|
|
Scrittori a
Londra di Antonio Stanca
Negli
anni tra il 2006 e il 2008 la giornalista italiana Valentina Agostinis,
già nota per suoi lavori in televisione, sui giornali e per opere di
saggistica, ha intervistato otto scrittori inglesi contemporanei che
vivono a Londra e da Londra hanno tratto e traggono i motivi principali
della loro produzione. Queste interviste costituiscono il volume ora
pubblicato dalla casa editrice il Saggiatore (pp.202,
€ 16) e intitolato
“Londra chiama” (Otto scrittori raccontano la loro metropoli). Sono i
maggiori della città, alcuni di origine straniera, si tratta di James
Ballard, Gautam Malkani, Will Self, Hari Kunzru, Monica Ali, Iain
Sinclair, Hanif Kureishi, Nick Hornby. Tra questi Ballard è morto mentre
il libro della Agostinis veniva stampato. E’ stato il primo ad essere
intervistato e il suo nome e la sua opera sempre ricorreranno nelle
altre conversazioni con gli altri scrittori poiché con lui erano
comparsi quei temi e problemi che saranno di tutti e che ognuno vedrà,
tratterà a suo modo. Soli risulteranno questi autori, ognuno con la
propria storia, i propri mezzi, i propri modi, le proprie opere. Anche
se da Londra tutti muoveranno diverse saranno le loro direzioni. Il passato della città, soprattutto quello più
recente, con molte zone, case, strade ancora in stato di abbandono, i
tempi moderni e le trasformazioni avvenute nella politica,
nell’economia, nell’edilizia, nell’urbanistica, nei costumi individuali
e collettivi ormai invasi dal consumismo più sfrenato, il numero sempre
crescente di immigrati provenienti da diverse parti del mondo
sottosviluppato, la conseguente presenza di storie, culture, tradizioni,
etnìe, religioni, lingue, vite diverse nella stessa città, nello stesso
quartiere, nella stessa strada, il confronto continuo e a volte violento
che succede tra esse e con quelle inglesi, le classi sociali esistite
fino a tempi recenti, le
ambiguità, le contraddizioni dei governi che ultimamente si sono
succeduti, le conseguenze nell’economia nazionale, la costosa
preparazione per le Olimpiadi del 2012, la discussa partecipazione
dell’Inghilterra alla guerra in Iraq accanto all’America, gli attentati
terroristici compiuti a Londra, i sistemi di sicurezza che ne sono
seguiti e sono stati applicati in ogni parte della città facendola
vivere nel continuo timore del pericolo, il riflesso di tutto questo
nella cultura, nella letteratura, nell’arte sia essa narrativa, poetica,
figurativa, musicale, cinematografica, teatrale: quanto da poco è
successo ed ancora sta succedendo in Inghilterra ed in particolare a
Londra si conosce leggendo il
libro della Agostinis. Si sa che tanta vastità e varietà con i problemi
e i contrasti ad essa collegati hanno ispirato gli autori incontrati, li
hanno mossi a creare, nelle loro opere, situazioni, personaggi,
linguaggi con i quali tradurre simile realtà. Dalla vita che intorno a
loro avviene essi attingono, quella
trasformano nelle vicende dei loro romanzi tanto importante la
ritengono. Londra, la città che più d’ogni altra è anche mondo, Londra
immensa, infinita per quanto si estende, per quanto contiene, li ha
“chiamati” e ad essa hanno risposto, per essa si sono impegnati. Non una
corrente, tuttavia, essi formano ma rimangono delle voci separate,
insorte a denunciare una situazione divenuta complessa oltre ogni
limite, un fenomeno senza precedenti e senza soluzione. In alcune loro
opere, però, quella realtà difficile dalla quale prendono le mosse
sembra possibile di miglioramenti, lascia intravedere delle modifiche
grazie ai pensieri, alle azioni di un personaggio, ai risvolti di una
vicenda. Sono scrittori, sono artisti e come tali continuano a credere,
non rinunciano all’idea pur quando dicono della realtà. Anche nelle dichiarazioni rilasciate alla Agostinis
traspare, a volte, tale fiducia e molto attenta è stata la giornalista a
coglierla, molto esperta si è mostrata della situazione in cui essi
operano, della loro vita, della loro formazione, del loro lavoro. Grazie
a lei, al suo libro, si può conoscere non solo cosa succede e come si
scrive oggi a Londra ma anche cosa si pensa circa la letteratura, l’arte
e come le si cerca. |
La pagina
- Educazione&Scuola©