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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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QUALI SERVIZI PER GLI SPAZI DIGITALI DI LAVORO?

 di Andrea Torrente

La diffusione degli strumenti informatici nelle istituzioni scolastiche, il diffondersi del cablaggio degli istituti (anche grazie a finanziamenti ad hoc concessi dalla Comunità Europea con apposite Misure previste nei P.O.N delle diverse annualità), la sempre maggiore dimestichezza acquisita da insegnanti e personale amministrativo della scuola nell’uso delle moderne tecnologie dell’informazione, ha comportato la creazione di abitudini di lavoro sempre più legate all’uso del PC.

Nelle scuole, ormai, la maggior parte dei servizi si avvale dell’informatica. A titolo meramente esemplificativo cito: anagrafe dei docenti; anagrafe degli alunni; gestione delle assenze degli alunni; carriera dei docenti; carriera scolastica degli alunni; servizio di posta elettronica con il Ministero, l’Ufficio Scolastico Regionale, il Centro Servizi Amministrativi; contratti, contabilità e bilancio; ecc. Tutti i servizi sono, nella maggior parte dei casi, informatizzati per cui è necessario prevedere degli spazi digitali di lavoro in cui essi possano confluire senza creare intralci.

Di conseguenza, l’obiettivo degli spazi digitali è di integrare nel miglior modo possibile e di rendere facilmente accessibili tutti i servizi che vi prendono parte. La loro importanza dipenderà dalla maniera in cui essi saranno scelti ed organizzati.

Una disamina dei principali elementi che costituiscono gli spazi digitali di lavoro implica, quindi, l’esame della loro articolazione e delle loro potenzialità di evoluzione e di arricchimento.

 

Categorie dei principali servizi

Le funzioni indispensabili per l’utilizzatore di un ambiente digitale possono essere distinte in tre categorie:

*      Gli strumenti di comunicazione, che fanno parte degli standard di Internet. Essi sono oggi proposti separatamente; la sfida è di integrarli fortemente agli altri servizi e di connetterli agli annuari ed ai servizi personalizzati;

*     Gli strumenti correnti, forniti dai computer o dagli “assistenti personali”: agenda, rubrica, programmi di burotica, strumenti di grafica e di pubblicazione, ecc.;

*      I dispositivi, che permettono di prendere in carico il “nomadismo” degli insegnanti e degli alunni. Essi sono destinati a rendere queste funzioni accessibili indipendentemente dal PC sul quale si lavora o dal luogo in cui ci si trova.

Quest’ultimo punto è molto importante, infatti esso caratterizza i futuri spazi digitali di lavoro. Effettivamente, per la maggior parte gli strumenti citati sono disponibili separatamente su qualsiasi Personal Computer, ma non comunicano fra di loro e restano legati ad ogni singola macchina. La scommessa degli spazi digitali di lavoro è di collocare la gestione di questi strumenti ad un livello superiore e di integrarli ad un dispositivo durevole, disponibile indipendentemente dai computer utilizzati.

Ma, affinché lo spazio digitale di lavoro degli alunni e degli insegnanti giochi pienamente il suo ruolo, è necessario che esso comprenda anche dei servizi legati più propriamente alle attività educative: utilità pedagogiche, servizi di documentazione, utilità concernenti la vita scolastica….. Sovente questi servizi esistono già sotto diverse forme, indipendentemente dagli spazi digitali di lavoro. L’obiettivo è che essi, oltre che perfettamente integrati fra loro, siano anche perfettamente accoppiati fra loro, privilegiando, quindi, la facilità di utilizzazione. Ad esempio, è indispensabile che un quaderno elettronico di testi possa appoggiarsi sull’annuario dell’istituto e sul servizio di gestione dei gruppi; nello stesso modo ognuno deve essere in grado di gestire un solo insieme di segnalibri personali ed un solo spazio di immagazzinamento di documenti, quali che siano le fonti di informazione che egli utilizza. Ciò è possibile a condizione che i servizi dialoghino fra di loro e condividano le funzioni comuni.

 

Architettura generale

Da un punto di vista più tecnico, tutti questi servizi non sono sovrapponibili. Esistono, invece, delle importanti relazioni di dipendenza fra di loro per cui si è quasi obbligati ad articolarli in maniera molto rigorosa, sulla base di una architettura che si potrebbe ipotizzare così:

·        Servizi di base

Essi costituiscono una sorta di zoccolo comune a tutti i servizi: identificazione, gestione dei profili, gestione dei gruppi, motori di ricerca, help, personalizzazione, ecc. Si potrebbe ipotizzare la seguente partizione:

a)      –  Comunicazione

posta elettronica, forum e liste di diffusione, chat, annuario, videoconferenza, audioconferenza;

b)      Ufficio Digitale

agenda, pubblicazioni web, gestione dei segnalibri, carnet di indirizzi,     spazio di  lavoro e di immagazzinamento dati;

c)      – Amministrazione o back office

                     amministrazione dello spazio digitale di lavoro, statistiche d’uso.

