Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Nell’Inghilterra del primo Novecento

di Antonio Stanca

 

Joe Randolph Ackerley è un autore inglese nato a Londra nel 1896 e qui vissuto per la maggior parte della sua vita. Ha scritto opere teatrali, un libro di poesie, quattro libri di memorie ed un solo romanzo, “Tutto il bene del mondo”. Questo è comparso nel 1960 e di recente è stato ristampato dalla casa editrice Voland, Roma 2010, nella Collana Intrecci. La traduzione e la postfazione sono di Giona Tuccini. Nel 1988 ne è stata tratta una versione cinematografica.

Alla produzione letteraria Ackerley si era dedicato soprattutto a partire dal 1943, quando si era trasferito definitivamente a Putney, quartiere a sud di Londra, in una casa accanto al Tamigi. Lavorava ancora alla BBC, dove dirigeva dal 1928 il settimanale d’arte “The listener”, tramite il quale aveva promosso la conoscenza e l’affermazione di molti giovani autori. Aveva studiato in una scuola pubblica e poi all’Università di Cambridge, aveva partecipato, come ufficiale, alla prima guerra mondiale. Dopo era stato per alcuni mesi in India e nel 1960 aveva visitato il Giappone. Dopo la morte dei genitori aveva ospitato nella casa di Putney  la sorella Nancy e mentre attendeva al lavoro letterario era comparso il vizio dell’alcol. Sarebbe stato trovato morto dalla sorella la mattina del quattro giugno 1967.

Dalla sua vita e dai suoi viaggi verranno i temi della sua scrittura, della quale i quattro memoriali saranno la parte più significativa. Anche in “Tutto il bene del mondo” Ackerley, dichiaratamente omosessuale nonostante i tempi condannassero tali tendenze, narra di una propria esperienza vissuta con un giovane dei sobborghi di Londra. Nel romanzo i due diventano un maturo e agiato intellettuale, Frank, e un ragazzo del proletariato inglese capace di azioni illecite, Johnny. Da questi Frank, dopo altri “amori”, era stato irresistibilmente attratto e dai primi “incontri” erano passati ad un’effettiva relazione. Sarebbe durata molto tempo, avrebbe coinvolto anche i famigliari di Johnny, avrebbe visto Frank adoperarsi in tutti i modi per continuarla ma alla fine sarebbe finita e l’affetto, l’amore per Evie, il giovane cane pastore tedesco, avrebbero sostituito quelli per il ragazzo. Intricata sarebbe stata questa vicenda prima di concludersi, tra molti quartieri e ambienti della Londra degli anni ’50 si sarebbe svolta, molti risvolti avrebbe assunto visto che per un certo periodo il giovane amante sarebbe stato in carcere poiché colpevole di furto e tra Frank e i suoi famigliari si sarebbero verificate molte delle situazioni del romanzo. Il pastore tedesco, sul quale alla fine si riversano i trasporti amorosi di Frank, è anche il cane di uno dei libri di memorie di Ackerley, “Mio cane Tulip” del 1956, dove l’autore finisce col preferire il suo rapporto con Tulip a qualsiasi altro. Erano espressioni di sentimento, di amore, di passione, che non distinguevano tra le condizioni sociali delle persone, annullavano differenze e distanze e potevano fare oggetto d’amore anche un animale. Esse si spiegavano con l’atmosfera culturale ed artistica dell’Inghilterra del primo Novecento, l’Inghilterra di autori spesso appartenenti o appartenuti al “gruppo di Bloomsbury” ed impegnati a favore dei rapporti umani e contro le convenzioni, i pregiudizi che li ostacolavano, a favore dell’anticonformismo, del liberalismo nella vita individuale e sociale. Edward Morgan Forster fu uno tra i più noti di questi autori e fu tanto vicino  ad Ackerley da influenzare le sue scelte, da muoverlo a scrivere, a fare letteratura di quelli che sarebbero dovuti rimanere i segreti della sua vita.

L’amore di Ackerley prima per un ragazzo di strada poi per un cane, la sua dichiarazione, la sua rappresentazione in un’opera letteraria, sono il chiaro segno di tale atmosfera che sarà detta di “fantasia liberale”. Anche l’espressione, la lingua di “Tutto il bene del mondo” sono nuove perché liberate da regole, semplificate. A contenuti diversi corrispondono linguaggi diversi ed entrambi si spiegano con il particolare momento che in Inghilterra si sta verificando.


La pagina
- Educazione&Scuola©