a fornire eventuali orientamenti
applicativi, sulla base delle indicazioni a tal fine elaborate dalle
segreterie centrali e regionali degli ispettori, a rilevare
periodicamente le concrete modalità di attuazione delle singole Carte di
istituto e i problemi eventualmente emersi. Le modalità di attuazione
delle singole "Carte dei servizi scolastici", le difficoltà
eventualmente rilevate, le eventuali proposte utili al miglior
perseguimento degli obiettivi in essa previsti, costituiscono oggetto di
uno specifico capitolo della relazione predisposta annualmente dal corpo
ispettivo sull'andamento generale dell'attività e dei servizi
scolastici, ai sensi dell'art. 4, comma 5, del D.P.R. 31 maggio 1974, n.
417. 4. Le Direzioni generali, Ispettorati e Servizio scuola materna,
i provveditori agli studi, i sovrintendenti scolastici regionali, la
segreteria tecnica centrale e le segreterie tecniche regionali degli
ispettori, ciascuno per la parte di rispettiva competenza, promuovono le
condizioni necessarie per la piena attuazione dei principi e delle
disposizioni contenuti nel citato schema generale di riferimento della
Carta dei servizi scolastici, recepiti nelle singole Carte dei servizi
predisposte da ciascuna istituzione scolastica. Per i medesimi fini
possono altresì essere promosse apposite conferenze di servizio o
stipulati specifici accordi, ai sensi degli artt. 14 e 15 della legge 7
agosto 1990, n. 241, con gli enti locali interessati nell'erogazione del
servizio scolastico. Art. 3 La presente
direttiva è trasmessa, per il tramite della Ragioneria centrale, alla
Corte dei conti per la registrazione.
Decreto Presidenza Consiglio dei Ministri 7
giugno 1995
Schema generale di riferimento della "Carta
dei servizi scolastici"
Articolo 1
In attuazione dell'art. 2, comma 1, del decreto-legge 12 maggio 1995, n.163, è emanato
l'allegato schema generale di riferimento, denominato: "Carta dei servizi della
scuola", predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica, d'intesa con il
Ministero della pubblica istruzione.
Articolo 2
I soggetti erogatori di servizi scolastici adottano, ai sensi dell'art. 2, comma 2, del
decreto-legge 12 maggio 1995, n. 163, entro centoventi giorni dalla data di entrata in
vigore del presente decreto, le relative "Carte dei servizi", sulla base dei
principi indicati dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio
1994 e dello schema generale di riferimento, dandone adeguata pubblicità agli utenti e
inviandone copia al Dipartimento della funzione pubblica.
Articolo 3
Ai sensi della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994,
il "Comitato permanente per l'attuazione della carta dei servizi", istitutito
presso il Dipartimento della funzione pubblica, valuta gli standard di qualità adottati
dai soggetti erogatori e indica, se del caso, le correzioni da apportare.
Articolo 4
Il dipartimento della funzione pubblica adotta iniziative di monitoraggio
sull'attuazione del presente decreto e provvede ad inserirne i risultati nella relazione
annuale al Parlamento sullo stato della pubblica amministrazione, predisposta ai sensi
dell'art. 30 della legge 28 ottobre 1970, n. 775 e successive modificazioni e
integrazioni. I risultati del monitoraggio sono, altresì, trasmessi ai servizi di
controllo interno.
Carta dei servizi scolastici
PRINCIPI FONDAMENTALI
La carta dei servizi della scuola ha come fonte di ispirazione fondamentale gli artt.
3, 33 e 34 della Costituzione italiana.
1. UGUAGLIANZA
1.1 Nessuna discriminazione nellerogazione del servizio scolastico può essere
compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni
politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche.
2. IMPARZIALITA E REGOLARITA
2.1 I soggetti del servizio scolastico agiscono secondo criteri di obiettività ed
equità.
2.2 La scuola, attraverso tutte le sue componenti e con limpegno delle istituzioni
collegate, garantisce la regolarità e la continuità del servizio e delle attività
educative, anche in situazioni di conflitto sindacale, nel rispetto dei principi e delle
norme sanciti dalla legge e in applicazione delle disposizioni contrattuali in materia.
3. ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
3.1 La scuola si impegna, con opportuni ed adeguati atteggiamenti ed azioni di tutti gli
operatori del servizio, a favorire l'accoglienza dei genitori e degli alunni,
linserimento e lintegrazione di questi ultimi, con particolare riguardo alla
fase di ingresso alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità.
Particolare impegno è prestato per la soluzione delle problematiche relative agli
studenti lavoratori, agli stranieri, a quelli degenti negli ospedali, a quelli in
situazione di handicap, a quelli presenti nelle istituzioni carcerarie.
3.2 Nello svolgimento della propria attività, ogni operatore ha pieno rispetto dei
diritti e degli interessi dello studente.
4. DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA
4.1. Lutente ha facoltà di scegliere fra le istituzioni che erogano il servizio
scolastico. La libertà di scelta si esercita tra le istituzioni scolastiche statali dello
stesso tipo, nei limiti della capienza obiettiva di ciascuna di esse. In caso di eccedenza
di domande va, comunque, considerato il criterio della territorialità (residenza,
domicilio, sede di lavoro dei familiari, ecc.).
4.2 Lobbligo scolastico, il proseguimento degli studi superiori e la regolarità
della frequenza sono assicurati con interventi di prevenzione e controllo
dellevasione e della dispersione scolastica da parte di tutte le istituzioni
coinvolte, che collaborano tra loro in modo funzionale ed organico.
5 PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA, TRASPARENZA
5.1 Istituzioni, personale, genitori, alunni, sono protagonisti e responsabili
dellattuazione della Carta, attraverso una gestione partecipata della
scuola, nellambito degli organi e delle procedure vigenti.
I loro comportamenti devono favorire la più ampia realizzazione degli standard generali
del servizio.
5.2 Le istituzioni scolastiche e gli enti locali si impegnano a favorire le attività
extrascolastiche che realizzano la funzione della scuola come centro di promozione
culturale, sociale e civile, consentendo luso degli edifici e delle attrezzature
fuori dellorario del servizio scolastico.
5.3 Le istituzioni scolastiche, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione,
garantiscono la massima semplificazione delle procedure ed uninformazione completa e
trasparente.
5.4 Lattività scolastica, ed in particolare lorario di servizio di tutte le
componenti, si informa a criteri di efficienza, di efficacia, di flessibilità,
nellorganizzazione dei servizi amministrativi, dellattività didattica e
dellofferta formativa integrata.
5.5 Per le stesse finalità, la scuola garantisce ed organizza le modalità di
aggiornamento del personale in collaborazione con istituzioni ed enti culturali,
nellambito delle linee di indirizzo e delle strategie di intervento definite
dallamministrazione.
6. LIBERTA DI INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
6.1 La programmazione assicura il rispetto delle libertà di insegnamento dei docenti e
garantisce la formazione dellalunno, facilitandone le potenzialità evolutive e
contribuendo allo sviluppo armonico della personalità, nel rispetto degli obiettivi
formativi nazionali e comunitari, generali e specifici, recepiti nei piani di studi di
ciascun indirizzo.
6.2 Laggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale
scolastico e un compito per lamministrazione, che assicura interventi organici e
regolari.
PARTE I
7 AREA DIDATTICA
7.1 La scuola, con lapporto delle competenze professionali del personale e con la
collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e della Società civile,
è responsabile della qualità delle attività educative e si impegna a garantirne
ladeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni, nel rispetto di
obiettivi educativi validi per il raggiungimento delle finalità istituzionali.
7.2 La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa
tra i diversi ordini e gradi dellistruzione, al fine di promuovere un armonico
sviluppo della personalità degli alunni.
7.3 Nella scelta dei libri di testo e delle strumentazioni didattiche, la scuola assume
come criteri di riferimento la validità culturale e la funzionalità educativa, con
particolare riguardo agli obiettivi formativi, e la rispondenza alle esigenze
dellutenza. Nella programmazione dellazione educativa e didattica i docenti,
nella scuola dellobbligo, devono adottare, con il coinvolgimento delle famiglie,
soluzioni idonee a rendere possibile unequa distribuzione dei testi scolastici
nellarco della settimana, in modo da evitare, nella stessa giornata, un sovraccarico
di materiali didattici da trasportare.