·        Servizi complementari la cui integrazione è auspicabile

d)      – Servizi pedagogici

costruzione di risorse pedagogiche e loro immagazzinamento in una sorta   di banca dati per il loro utilizzo successivo, portfolio dell’alunno, quaderni di testi e di esercitazioni nelle varie discipline, insegnamento a distanza.

e)      – Vita scolastica

gestione delle assenze, piani di utilizzo dei diversi laboratori, orario scolastico e,  più in generale, gestione del tempo, gestione delle note e delle sanzioni disciplinari.

f)       – Servizi documentari

gestione delle risorse personali, documenti condivisi, accesso alle risorse d’Istituto, accesso alle risorse esterne, Bollettino Ufficiale, Gazzetta Ufficiale, biblioteca, mediateca.

g)      – Vita dell’ Istituto

    informazione in linea, pubblicazioni d’istituto.

·        Altri servizi la cui integrazione è possibile

 h) – Offerta di formazione

 i) –  Orientamento

 l) –  Diario di bordo

           m) – Servizi amministrativi e Tecnici

 

In estrema sintesi, si può dire che l’architettura più sopra illustrata è costituita da uno zoccolo (nel linguaggio delle costruzioni si parlerebbe di fondazione a platea), da dei mattoni, da una interfaccia aperta.

Un brevissimo commento a quanto appena detto più sopra è, a mio avviso, opportuno.

v     Lo zoccolo rappresenta il fondamento di tutto il sistema. Esso prende in carico le funzioni indispensabili, comuni a numerosi servizi. Si  tratta, essenzialmente,  dei meccanismi di autenticazione, al fine di assicurare l’identificazione e la sicurezza degli accessi e del sevizio di aggiornamento dell’annuario, per rendere accessibili le principali informazioni relative agli individui ed ai gruppi.

Si tratta, quindi, di tutti i dispositivi di immagazzinamento dei dati individuali e, più genericamente, della personalizzazione di tutti gli altri servizi. Tutte queste funzioni non costituiscono da sole dei veri servizi, ma sono indispensabili alle applicazioni proposte agli utenti ed, inoltre, garantiscono la coerenza di tutto l’insieme.

v     I mattoni sono costituiti dai diversi servizi che figurano nello spazio digitale di lavoro. Essi possono assemblarsi in maniere differenti in rapporto alle diverse necessità delle istituzioni scolastiche, ma si basano fortemente sullo zoccolo che assicura le funzioni di base. Alcuni di questi mattoni sono indispensabili per un buon funzionamento dell’insieme, mentre altri sono opzionali. Ritroviamo fra i mattoni indispensabili tutti i servizi di base che fanno obbligatoriamente parte del sistema e tutti quelli che necessitano di un forte ancoraggio allo zoccolo, in particolare gli strumenti che necessitano di una individualizzazione e che si appoggiano sull’autenticazione.

v     Una interfaccia aperta. Alcuni servizi non sono indispensabili al momento della costruzione iniziale, ma possono diventarlo in seguito. Ciò suppone che, fin dalla progettazione, la loro compatibilità con lo spazio digitale di lavoro sia stata garantita. E’ il caso, ad esempio, dei servizi in linea esistenti (data base, servizio informazioni, ecc.) che, con qualche opportuno adattamento, possono essere interfacciati in maniera opportuna con gli spazi di lavoro, pur non essendo direttamente integrati ad essi. In pratica, lo spazio digitale di lavoro propone delle interfaccia aperte, pubblicate e documentate, in modo tale da poter integrare qualsiasi servizio in linea che vi si conformi.

Questa preoccupazione di integrazione dei differenti servizi in uno stesso ambiente rischia, tuttavia, di avere come conseguenza la costituzione di insiemi monolitici e chiusi. Affinché questi dispositivi si sviluppino in maniera durevole ed evolutiva, bisogna cercare il massimo dell’apertura, appoggiandosi a degli standard pubblici largamente riconosciuti. In tal modo, l’ambiente di lavoro degli insegnanti e degli alunni avrà una vera evoluzione partendo dai servizi di base che costituiscono il nocciolo del sistema, integrando dei prodotti o dei servizi provenienti da fonti differenti e che non saranno stati obbligatoriamente previsti fin dall’inizio.  

E’ indispensabile che i diversi attori propongano dei contenuti e degli strumenti da integrare nello spazio digitale di lavoro

L’obiettivo finale è che gli spazi digitali di lavoro siano creati in funzione dei bisogni reali di tutti gli utenti e delle opzioni definite dalle équipes pedagogiche 


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