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L’italiano Ls e l’Italia negli scritti degli studenti
stranieri Nunzia Latini Angela Zagarella*, docente di italiano lingua straniera in Oregon, ha voluto condividere lo scritto di uno dei tanti studenti iscritti ai corsi di lingua italiana presso il dipartimento universitario di cui cura la direzione. Introduzione E’ interessante notare come, attraverso la produzione scritta, si possano delineare percorsi individuali e molteplici, di desiderio di scoperta dell’Italia e dell’italianità. L’immaginazione conduce, attraverso l’alone turistico delle grandi città italiane e della loro storia artistica, culturale, metropolitana, a scegliere percorsi di viaggio individuati secondo propri e precisi riferimenti di gusto, sentimentali, o caratterialmente adattivi: in questo caso Roma emana il suo appeal oltre oceano in maniera decisamente vivace e lucida. Ci ha colpito questo scritto anche per l’idea del calore non solo solare: un saluto spontaneo, giornate al sapor di cappuccino e serate al vino rosso e pane fresco. La studentessa Kathy ha un PhD, Dottorato in Urbanistica. Di origine norvegese, parla correntemente il russo e il norvegese ed è la direttrice del dipartimento di Pianificazione e Ricerca a Portland State University. Ha due gatti. La sua passione è scrivere e fare patchwork. Il suo sogno: andare a vivere in Italia per un periodo più lungo di una vacanza di appena due o tre settimane. Ama il vino italiano e la cucina italiana. Ha visitato parecchie volte l'Italia e frequentato anche corsi di lingua, l'ultimo dei quali alla scuola Cultura Italiana di Bologna. Studia italiano da tre anni e ha superato a pieni voti un corso sulla cultura e le tradizioni popolari in aggiunta al primo, secondo e terzo anno di lingua italiana a Portland State University. Al momento, Kathy studia privatamente con Angela Zagarella. Si incontrano due volte al mese. La produzione scritta
di Kathi A. Ketcheson In dicembre, ho avuto un’opportunità di andare a Roma per una intervista e forse, un nuovo lavoro lontano da casa. Ho deciso di non andarci, per molte ragioni. Dopotutto, Roma è "la città eterna," e sarà sempre lì. Ci saranno altre possibilità ed altre opportunità di andare a Roma, ne sono sicura. Ma, in gennaio, quando la neve copre il mio giardino e non posso andare al lavoro (o in qualche altro posto quello che mi riguarda), penso a Roma e alla vita che esiste lì nella mia immaginazione: Non fa freddo, e c’è il sole nel cielo blu. Abito in un piccolo apartamento in un quartiere antico vicino al mio lavoro. Mi alzo presto, apro la finestra, e guardo le persone e le vespe che vanno in fretta su e giù nella strada sotto. Donald fa il caffè per noi. Non ha qualcosa importante da fare perchè fa il telelavoro per un gruppo di ricercatori a Boston, e quindi non lavora molto fino a quando i suoi colleghi arrivano in ufficio lì, di solito nel pomeriggio. Qualche volte, mangiamo le uova strapazzate o le crepe, come a Portland, ma di solito prendiamo un cappuccino e una brioche, come gli italiani. Le nostre gatte si sono adattate alla nuova vita e vengono in cucina per la nostra colazione. Vado ai piedi al lavoro, passando gli edifici storici, i piccoli negozi, e i bei giardini nascosti dentro i cancelli grandi. Qualche volte, se un cancello è aperto, do una sbriciatina ai cortili con le loro fontane e i vasi pieni di ortensia o rose. Alcune persone mi dicono "Ciao!" o "Buongiorno!" ma per la maggior parte, mi mescolo agli altri che vanno al lavoro. Ascolto la lingua italiana intorno a me, capendo alcune parole o frasi. A lavoro, rivolgo un saluto ai miei colleghi, prendo un altro caffè, e controllo la mia email. C’è un’email da Portland e un’altra da Tacoma, dove abita mia famiglia. Tutto sta bene, e rispondo a loro con una piccola racconta sulle gatte e i loro vicini, gli uccelli, che le tormentono sulla finestra. Quando ritorno a casa, mi fermo a comprare le vedure fresche e del pane per la cena. Don ha già comprato gli altri ingredienti per i piatti che cuocerà quella sera. Prendiamo i bicchieri di vino rosso che abbiamo comprato dal nostro amico, Antonio, che ha un vigneto a Montalcino. La strada è tranquilla, e guardiamo il tramonto sopra le colline. La luce è d’orata e la cena ha un odore fantastico. Ci sediamo a tavola e brindiamo alla nostra vita romana. Kathi A. Ketcheson Nel suo scritto in lingua italiana, troviamo non solo i progressi linguistici ma anche l’approfondimento culturale e l’innamoramento per l’italianità. Ci sembra che ottimamente non siano state apportate dall’insegnante, correzioni oltre il livello di osservazione, indicazione, autocorrezione che lasciano intravedere i punti critici interlinguistici. Il docente: Angela Zagarella Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Catania, vive a Portland, in Oregon. Da 14 anni insegna italiano nel dipartimento di Lingue e Letterature straniere della Portland State University. In questa tranquilla cittadina situata sulla costa nord ovest dell’Oceano Pacifico Americano, per anni é stata la sola portavoce di cultura italiana. All’inizio del suo incarico, quando l’italiano si insegnava infatti ad anni alterni (primo/secondo/primo/secondo anno), Angela era l’unica insegnante. Pertanto le viene dato credito per l’espansione del dipartimento di italiano che nel corso degli anni ha visto la crescita maggiore del numero di iscritti di tutta l’università. Grazie ai suoi continui sforzi e la sua infinita passione per la cultura italiana Angela è riuscita a fare istituire a Portland State University una cattedra di italiano finanziata esclusivamente da fondi da lei raccolti all’interno della comunità italo-americana, Prima di cominciare la carriera di insegnante, ha lavorato nel turismo in Sicilia e in Oregon. Qui, inoltre per alcuni anni ha fatto la consulente turistica, traduttrice e accompagnatrice. Adesso si dedica esclusivamente all’insegnamento pubblico e privato. Da due anni è codirettrice della Portland-Bologna Sistercity organization. Ritorna ogni anno in Sicilia con il figlio, Gabriele, di 12 anni che adora le granite al caffè con panna. *Angela Zagarella Conclusione Invitiamo i docenti di italiano lingua straniera, di qualsiasi geografia a condividere questo aspetto interessante della produzione scritta attraverso la quale altri occhi ci raccontano l’Italia, l’italianità e la lingua italiana in lingua italiana. Potete prendere contatti con la redazione inviando per la pubblicazione a stranieri@edscuola.eu
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