7.4 Nellassegnazione dei compiti da svolgere a casa, il docente opera in coerenza
con la programmazione didattica del consiglio di interclasse o di classe, tenendo presente
la necessità di rispettare razionali tempi di studio degli alummi. Nel rispetto degli
obiettivi formativi, previsti dagli ordinamenti scolastici e della programmazione
educativo-didattica, si deve tendere ad assicurare ai bambini, nelle ore extrascolastiche,
il tempo da dedicare al gioco o allattività sportiva o allapprendimento di
lingue staniere o arti.
7.5 Nel rapporto con gli allievi, in particolare con i più piccoli, i docenti colloquiano
in modo pacato e teso al convincimento. Non devono ricorrere ad alcuna forma di
intimidazione o minaccia di punizioni mortificanti.
7.6 Progetto educativo e programmazione
La scuola garantisce lelaborazione, ladozione e la pubblicizzazione dei
seguenti documenti:
- A. Progetto educativo dIstituto
Il P.E.I., elaborato dalle singole scuole, contiene le scelte educative ed organizzative
delle risorse e costituisce un impegno per lintera comunità scolastica.
Integrato dal regolamento distituto, definisce, in modo razionale e produttivo il
piano organizzativo in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli
obiettivi formativi elaborati dai competenti organi della scuola.
In particolare, regola luso delle risorse di istituto e la pianificazione delle
attività di sostegno, di recupero, di orientamento e di formazione integrata.
Contiene, inoltre, i criteri relativi alla formazione delle classi, allassegnazione
dei docenti alle stesse, alla formulazione dellorario del personale docente e A.T.A.
(amministrativo, tecnico, ausiliario), alla valutazione complessiva del servizio
scolastico.
Il regolamento distituto comprende, in particolare, le norme relative a:
- vigilanza sugli alunni;
- comportamento degli alunni e regolamentazione di ritardi, uscite, assenze,
giustificazioni;
- uso degli spazi, dei laboratori e della biblioteca;
- conservazione delle strutture e delle dotazioni.
Nel regolamento sono, inoltre, definite in modo specifico:
- le modalità di comunicazione con studenti e genitori con riferimento ad incontri con i
docenti, di mattina e di pomeriggio (prefissati e/o per appuntamento);
- le modalità di convocazione e di svolgimento delle assemblee di classe, organizzate
dalla scuola o richieste da studenti e genitori, del comitato degli studenti e dei
genitori, dei consigli di intersezione, di interclasse o di classe e del consiglio di
Circolo o di istituto;
- il calendario di massima delle riunioni e la pubblicizzazione degli atti.
Informazione allutenza sul P.E.I.
Redazione entro il
..........................................................................Publicizzazione
mediante ...................................... entro il ..............copia depositata
presso .................................................................Duplicazione
presso la Segreteria al costo di L. ..............................
- B. Programmazione educativa e didattica
Programmazione educativa
La programmazione educativa, elaborata dal Collegio dei docenti, progetta i percorsi
formativi coorrelati agli obiettivi e alle finalità nei programmi.
Al fine di armonizzare lattività dei consigli di intersezione, di interclasse o di
classe, individua gli strumenti per la rivelazione della situazione iniziale e finale e
per la verifica e la valutazione dei percorsi didattici.
Sulla base dei criteri espressi dal Consiglio di circolo o distituto, elabora le
attività riguardanti lorientamento, la formazione integrata, i corsi di recupero,
gli interventi di sostegno.
Informazioni allutenza sulla programmazione educativa
Redazione entro il
..........................................................................Publicizzazione
mediante ...................................... entro il ..............copia depositata
presso .................................................................Duplicazione
presso la Segreteria al costo di L. ..............................
Programmazione didattica
Elaborata ed approvata dal Consiglio di intersezione, di interclasse o di classe:
- delinea il percorso formativo della classe e del singolo alunno, adeguando ad essi gli
interventi operativi;
- utilizza il contributo delle varie aree disciplinari per il raggiungimento degli
obiettivi e delle finalità educative indicati dal Consiglio di intersezione, di
interclasse o di classe e dal Collegio dei docenti;
- è sottoposta sistematicamente a momenti di verifica e di valutazione dei risultati, al
fine di adeguare lazione didattica alle esigenze formative che emergono in
itinere.
Informazioni allutenza sulla programmazione didattica
Redazione entro il
..........................................................................Publicizzazione
mediante ...................................... entro il ..............copia depositata
presso .................................................................Duplicazione
presso la Segreteria al costo di L. ..............................
