Multimedialità
Una definizione

di Francesco Boffoli
XXIV Circolo Didattico Statale di Bari

 

Per multimediale intendiamo un medium che su un unico supporto utilizzi diversi linguaggi e che sia interattivo ossia offra la possibilità all'utente di scegliere il percorso conoscitivo attraverso forme di interazione non solo scritta, ma anche tattile o gestuale o addirittura parlata.

Genericamente nel linguaggio corrente con questo termine si intendono ormai sia gli strumenti che consentono la fruizione e la produzione di messaggi con varie forme di rappresentazione delle informazioni (testi, suoni, immagini) e dotati di struttura non sequenziale (ipertesti), sia gli strumenti di connessione con le reti (Internet) che consentono la pubblicazione e la ricerca di informazioni su vasta scala oltre che varie forme di comunicazione interpersonale a distanza.

Possiamo distinguere nel tipo di prodotti software multimediali in circolazione tre diverse tipologie:

- a struttura lineare dove le immagini e i suoni si succedono in sequenza lineare senza che l'utente possa variarne la successione;

- a struttura ipermediale nella quale gli oggetti sono rappresentati come nodi di una rete collegati da legami o links: l'utente può navigare da un nodo all'altro nei limiti delle possibilità consentite dalla mappa del programma;

- a struttura virtuale dove l'ambiente operativo è una sintesi multisensoriale caratterizzata da elevati livelli di realismo percettivo e motorio nei quali l'utente può immergersi completamente ed interagire come attore protagonista.

Nella comunicazione in genere l'informazione può essere tradotta in codici di comunicazione differenziati che utilizzano un linguaggio verbale/non verbale, musicale/acustico-sonoro, grafico/iconico, visivo. E' interessante osservare come generalmente nei media più diffusi (giornale, fumetto, radio, cinema, televisione) si riscontri un notevole grado di interazione tra i vari linguaggi, fenomeno questo che tende ad accrescersi proporzionalmente all'incremento di contenuto tecnologico del mezzo stesso.

Ad esempio è facile verificare come l'informazione televisiva (per non parlare di ipertesti e realtà virtuale) sia caratterizzata da una complessità nell'uso dei diversi linguaggi che è lontana anni luce da quella di un quotidiano basato sull'uso della lingua scritta e di qualche immagine. (Anche se da qualche tempo è in atto la distribuzione sperimentale in alcune edicole di copie di un quotidiano in formato floppy disk, ossia come dischetto da leggere nel personal computer e qui le cose si complicano nuovamente...).

Con l'entrata in scena del computer si è cominciato a parlare di ipermedia ossia di macchine che riescono a gestire in modo non lineare informazioni veicolate da diversi media come testi scritti, filmati, grafici, suoni e immagini.

La caratteristica di non linearità degli ipermedia permette sia la pluralità di accesso alle informazioni sia la possibilità per l'utente di costruirsi percorsi formativi individualizzati adeguati alle proprie capacità cognitive.

Con il computer multimediale è possibile trattare immagini, suoni, video, musica rielaborando il tutto come se si fosse dei registi cinematografici o televisivi.

Tale macchina ha consentito la diffusione dell'ipertesto, un nuovo metodo per presentare le informazioni attraverso un personal computer.

L'ipertesto è costituito da un insieme di testi scritti eventualmente supportati da icone, immagini o suoni collegati tra loro da legami logici di vario tipo, il tutto accessibile per mezzo di un personal computer o di un terminale video. Inoltre è anche uno schema di rappresentazione, un tipo di rete semantica che lega brani, frasi e parole a procedure informatiche più formali. Ed è ancora un tipo di interfaccia che consente la gestione complessa di più oggetti collegati tra di loro da collegamenti (links) e caratterizzati da nodi raggiungibili attraverso dei pulsanti attivabili a scelta dall'utente.

Questo nuovo strumento ci consente di gettare uno sguardo diverso sull'uso del linguaggio nella comunicazione. Infatti se il pensare è un processo caotico e tumultoso spesso non lineare e coerente, la comunicazione è invece un processo seriale che ci costringe a legare i concetti intrecciandoli in modo coerente rispettando la larghezza di banda del codice linguistico adoperato.

Così se nel parlare passiamo dal caos dei molteplici pensieri all'unità di una parola, nell'ascoltare invece realizziamo il processo inverso di espansione dalla parola ai concetti; similmente nello scrivere operiamo nuovamente una compressione di dati cioè andiamo dalla complessità dei pensieri alla linearità di una frase, e quando leggiamo ripercorriamo nuovamente il percorso inverso.

L'ipertesto ci consente di allargare la larghezza di banda con la quale viene veicolata l'informazione poiché in esso interagiscono più tipi di linguaggio (visivo, grafico, iconico, musicale, verbale) e di esplorare quella terra di nessuno che sta tra il pensare e il comunicare offrendoci uno strumento dalle potenzialità affascinanti soprattutto nel campo della didattica e della comunicazione.

Esso si configura come uno strumento potente nella didattica poichè offre agli alunni nuove possibilità di accesso alla conoscenza permettendo l'interazione con più linguaggi in una sequenza logica non necessariamente lineare ma reticolare ed esplorativa che consente la realizzazione di itinerari didattici personalizzati. Inoltre stimola un approccio problematico alla complessità del reale consentendo di trasformarsi da passivi fruitori dell'informazione ad attori ed autori della comunicazione.

Questo strumento multimediale consente di utilizzare le seguenti opzioni formative:

- collegamento tra computer e lavagna luminosa o megascreen e navigazione attuata e controllata dal docente;

- utilizzo dell'ipertesto in un'aula attrezzata in cui ogni utente naviga all'interno di moduli prestabiliti, con un rapporto di uomo-macchina 1 a 1 con la presenza o meno di un docente di supporto;

- open learning o formazione a distanza in cui l'utente presso al propria abitazione o ufficio dispone del supporto di autoistruzione.

In conclusione le caratteristiche della cultura multimediale sono:

- l'IMMEDIATEZZA dell'informazione

- la SINCRONICITÀ degli avvenimenti

- la MULTICULTURALITÀ delle informazioni veicolate

- l'INTERAZIONE dei diversi codici comunicativi

- l'EFFETTO VERITÀ (la rappresentazione s'identifica con il reale)



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