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Educazione & Scuola: un esempio di
collaborazione
DOMANDA: Il tuo sito è diventato in brevissimo
tempo uno dei più interessanti d'Italia per
quanto riguarda la scuola: puoi spiegare come è nata l'idea e
quali riscontri hai avuto?
Educazione&Scuola nasce dall'esigenza di uno
spazio dedicato all'informazione e al
confronto democratico sul mondo della Scuola.
La prima bozza del sito è in rete nel dicembre
del 1996 sul server di Geocities, ma solo
dal gennaio del '97 viene realizzato un costante aggiornamento, nasce l'Archivio - http://www.edscuola.com/archivio/ - (la più completa raccolta di
normativa scolastica in Rete) ed è avviata la distribuzione del bollettino delle news (che raggiunge
oggi circa 3.500 lettori ad ogni
spedizione).
Nel corso del '97 sono realizzati la maggior
parte dei mirror (su Ibmsnet, ScuolaItalia,
Infcom, ITC Tosi e, nel '98, sul Criad); nel luglio dello
stesso anno il sito si trasforma in una vera e
propria rivista telematica (la prima in
Italia ad essere regolarmente iscritta nel registro della
stampa di un tribunale).
Dal settembre del '97 è attiva la Mailing List
di Educazione&Scuola (mailing.es@www.ibmsnet.it),
vera e propria 'redazione virtuale' della
rivista, fucina di tanti progetti (come 'Smonta lo Spot. I
segreti della pubblicità analizzati e
svelati dagli studenti', la prima ricerca sulla pubblicità indirizzata a tutte le scuole italiane
realizzata con Enrico Galavotti e Italia
Oggi - http://www.edscuola.com/spot.html) e fonte prima delle notizie e
dei materiali pubblicati su E&S.
Dal gennaio del '98 la rivista (che acquisisce
un suo personale dominio - http://www.edscuola.com)
propone alcune rubriche specialistiche ('Area Saperi Fondamentali' a cura di Davide Suraci - http://www.edscuola.com/cover.html -, 'Global Education' a cura di Giuseppe Fortunati e Ken Tye - http://www.edscuola.com/globed.shtml -, 'InterLinea con...' a cura di
Nadia Scardeoni - http://www.edscuola.com/interlinea.html -, 'La Ricerca Educativa' a cura di
Paolo Manzelli - http://www.edscuola.com/lre.html -, 'Riforme On Line' a cura di
Giancarlo Cerini, http://www.edscuola.com/cerini.html), ospita l'edizione italiana del
premio internazionale Think Quest (http://www.edscuola.com/think.shtml) ed è coordinata da un prestigioso comitato scientifico (http://www.edscuola.com/copy.shtml) che unisce sotto un unico
'tetto virtuale' professori, docenti universitari,
responsabili amministrativi, presidi,
ispettori e giornalisti, tutti accomunati da un sincero interesse per il mondo della formazione e per le
potenzialità della Rete.
Educazione&Scuola (di cui sono apparsi circa
400 numeri in due anni) conta oggi oltre
400.000 lettori, più di 2.000 documenti (su un totale di
circa 50 MB di dati), oltre 600 partecipanti
alla sua 'redazione virtuale' ed è segnalata
fra i primi dieci siti 'educational' del mondo (fonte Web
Statistics).
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Collegamento in rete o "cultura della
rete"
- DOMANDA: Si parla di
5-6000 scuole in Internet, tuttavia non è sempre oro quello
che luccica, a tuo parere qual è lo stato reale del
rapporto rete - scuole?
I numeri segnalati partono da una considerazione
solo teorica del problema. In altre parole
avere gli strumenti idonei e un collegamento alla Rete non
significa, ovviamente, aver creato una 'cultura'
della Rete.
In questo senso il rischio che il progetto
ministeriale per l'introduzione delle nuove
tecnologie didattiche possa tradursi di fatto in un'altra
occasione mancata (vedi PNI, MultiLab, ecc.) è
fortissimo.
I problemi sono di ordine diverso.
Da un lato bisogna considerare la costante
obsolescenza di hardware e software che
potrebbe, entro breve, determinare, come già accaduto in
passato, la sopravvivenza nelle scuole di
laboratori desueti ed inutilizzabili.
Dall'altro, la tendenziale esaustività
dell'offerta, che è uno dei maggiori pregi
di Internet, potrebbe tradursi, se non opportunamente mediata, in un deterrente alla sua diffusione.
Parlare di 'cultura' della Rete significa invece
affiancare ai presupposti tecnici, ai
finanziamenti ed alla formazione - talvolta inadeguata - una
reale sensibilizzazione verso le possibilità
comunicative, di informazione ma anche di
collaborazione che Internet offre, unita ad una sorta di
'educazione' alla scelta ed alla proposta che è, in
ultima analisi, un'altra occasione per
educare al vivere insieme, ad una reticolarità di rapporti interpersonali fatta di progetto, autonomia e
confronto dialettico.