Contratto formativo
Il contratto formativo è la dichiarazione, esplicita e partecipata, delloperato
della scuola. Esso si stabilisce, in particolare, tra il docente e lallievo ma
coinvolge lintero Consiglio di interclasse o di classe e la classe, gli Organi
dellistituto, i genitori, gli Enti esterni preposti od interessati al servizio
scolastico. Sulla base del contratto formativo, elaborato nellambito ed in coerenza
degli obiettivi formativi definiti ai diversi livelli istituzionali:
lallievo deve conoscere:
- gli obiettivi didattici ed educativi del suo curricolo
- il percorso per raggiungerli
- le fasi del suo curricolo
il docente deve:
- esprimere la propria offerta formativa
- motivare il proprio intervento didattico
- esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione
il genitore deve:
- conoscere lofferta formativa
- esprimere pareri e proposte
- collaborare nelle attività.
PARTE II
8. SERVIZI AMMINISTRATIVI
8.1 La scuola individua, fissandone e pubblicandone gli standard e garantendone altresì
losservanza ed il rispetto, i seguenti fattori di qualità dei servizi
amministrativi: celerità delle procedure; trasparenza; informatizzazione dei servizi di
segreteria; tempi di attesa agli sportelli; flessibilità degli orari degli uffici a
contatto con il pubblico.
8.2 Ai fini di un miglior servizio per lutenza, si può derogare dagli standard
fissati.
Standard specifici delle procedure
8.3 La distribuzione dei moduli di iscrizione è effettuata a vista nei giorni
previsti, in orario potenziato e pubblicizzato in modo efficace.
8.4 La Segreteria garantisce lo svolgimento della procedura di iscrizione alle classi in
un massimo di 10 minuti dalla consegna delle domande.
8.5 Il rilascio di certificati è effettuato nel normale orario di apertura della
Segreteria al pubblico, entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli di
iscrizione e frequenza e di cinque giorni per quelli con votazioni e/o giudizi.
8.6 Gli attestati e i documenti sostitutivi del diploma sono consegnati a
vista, a partire dal terzo giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dei
risultati finali.
8.7 I documenti di valutazione degli alunni sono consegnati dal Capo di Istituto o dai
docenti incaricati entro cinque giorni dal termine delle operazioni generali di scrutinio.
8.8 Gli uffici di Segreteria - compatibilmente con la dotazione organica di personale
amministrativo - garantiscono un orario di apertura al pubblico, di mattina e di
pomeriggio, funzionale alle esigenze degli utenti e del territorio.
Il Consiglio di Circolo o di istituto delibera in merito sulla base delle indicazioni
degli utenti e dei loro rappresentanti.
Lufficio di direzione o di presidenza riceve il pubblico sia su appuntamento
telefonico sia secondo un orario di apetura comunicato con appositi avvisi.
8.9 La scuola assicura allutente la tempestività del contatto telefonico,
stabilendo al proprio interno modalità di risposta che comprendano il nome
dellIstituto, il nome e la qualifica di chi risponde, la persona o lufficio in
grado di fornire le informazioni richieste.
Per linformazione vengono seguiti i seguenti criteri:
8.10 Ciascun Istituto deve assicurare spazi ben visibili adibiti allinformazione; in
particolare sono predisposti:
- tabella dellorario di lavoro dei dipendenti (orario dei docenti; orario, funzioni
e dislocazione del personale amministrativo, tecnico, ausiliario - A.T.A.)
- organigramma degli organi collegiali
- organico del personale docente e A.T.A.
- albi dIstituto.
Sono inoltre resi disponibili appositi spazi per:
- bacheca sindacale
- bacheca degli studenti
- bacheca dei genitori
8.11 Presso lingresso e presso gli Uffici devono essere presenti e riconoscibili
operatori scolastici in grado di fornire allutenza le prime informazioni per la
fruizione del servizio.
8.12 Gli operatori scolastici devono indossare il cartellino di identificazione in maniera
ben visibile per lintero orario di lavoro.
8.13 Il Regolamento dIstituto deve avere adeguata pubblicità mediante affissione.
PARTE III
9. CONDIZIONI AMBIENTALI DELLA SCUOLA
9.1 Lambiente scolastico deve essere pulito, accogliente, sicuro.
Le condizioni di igiene e sicurezza dei locali e dei servizi devono garantirne una
permanenza a scuola confortevole per gli alunni e per il personale.
