I PRETENDENTI DI RAGGIOLINA

La fine della storia...

Cominciarono a stancarsi, i poveri uomini del regno di Raggiolina, ma non osavano ribellarsi, completamente privi di potere decisionale come erano: tanto possono fare le donne, appena si arrogano il diritto di decidere con la propria testa!

I poveretti chiesero dunque aiuto a un feudatario, di nome Barbabifolca, che viveva in un castello poco lontano da quello di Raggiolina.

Il conte vestiva rozzamente e i suoi modi erano sbrigativi. Ma, da uomo pratico quale era, capì subito la situazione e decise di intervenire, non per altruismo, ma soltanto per evitare conseguenze peggiori: certe abitudini sono contagiose... e se anche le donne del suo contado avessero deciso di imitare le altre?

Detto fatto si presentò al castello di Raggiolina. Alla vista dei suoi scadenti pannicelli, di quella barba incolta e della capigliatura da istrice, la principessa scoppiò in una risata fragorosa. All'inizio la dispotica donna si divertiva un mondo, ma, dopo un'ora, avrebbe desiderato veramente smettere di ridere: impossibile, perché un arcano potere glielo impediva. Dopo un giorno i disturbi fisici cominciavano a non contarsi più. Anche rider troppo può far male. Raggiolina, a malincuore, dovette accettare l'aiuto del feudatario.

- Prometti di esaudire una mia richiesta se riuscirò a frenare la tua risata?

Non potendo nemmeno parlare, Raggiolina annuì con il capo.

- Oggi stesso chiederò la mano a tuo padre e domani celebreremo le nostre nozze.

Non finì nemmeno di pronunciare queste parole, che la risata della principessa si tramutò in una smorfia di disgusto e di terrore. Da allora nessuno fu più capace di farle cambiare espressione. Raggiolina non era più bella a vedersi, ma almeno smise di voler comandare. E questo dimostra, senza ombra di dubbio, che con le donne bisogna usare metodi forti: al tempo di Raggiolina, come oggi!

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