|
|
Consiglio Nazionale P.I. Adunanza dell’11 settembre 2002 Oggetto: Documento su "Codice deontologico personale scuola" IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Rileva che da diversi anni, associazioni professionali e organizzazioni sindacali hanno avviato riflessione e confronti sulla deontologia dei docenti, una tematica che rimanda ad aspetti generali della società contemporanea, relativi alle modalità e al senso stesso dell'agire sociale. L'attuale complessità sociale pone infatti, a tutti i livelli, e per tutte le persone, questioni di ridefinizione di ruoli e funzioni. Il rinnovato interesse per le problematiche etiche in generale e l'attenzione sociale verso l'etica delle professioni si collocano in tale contesto. Come altre fondamentali istituzioni sociali anche la scuola è chiamata a ridefinire la propria funzione sociale e quindi a contestualizzare e anche a delimitare il proprio compito di trasmissione ed elaborazione culturale. Le mutazioni del ruolo della scuola pongono la necessità di una ridefinizione della funzione docente nei termini di una professione specifica. Si tratta di un percorso difficile, in cui registriamo, nel nostro paese, un ritardo di elaborazione e evidenti problemi di decisione politica. Tale situazione è resa ormai evidente dalla stessa evoluzione del quadro normativo. La contrattualizzazione del rapporto di lavoro pubblico e l'autonomia delle istituzioni scolastiche rappresentano due passaggi essenziali di tale evoluzione e pongono questioni non rinviabili per il carattere e l'esercizio della funzione docente. Il dibattito sulla deontologia professionale dei docenti pone questioni sulle quali, nella categoria, c'è una diffusa consapevolezza, ma suscita anche reazioni e argomentate valutazioni, per i rischi che una regolazione di comportamenti nell'esercizio della attività educativa e didattica, può comportare proprio per la libertà e I'autonomia professionale. L'insegnante svolge un'attività caratterizzata da autonomia progettuale e operativa, fondata su un alto livello di competenza e di responsabilità. L'esercizio della professione si realizza in un contesto istituzionale specifico, la scuola, in cui caratteri, le finalità del sistema scolastico e delle istituzioni scolastiche e la stessa autonomia professionale dei docenti hanno un diretto fondamento costituzionale. In questo quadro la professione docente assume il carattere di una specifica funzione pubblica. L’ambito teorico e pratico della deontologia della professione docente è definito, quindi, dal carattere e dalla specificità del lavoro degli insegnanti ( competenze, collegialità ecc.) e dalla funzione pubblica che, nella scuola, gli insegnanti svolgono nell’esercizio della professione. Tra la normativa generale e specifica sull’istruzione e la scuola e la normativa contrattuale che regola il rapporto di lavoro si colloca l’agire professionale dei docenti, quindi lo spazio specifico della deontologia. La deontologia professionale dei docenti si fonda sul concetto di responsabilità. Responsabilità è un concetto complesso, dai molteplici significati. Semplificando possiamo dire che essere responsabili significa essere in grado di rispondere a qualcuno di qualcosa, essere in grado di dare risposte. Come è evidente, già questa definizione semplice che si fonda sulla stessa etimologia insiste su due elementi costitutivi:
Il binomio autonomia - relazione definisce in modo adeguato la responsabilità in ambito professionale e costituisce un riferimento per ogni ipotesi di regolazione deontologica. Nel profilo dell'insegnante emerge, infatti, una tensione che gli specialismi disciplinari o metodologici lasciano inevitabilmente scoperta. Sulla base di quanto fin qui esposto possiamo porci il problema di un codice deontologico per docenti.L'esigenza della definizione di un codice deontologico per la professione docente si rende oggi evidente per due ordini di ragioni: e le sue attese ed insieme il contenuto, la qualità, le modalità con cui si esercita la responsabilità professionale dei docenti. - il lavoro degli insegnanti appare oggi descrivibile in tre grandi ambiti:
Definisce: Le finalità e il modello organizzativo generale del sistema nazionale di istruzione e formazione fondato su una visione policentrica: il ruolo dello stato, delle regioni e delle istituzioni scolastiche autonome. La garanzia costituzionale delle libertà di insegnamento nella scuola pubblica come tutela dell'autonomia professionale dei docenti, così come previsto dall'art. 33 della costituzione. 1 diritti e i doveri della persona che apprende. I diritti di partecipazione alla vita scolastica dei docenti e delle diverse componenti scolastiche.
Definisce: Tutti gli aspetti della dinamica professionale; gli istituti fondamentali dell'organizzazione del lavoro, la retribuzione e i suoi diversi istituti, il sistema di relazioni fra le diverse funzioni e profili professionali presenti nella scuola.
