Dicembre 2001

 

Riforme e Controriforme

Entro dicembre 2001 il gruppo di lavoro presieduto dal prof. Giuseppe Bertagna (università di Bologna e Torino) e costituito dai professori Giorgio Chiosso (università di Torino), Michele Colasanto (prorettore dell’università Cattolica ed ex Presidente dell’ISFOL), Silvano Tagliagambe (università La Sapienza di Roma), Norberto Bottani (ex ricercatore OCSE e direttore del dipartimento Innovazione Educativa del Cantone di Ginevra) e dal Prof. Ferdinando Montuschi (titolare della cattedra di Pedagogia Speciale e Presidente del corso di laurea in scienze della formazione primaria della III università di Roma) che, sentite tutte le componenti scolastiche, formula un rapporto di sintesi sulla riforma dei cicli di istruzione.
Tale rapporto sarà quindi sottoposto agli 'stati generali dell'istruzione' (composti da rappresentanti delle famiglie, degli studenti, dei docenti e da tecnici) i quali formuleranno, in tempo utile per l'avvio con il nuovo a.s. 2002-03, un nuovo piano di attuazione della riforma degli ordinamenti e le eventuali modifiche da apportare alla legge 30/00.

Nel momento in cui scriviamo (primi di ottobre) i fondamentali punti di riferimento emergono dagli interventi del ministro in Parlamento che di seguito, in sintesi, riportiamo.

Il 25 settembre il ministro interviene nella 7a Commissione del Senato, in replica al dibattito svoltosi sulla sua relazione; ciò fornisce l'occasione per fare il punto sulle linee portanti che gradualmente emergono dai lavori della commissione Bertagna e sulla riforma della scuola e dell'università prevista dal governo (vd. in Educazione&Scuola, 04 - 19 luglio Riforme e Blocco).

1. Riforma dei Cicli: nulla emerge circa la nuova struttura dei cicli progettata dalla commissione, anche se il ministro sottolinea che sono in atto audizioni mirate della commissione Bertagna con le associazioni di docenti, famiglie e studenti e che il documento che ne risulterà sarà ampiamente dibattuto nell'ambito degli "stati generali". 
Voci insistenti indicano comunque che l'orientamento muove verso una ristrutturazione dei cicli che sostituirebbe l'ipotesi Berlinguer (7 anni di Scuola di Base + 5 anni di Scuola Secondaria) con una sostanziale conferma dell'attuale divisione in Scuola Elementare e Media Inferiore (secondo il modello "5+3" o, più probabilmente, "4+4"), alle quali seguirebbe una Scuola Secondaria ridotta a 4 anni, mentre l'obbligo scolastico (attualmente ai 15 anni, seguito dall'obbligo formativo sino ai 18) verrebbe innalzato ai 18 anni.
Anche gli esami di stato potrebbero presto essere modificati: il governo sarebbe sul punto di varare un provvedimento urgente che determinerebbe la costituzione delle commissioni d'esame con tutti membri interni ed un presidente esterno, con un conseguente risparmio di 200 miliardi di lire (103 milioni di euro).

2. Autonomia e Decentramento: l'autonomia scolastica deve essere rafforzata 
- semplificando e razionalizzando la macchina burocratica anche a livello di produzione normativa
- mantenendo le funzioni di indirizzo, controllo e valutazione (le cui modalità andranno riviste) da parte del centro
- rafforzando, sulla scorta delle esigenze del territorio, l'autonomia di intervento da parte di direzioni regionali e scuole - specie se in rete - nella realizzazione di un'offerta formativa mirata a tal fine

3. Formazione Professionale: occorre puntare - anche attraverso la flessibilità dei passaggi - sul canale alternativo della formazione professionale superiore in cui l'Italia, secondo i dati dell'OCSE, si attesta su una percentuale del 5%, contro una media del 40%

