C.M. 2 dicembre 1981, n. 370
Attività di sperimentazione ex art. 3 del D.P.R. n.
419 del 1974 nelle scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico
1982-1983
Con la presente
circolare si forniscono istruzioni relative alla procedura ed agli
adempimenti da seguire per la presentazione di proposte di
sperimentazione da attuare nell'anno scolastico 1982/1983 a norma
dell'art. 3 del D.P.R. n. 419 del 31 maggio 1974.
Inoltre, poiché non può non rilevarsi una concentrazione delle
iniziative sperimentali in corso di attuazione nell'area
centro-settentrionale, si richiama l'attenzione degli IRRSAE delle
Regioni meridionali ed insulari sull'opportunità di svolgere opera
promozionale nelle zone ove sino ad oggi non si è manifestata adeguata
capacità di proposta, assicurando nel contempo la propria assistenza
tecnica agli Organi collegiali interessati.
Presentazione delle proposte
a) I presidi o i
direttori Didattici invieranno entro il 25 gennaio 1982, agli IRRSAE, ai
Provveditorati agli Studi, alle Direzioni Generali o agli Ispettorati e
al Servizio per la Scuola Materna competenti nonché all'Ufficio Studi e
Programmazione di questo Ministero le richieste di sperimentazione
concernenti:
1. nuovi progetti;
2. progetti relativi alla prosecuzione dei cicli già conclusi (es.
triennio a conclusione di un biennio);
3. proposte di nuovi indirizzi sperimentali;
4. rinnovi con modifiche di progetti autorizzati;
5. rinnovi senza variazioni di progetti in atto.
Le richieste di cui ai punti 1-2-3-4 dovranno essere corredate dalla
documentazione prevista dall'art. 3 del D.P.R. n. 419 nonché da una
relazione riassuntiva a firma del Preside o del Direttore Didattico.
Le richieste di cui al precedente punto 5 saranno invece corredate
soltanto dalla menzionata relazione del Preside o del Direttore
didattico, nella quale dovrà essere esplicitamente dichiarato che il
progetto riproposto non presenta variazione alcuna, nonché dai verbali
del Collegio dei docenti e del Consiglio d'Istituto contenenti le
relative delibere.
Copia dei progetti di sperimentazione, che prevedono modifiche dei
vigenti programmi ed orari di lezione dell'insegnamento di educazione
fisica, dovrà essere inviata anche all'Ispettorato per l'Educazione
fisica e Sportiva, che in merito farà conoscere il proprio motivato
parere alle Direzioni Generali o all'Ispettorato per l'educazione
artistica o al Servizio per la scuola materna competenti. I progetti che
prevedono modifiche dei programmi e degli orari di lezione
dell'insegnamento di religione dovranno, invece, essere preventivamente
corredati dal parere della competente Autorità Ecclesiastica.
Nel formulare dette richieste, gli istituti interessati dovranno tenere
presente quanto disposto dalle CC.MM. n. 27 del 25 gennaio 1977, e n.
189 del 25 luglio 1979, in particolare per quanto riguarda il numero
minimo di allievi richiesto per l'attivazione delle opzioni, degli
indirizzi e delle classi.
b) Gli IRRSAE invieranno entro il 26 febbraio 1982 alle Direzioni
Generali o agli Ispettorati o al Servizio per la scuola materna
competenti nonché all'Ufficio Studi e Programmazione di questo
Ministero il motivato parere tecnico previsto dal comma 4 dell'art. 3
del citato D.P.R. 419/1974; entro la data medesima i Provveditori agli
Studi invieranno ai suddetti Uffici Centrali il parere del Consiglio
Scolastico Provinciale, il quale, a norma del punto a) dell'articolo 15
del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 416, si pronuncerà sull'attivazione degli
indirizzi e specializzazioni sperimentali, esclusivamente sulla base di
considerazioni formulate in funzione di un piano di distribuzione
territoriale delle istituzioni scolastiche sperimentali e non
sperimentali.
L'inosservanza dei termini sopraindicati e l'incompletezza della
prevista documentazione comportano la irricevibilità e la
inammissibilità delle menzionate richieste.
Documentazione da inviare agli IRRSAE
I Presidi o i
Direttori didattici degli Istituti presso cui si attua la
sperimentazione cureranno, con la massima sollecitudine, la trasmissione
all'IRRSAE competente per territorio della copia
dell'intero progetto relativo alla sperimentazione in atto, ove non sia
stato già inviato, nonché di tutti i provvedimenti di autorizzazione
emessi precedentemente da questo Ministero.