Definisce: I principi fondamentali ai quali conformare la pratica professionale nel rapporto con il soggetto che apprende, con i colleghi, con le diverse espressioni della comunità in cui la scuola è inserita.
E codice deontologico, come tratto distintivo di una professione, assolve a due funzioni fondamentali:
Il codice deontologico indica orientamenti e regole di condotta per l'esercizio della professione. E' orientamento prevalente considerare extra giuridica tale regolazione, ritenendo la categoria professionale sovrana nella individuazione e definizione delle regole che, in assenza o difetto di espressa previsione legislativa, disciplinano le relazioni e l'attività di un gruppo professionale. Tale orientamento della giurisprudenza si estende anche all'aspetto disciplinare, riconoscendo a specifici organismi rappresentativi della categoria, autonomia di definizione e valutazione degli illeciti disciplinari e delle relative sanzioni. L'esigenza di una rìdefinizíone nei termini dell'agire professionale delle problematiche disciplinari emerge dalla stessa esperienza degli organi disciplinari e del contenzioso in seno al C.N.P.L L'attuale assetto normativo e procedurale appare non più adeguato alla luce dei cambiamenti del sistema scolastico e delle relazioni tra i soggetti del processo educativo. In materia di contenzioso e organismi disciplinari il C.N.P.I ha approvato uno specifico documento che costituisce, anche alla luce dell'attuale dibattito, un utile contributo di analisi e di proposta. Secondo alcuni la definizione di un codice deontologico dei docenti presuppone o comunque è strettamente legata alla costituzione di un ordine professionale. Non questa la sede per tentare un'analisi della natura, della funzione storica e delle problematiche attuali degli ordini professionali. Le caratteristiche degli ordini professionali, finalizzate storicamente alla tutela delle libere professioni e sul piano deontologico alla regolazione dei rapporti tra professionista e utente-cliente, non sono trasferibili alla figura professionale del docente che opera con un rapporto di lavoro dipendente non subordinato,, all'interno di un progetto formativo, definito nelle finalità generali e nella struttura a livello nazìonale, elaborato e realizzato nel contesto dell'autonomia didattica e organizzativa delle istituzioni scolastiche. Sulla base della prospettiva qui delineata emergono alcune conseguenti considerazioni: Il codice deontologico dei docenti, anche per le peculiarità della relazione educativa e le caratteristiche dell'attività didattica, non può configurarsi come un decalogo prescrittivo di comportamento professionale.Il codice indica valori, orientamento, criteri per le autonome decisioni dei docenti nelle varie situazioni professionali e nelle relazioni tra i diversi soggetti coinvolti nell’ attività scolastica. Per la natura stessa del codice deontologico, per il carattere extragiuridico delle indicazioni in esso contenute, solo la categoria professionale può elaborare, definire e approvare un codice deontologico. Nessun organo istituzionale e politico può avere competenza sul "dover essere della professione". Stabilito che i principi e le indicazioni deontologiche rimangono al di fuori dei sistema delle fonti dei diritto, occorre considerare il rapporto che intercorre tra codice deontologico e esercizio dell'azione disciplinare da parte degli organi competenti. A questo riguardo si ritiene che le regole deontologiche, non avendo l'efficacia di norme giuridiche, possano essere riconosciute e considerate come autorevole riferimento nell'esercizio della stessa azione disciplinare nei confronti dei docenti, da parte di qualsiasi organo istituzionale normativamente previsto per questa funzione. In questa prospettiva è fondamentale individuare i soggetti che possono avviare un percorso per la costruzione del codice, le modalità di partecipazione alla fase di elaborazione, le procedure di approvazione. Un codice deontologico, ovviamente, non inventa la deontologia dei docenti. Il codice raccoglie, elabora, definisce la consapevolezza, i valori e gli orientamenti condivisi della categoria su aspetti costitutivi dell'identità professionale. Per questo il codice deontologico è utile solo se le indicazioni in esso contenute vengono sentite come punti di forza per l'attività professionale, al di là dei diversi orientamenti culturali, politici, sindacali e associativi. In questa prospettiva è possibile ipotizzare una prima proposta dei soggetti associativi e sindacali dei docenti per l'avvio di una fase di approfondimento, dibattito che deve coinvolgere i docenti a livello individuale e collegiale. Questo percorso dovrebbe avere una coerente conclusione con una formale procedura di approvazione dei codice deontologico da parte di una maggioranza qualificata della categoria.
|
La pagina
- Educazione&Scuola©