4. Professionalità e Formazione Docenti: se la scuola non è "un'azienda, ma un corpo vivo e delicato, basato su valori e principi legati alla costruzione della personalità - è, in tal senso - indispensabile valorizzare la funzione docente e sgravarla da compiti impropri". Sulla formazione dei docenti s'impone una pausa di riflessione, mentre è giudicata utile la proposta - emersa dal dibattito in Commissione - dei consorzi e dell'interazione fra soggetti pubblici e privati, ai fini della formazione post-universitaria

5. Pubblico e Privato: occorre potenziare ed ampliare la portata della legge 62/00 favorendo l'integrazione tra sistema pubblico e privato per garantire il diritto dei genitori a scegliere la scuola ritenuta più idonea per i loro figli

6. Riforma Università: l'ipotesi del "3+2", accolta favorevolmente dalle facoltà a carattere scientifico, incontra maggiori perplessità da parte di quelle umanistiche (che preferirebbero il mantenersi dell'attuale durata di 4 anni), determinando la necessità di valutare l'avvio di un sistema flessibile in cui convivano a regime due distinti percorsi. Il 27 settembre, dopo un incontro con la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), il ministro precisa che nel nuovo anno accademico «(...) i corsi triennali partiranno regolarmente, ma le università che non sono in condizione di partire subito potranno iniziare con il vecchio ordinamento».
Preannunciati interventi in materia di edilizia e di orientamento nell'ultimo anno di scuola (si veda, in Rete, il sito del Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario)

7. Ricerca: devono essere rivisti i meccanismi di assegnazione dei finanziamenti, favorendo una selezione meritocratica dei ricercatori e, alla luce del sesto programma quadro di ricerca europeo, valorizzando le reti di eccellenza ed i progetti integrati

Sul tema si veda in Educazione&Scuola:

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

31 dicembre Dichiarazione Servizi

La lettera circolare 5 dicembre 2000, Prot. n. 3592, fissa al 31 dicembre del 2001 il termine (precedentemente previsto dalla Nota MPI 9 dicembre 1999, Prot. n. 981  per l'11 dicembre 2000), per tutto il personale, per la compilazione della dichiarazione dei servizi, secondo l'apposito modello fornito dal MPI (vd. LC 10.08.99 ).

31 dicembre Ritardo Servizio Leva

La nota stampa n. 62/01 del ministero della Difesa, diffusa con nota 18 luglio 2001, prot. n. 631/MR, informa che gli studenti universitari iscritti ad anni successivi al primo, che intendano richiedere il ritardo dell'adempimento degli obblighi di leva per motivi di studio (Decreto Legislativo n. 504 del 30 dicembre 1997), devono presentare la relativa domanda entro il 31 dicembre 2001 presso gli Uffici Reclutamento del Distretto Militare o presso la Capitaneria di Porto (per la sola leva mare) di appartenenza. 

Ulteriori informazioni possono essere acquisite presso i citati Uffici o presso il numero verde 800-010010 della Direzione Generale della Leva.

Recensioni

Andrea Carobene, Internet per gli insegnanti, Milano, Alpha Test, 2001

Speciale Didattica

POF e Funzioni Obiettivo - Pianificazione, Formazione, Verifica e Valutazione
a cura di Dario Cillo

La realizzazione del Piano dell'Offerta Formativa ed il lavoro delle Funzioni Obiettivo sono al centro dell'attività di ogni Istituto.
Offriamo di seguito un completo percorso di lavoro, utile ad insegnati e scuole impegnate in questo processo.

  1. La Pianificazione: Il Piano dell'Offerta Formativa , a cura di Dario Cillo
  2. La Formazione: Progetto di Formazione delle Funzioni Obiettivo , a cura di Dario Cillo
  3. La Valutazione: Questionario di Autovalutazione di Istituto , a cura di Dario Cillo
  4. La Verifica: Relazione Finale al Collegio dei Docenti , a cura di Dario Cillo

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