Il personale ausiliario, specie quello delle scuole materne ed elementari, deve adoperarsi
per garantire la costante igiene dei servizi.
La scuola si impegna, in particolare, a sensibilizzare le istituzioni interessate,
comprese le associazioni dei genitori, degli utenti e dei consumatori, al fine di
garantire agli alunni la sicurezza interna ed esterna (questultima nellambito
del circondario scoalstico).
9.2 Ogni scuola individua i seguenti fattori di qualità riferibili alle condizioni
ambientali, e ne dà informazione allutenza:
- Numero, dimensione (superficie, cubatura e numero degli alunni) e dotazioni (cattedra,
banchi, lavagne, armadietti, ecc.) delle aule dove si svolge la normale attività
didattica.
- Numero tipo, dimensione (superficie e cubatura), dotazioni (macchine e attrezzature,
posti alunno, ecc.). orario settimanale di disponibilità e di utilizzo effettivo delle
aule speciali e dei laboratori.
- Numero, dimensione (superficie e cubatura), dotazioni e media delle ore di utilizzazione
settimanale distinta per attività curricolari e per attività extracurricolari delle
palestre.
- Numero, dimensioni, con indicazioni del numero massimo di persone contenibile, dotazione
delle sale (posti a sedere, microfoni, schermi per proiezione, ecc.) e media delle ore di
utilizzazione settimanale distinta per attività curricolari ed extracurricolari delle
sale per riunioni.
- Numero, dimensione e dotazioni dei locali di servizio (per fotocopie, per stampa, sala
docenti, ecc.).
- Numero, dimensioni, dotazioni di libri e riviste, orario settimanale di apertura e
modalità per la consultazione e il prestito delle biblioteche.
- Numero dei servizi igienici, con indicazione dellesistenza di servizi igienici per
handicappati.
- Esistenza di barriere architettoniche
- Esistenza di ascensori e montacarichi.
- Esistenza e descrizione di spazi esterni attrezzati e non (posteggi, impianti sportivi,
ecc.).
- Piano di evacuazione delledificio in caso di calamità.
9.3 I fattori di qualità devono essere riferiti a ciascuna delle sedi che facciano parte
della stessa istituzione.
PARTE IV
10. PROCEDURA DEI RECLAMI E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO
10.1 Procedura dei reclami
I reclami possono essere espressi in forma orale, scritta, telefonica, via fax e devono
contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente.
I reclami orali e telefonici debbono, successivamente, essere sottoscritti. I reclami
anonimi non sono presi in considerazione, se non circostanziati. Il Capo di Istituto, dopo
avere esperito ogni possibile indagine in merito, risponde, sempre in forma scritta, con
celerità e, comunque, non oltre 15 giorni, attivandosi per rimuovere le cause che hanno
provocato il reclamo.
Qualora il reclamo non sia di competenza del Capo di Istituto, al reclamante sono fornite
indicazioni circa il corretto destinatario.
Annualmente, il Capo di Istituto formula per il Consiglio una relazione analitica dei
reclami e dei successivi provvedimenti. Tale relazione è inserita nella relazione
generale del Consiglio sullanno scolastico.
10.2 Valutazione del servizio
Allo scopo di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio, viene effettuata
una rilevazione mediante questionari opportunamente tarati, rivolti ai genitori, al
personale e - limitatamente alle scuole secondarie di 2° grado - anche agli studenti.
I questionari, che vertono sugli aspetti organizzativi, didattici ed amministrativi del
servizio, devono prevedere una graduazione delle valutazioni e la possibilità di
formulare proposte.
Nella formulazione delle domande, possono essere utilizzati indicatori forniti dagli
organi dellamministrazione scolastica e degli enti locali.
Alla fine di ciascun anno scolastico, il Collegio dei docenti redige una relazione
sullattività formativa della scuola che viene sottoposta allattenzione del
Consiglio di circolo o di istituto.
PARTE V
11. ATTUAZIONE
11.1 Le indicazioni contenute nella presente Carta si applicano fino a quando non
intervengano, in materia, disposizioni modificative contenute nei contratti collettivi o
in norme di legge.
11.2 Il Ministro della Pubblica Istruzione cura, con apposita direttiva, i criteri di
attuazione della presente Carta.
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