Virginia Woolf (1882-1941) like James Joyce, was one of the most important modernist novelist, in fact she gave voice to the complex inner world of feelings and memory; she thought that human personality was not a fixed monolithic entity, but as a continuous shift of impressions and emotions. 

Her father was a Victorian man of letters, so she grew up in a literary and intellectual atmosphere. She spent her summers at St. Ives, Cornwall; and Tolland House and the sea remained central to her art, figuring in Jacob’s Room (1922), The Lighthouse (1927), The Waves (1931). The variety of her experience found its synthesis in the symbols of the water, the sea and the waves. Water on the one hand represented what is smooth flowing, harmonious, feminine; on the other hand it stood for the possibility of the resolution of intolerable conflicts in death. After her mother death she had her first breakdown, and began to be in revolt against her father’s aggressive and tyrannical character. Only after his death she started her poetical career.

She challenged Victorian values, which were founded on an ideal of morality and respectability, and questioned the conventional values of sexual and personal relations. In fact the images she uses establish her idea of true reality and at the same time reject a whole tradition of literature. In Woolf’s novels the omniscient narrator disappears and the point of view shifts inside the characters’ mind through flashback, association of ideas, momentary impression presented as a continuous flux (the so-called «stream of consciousness»).

In 1912 Virginia married Leonard Woolf and in 1915 she published The Voyage Out, her first novel, which still followed a traditional pattern. Because of her severe headaches and her sleep badly, she entered in a nursing home but this only made matters worse, in fact the last thing she needed was force-feeding and isolation from those she loved; and she attempted suicide by taking drugs.

In 1917 she founded with her husband a publishing company, the Hogarth Press. In the following years appeared Mrs Dalloway, The Common Reader, To The Lighthouse, and Orlando, in which she extended the character’s life over four centuries and avoided the rigid distinction between the sexes making her character share both masculine and feminine traits.

In October 1929 she delivered two lectures at Cambridge, which became A Room of One’s One, a work of great impact on the feminist movement of 1960s and 1970s, in which she explored many issues connected with women and writing but above all insisted on the inseparable link between economic independence and artistic independence. In 1931 was published The Waves.

The Second World War increased her anxiety and fears. She became haunted by the terror of loosing her mind. Finally she could stand it no longer. She chose the only possible death for her, «death by water» and drowned herself in the river Ouse. She was fifty-nine.

 

Virginia Woolf (1882-1941), come James Joyce, fu uno dei più importanti romanzieri moderni, infatti, considerando la personalità umana non come un’entità monolitica ma come un continuo scorrere di impressioni ed emozioni, diede voce al complesso mondo interno dei sentimenti e della memoria.

Poiché suo padre, Lesile Stephen, era un letterato vittoriano, Virginia crebbe in un’atmosfera letteraria e intellettuale. Trascorse le sue estati a St. Ives, in Cornovaglia perciò Tolland House e il mare rimasero centrali nella sua arte, figurando in La Stanza di Jacob (1922), Gita al faro (1927), L’onda (1931).

La varietà della sua esperienza fonda la sua sintesi nei simboli dell’acqua, del mare e delle onde. L’acqua da un lato rappresentava ciò che è scorrevole, armonioso, femminile; dall’altro rappresentava la possibilità della risoluzione degli intollerabili conflitti nella morte.

Dopo la morte della madre, Virginia ebbe la sua prima crisi di nervi, e cominciò ad essere in contrasto col carattere aggressivo e tirannico del padre. Solo dopo la sua morte cominciò la sua carriera letteraria.

Virginia Woolf sfidò i valori vittoriani che erano fondati sull’ideale di moralità e rispettabilità, e mise in discussione i convenzionali valori delle relazioni sessuali e personali. Le immagini che lei usava stabiliscono la sua idea di realtà vera e allo stesso tempo rifiutano un’intera tradizione letteraria; ecco perciò che la Woolf segnò il passaggio dal romanzo tradizionale al romanzo moderno. Caratteristica di questo genere è la scomparsa del narratore accompagnata dallo spostarsi del punto di vista dentro la mente dei personaggi, e il pensiero di questi è espresso attraverso flashback, associazioni di idee, impressioni momentanee presentate come in flusso continuo, il cosiddetto flusso di coscienza.

Nel 1912 Virginia sposò Leonard Woolf e nel 1915 pubblicò The voyage out, il suo primo romanzo, che ancora seguiva l’impostazione tradizionale.

A causa dei suoi forti mal di testa e dell’insonnia entrò in una casa di cura, ma ciò peggiorò i problemi; infatti l’ultima cosa di cui aveva bisogno era un’alimentazione forzata e l’isolamento da quelli che lei amava; così tentò il suicidio per mezzo di droghe.

Nel 1917 fondò con suo marito una casa editrice la Hogart Press. Negli anni seguenti apparirono Mrs Dalloway, The Common reader, Gita al faro, e Orlando, nel quale la scrittrice prolungò la vita del personaggio per quattro secoli e evitò una rigida distinzione tra i sessi facendo coincidere nel suo personaggio tratti sia maschili sia femminili.

Nell’ottobre 1929 tenne due conferenze a Cambridge, che divennero poi Una stanza per sè, un lavoro di grande impatto per il movimento femminista degli anni Sessanta e Settanta del ‘900, nel quale lei affrontava molte questioni legate alle donne e alla scrittura ma soprattutto si soffermava sull’inseparabile legame tra l’indipendenza economica e quella artistica. Nel 1931 pubblicò The Waves.

La seconda guerra mondiale incrementò le sue ansie e paure; divenne ossessionata dal terrore di perdere la sua mente. Alla fine non poté resistere oltre e scelse l’unica morte possibile per lei: “morte per acqua” e si annegò nel fiume Ouse. Aveva 59 anni.

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