Condizioni generali di carattere strutturale
I) Argomenti a
sostegno delle richieste di rinnovo e/o prosecuzione (con o senza
modifiche)
1. Elementi che confermano (o meno) la validità dell'ipotesi
sperimentale in atto e conseguenti motivazioni che ne consigliano (o
meno) la richiesta di rinnovo e/o di prosecuzione.
2. Descrizione degli obiettivi raggiunti sul piano generale
(eventuali difficoltà incontrate di impostazione - di organizzazione -
strutturali, etc.) e vantaggi conseguiti.
3. Criteri e procedure impegnati per la verifica dei livelli di profitto
e per la valutazione della personalità degli alunni (allegare eventuali
strumenti di verifica, scheda di valutazione e ogni altra documentazione
in materia).
4. Argomenti e chiarimento delle eventuali variazioni proposte.
5. Atteggiamento del corpo docente di fronte all'iniziativa
sperimentale. Attività svolta dal Comitato scientifico-didattico.
6. Iniziative di aggiornamento degli insegnanti e relative modalità
7. Atteggiamento delle famiglie e degli alunni nei riguardi
dell'attività sperimentale (anche attraverso eventuali risultanze degli
incontri collegiali).
8. Rapporti con altri Istituti che attuano iniziative di
sperimentazione, con gli Enti locali, con il Consiglio scolastico
distrettuale, con l'Amministrazione scolastica centrale e periferica.
Eventuali iniziative realizzate. Eventuali proposte.
9. I locali, le attrezzature e il materiale didattico, scientifico e
bibliografico, di cui ha potuto disporre l'attività sperimentale.
10. I costi della sperimentazione, rapportati a quelli normali (distinti
per attrezzature, per sussidi, per personale).
11. Eventuali altre spese da dover affrontare: per nuove attrezzature
e/o per adeguare quelle esistenti; per eventuali altri sussidi
didattici; per il personale docente e per gli esperti.
12. Anno scolastico entro il quale si prevede la conclusione della
sperimentazione.
II) Argomenti a
sostegno delle richieste di autorizzazione di nuovi progetti (secondo
art. 3 del D.P.R. 419/1974)
1. Il problema che intende affrontare la nuova ipotesi di ricerca
sperimentale.
2. La formulazione scientifica dell'ipotesi di lavoro, riferita
specificamente al problema di cui al punto precedente.
3. Individuazione ed esplicitazione degli strumenti e delle condizioni
organizzative (locali, laboratori, aule speciali, attrezzature, sussidi
didattici, etc.).
4. Piani di studio e piani curriculari delle singole discipline.
5. Preventivi di eventuali spese: per attrezzature e sussidi didattici;
per insegnamenti non previsti nei piani dei corsi tradizionali; per
materie elettive (a carico del bilancio di istituto); per attività para
ed extrascolastiche e di sostegno.
6. Ipotesi di procedimenti metodologici (per le singole discipline; per
aree culturali e professionali; tenendo conto dei ritmi di
apprendimento).
7. Modalità di verifica dei risultati e loro pubblicizzazione.
8. Progetti di attività di programmazione e di aggiornamento.
9. Programmi di incontro con altri Istituti che praticano la
sperimentazione; di ricorso a gruppi di controllo; di iniziative di
collaborazione con centri di ricerca scientifica sui problemi
dell'educazione e con il mondo del lavoro.
10. Durata prevista per l'attuazione del progetto sperimentale.
III) Proposte di
modifiche "in itinere"
La eventualità che un progetto di sperimentazione scolastica debba
essere parzialmente modificato "in itinere" può verificarsi,
sia per cause tecniche intrinseche all'ipotesi stessa e sia per
imprevisti cambiamenti della situazione reale in cui si deve operare.
Mentre da un lato si invitano gli operatori a procedere con molta
cautela e decidersi ai cambiamenti solo dopo le necessarie prove,
effettuate in condizioni controllate che permettano la valutazione di
tutte le possibili variabili, dall'altro non si può non convenire che,
il più delle volte, è meglio rimuovere al più presto ogni eventuale
ostacolo che impedisca di raggiungere l'obiettivo, piuttosto che
rischiare il fallimento dell'iniziativa.
Pertanto, allo scopo di mettere gli organi tecnici, sia centrali che
periferici, in condizione di acquisire la necessaria informazione sulle
situazioni che concorrono a determinare le modifiche "in
itinere" dei progetti e di poter conseguentemente valutarne la
fondatezza, in funzione della relativa approvazione, si richiede che
ogni modifica (di orari, di piani di studio, di contenuti culturali e
professionali, di caratterizzazione di indirizzi, etc.) sia ampiamente
motivata e, possibilmente, documentata con i risultati delle verifiche
che hanno indotto a proporre i cambiamenti. Senza le suddette
motivazioni le proposte non potrebbero essere prese in alcuna
considerazione.
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