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Internet: siamo pronti per un nuovo modello
di democrazia?
-DOMANDA: Cosa vuol dire il concetto di rete
come servizio pubblico?
Internet nasce come 'servizio': in questo senso
essa rappresenta un modello di democrazia al
quale la gran parte di noi non è ancora del tutto pronta.
Il nostro modello di democrazia implica una
costante verticalità nella gestione
dell'(in)formazione che, a sua volta, determina un principio
di delega verso altri.
Mentre la verticalità, legittimando la delega,
implica l'ordine (nella doppia accezione del
termine), l'orizzontalità o si fonda sulla libera scelta, sulla responsabilità e quindi sul 'concentrarsi',
ovvero si esplica nella autocelebrazione e,
in ultima analisi, nel 'disperdersi'.
La natura ipertestuale (orizzontale) del media
rende Internet una straordinaria occasione
per determinare forme di comunicazione, dialogo e interscambio (senza ruoli prestabiliti o gerarchici fra
emittente e ricevente).
Oggi la Rete viene spesso vista come
un'ulteriore possibilità dell' 'esserci',
una 'vetrina' per mostrare piuttosto che un'occasione per
offrire; ciò impedisce a monte la possibilità del
confronto.
Un'auspicabile evoluzione della presenza in Rete
delle scuole dovrebbe essere quindi
indirizzata verso la costruzione di servizi utili al pubblico
(famiglie, studenti, docenti): diffusione di
informazioni, ausilio didattico e
amministrativo, form per l'elaborazione di dati valutativi della
qualità del servizio, progetti educativi
finalizzati alla realizzazione di interventi
di didattica a distanza verso alunni lungo degenti, ...
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L'amministrazione scolastica usa la
rete ancora in modo unidirezionale
-DOMANDA: Ciò che dici è molto interessante e
allora a tuo parere qual è la situazione dei Provveditorati e
dell'Amministrazione scolastica in genere e
cosa potrebbero fare per operare un cambiamento qualitativo, sempre in relazione alla rete?
In questo ambito valgono molte delle
considerazione precedentemente espresse.
A una nascente cultura dell'autonomia si
contrappone una fortissima resistenza da
parte del centralismo dell'Amministrazione in genere.
Solo di recente la presenza delle Istituzioni in
Rete si sta traducendo in una prima
occasione di comunicazione di norme, atti, informazioni che, in
un passato fin troppo recente, erano
gelosamente custoditi e comunicati secondo una precisa (lentissima e, talvolta, selettiva) linea
gerarchica (verticale).
Anche in questo caso la Rete e' utilizzata quasi
esclusivamente in modo unidirezionale,
mancando ancora una seria impostazione di dialogo con l'utenza: basti pensare che in California
l'Amministrazione ha l'obbligo per legge di
rendere pubblici gli indirizzi di posta elettronica dei
propri funzionari e di evadere le email
degli utenti.
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Una prima palestra per cimentarsi con
Internet
-DOMANDA: Uno dei problemi principali tra scuole
e Internet è dato dal provider: per una
scuola è piuttosto difficile avere a disposizione alcune centinaia
di Mb di spazio per mettere davvero in rete
una documentazione ipertestuale e multimediale di rilievo: puoi affrontare questa
problematica indicando anche le opportunità
che le scuole potrebbero utilizzare?
Alcune scuole hanno affrontato il problema in
maniera radicale; utilizzando fondi europei
sono stati realizzati server a scuola direttamente collegati
in rete (talvolta in parte subappaltati a terzi in
cambio di supporto tecnico): la scuola
stessa si e' trasformata in provider di servizi propri ed altrui coniugandosi in maniera dialettica con le
esigenze del territorio e fornendo ai suoi
alunni servizi mirati e formazione diretta in questo campo.
Senza arrivare a questo tipo di soluzioni si
potrebbe innanzitutto verificare l'assoluta
necessita' di spazi tanto grandi e di materiali così' voluminosi in Rete.
Attualmente le linee telefoniche riescono solo
con difficoltà' a supportare un normale
traffico; occorre quindi chiedersi se materiali di tale
'peso' potrebbero essere facilmente
trasmessi e ricevuti senza tradursi in lunghe e noiose attese.
Il principio rimane sempre, quindi, quello di
mettersi dal punto di vista dell'utente.
In ragione di quanto sopra soluzioni che
permettano di utilizzare spazi di più'
modesta portata (nell'ordine di una decina di MB), spesso
assolutamente sufficienti, sono offerte da
molti sulla Rete (vd. http://www.edscuola.com/archivio/gratis.shtml) e possono comunque rappresentare una prima 'palestra' per cimentarsi con
Internet. |