Alla ricerca di Dio
di
Antonio Stanca
La
notizia della morte di Giovanni Paolo II, avvenuta di recente, ha
attirato l’attenzione di milioni di persone in Italia e all’estero, ha
occupato gli spazi, non solo italiani, di molta stampa e televisione
nonostante il mondo stia vivendo una condizione di violenza, guerra e
terrorismo senza precedenti, nonostante i problemi che ne conseguono.
Anche nel 2001, quando avvenne la santificazione di Padre Pio, molto si
disse dell’evento e grande fu l’interesse del pubblico. Anche allora
c’erano gravi contingenze, guerra in Afghanistan, e diffuso era lo stato
di paura. In simili contesti il caso di Giovanni Paolo II e quello di
Padre Pio sono risultati dei momenti di sosta, di riflessione, delle
pause nel vortice degli avvenimenti. Ancora prima molto sentita era
stata la notizia che alcuni big del mondo dello spettacolo,
rappresentanti della musica pop mondiale, quali Mick Jagger, Bob Dylan,
Mary J. Blidg, Tina Turner, Sinéad O’ Connor, noti per atteggiamenti
polemici, trasgressivi, provocatori, per lo scandalo suscitato da alcuni
loro spettacoli o dichiarazioni poiché contrarie ad ogni tipo di morale,
si erano convertiti alla fede religiosa ed avevano assunto, nella vita e
nell’opera, comportamenti dettati da profonda moralità e spiritualità,
avevano cercato di recuperare quei valori interiori sempre trascurati
da chi aveva fatto dell’esteriorità la sua massima aspirazione. Rispetto
ad allora oggi la situazione interna ed esterna delle varie nazioni del
mondo è ancor più grave, i pericoli sono ancor più incalzanti:
malcostume, violenza privata e pubblica, individuale e collettiva,
nazionale ed internazionale, guerra, terrorismo, hanno diffuso un clima
di tensione, paura, diffidenza, ostilità, fanno temere ovunque ci si
trovi. Questi problemi, sopravvenuti col tempo, hanno aggravato una
situazione già precaria dal momento che dopo le speranze, le certezze,
gli indiscutibili vantaggi apportati in ogni settore della vita dalla
scienza e dalla tecnica, dopo la modernizzazione di ogni aspetto
dell’esistenza, si è giunti alla crisi. La chimica, la fisica, la
meccanica, la cibernetica, la telematica, dopo aver rappresentato i
maggiori traguardi per l’uomo moderno, costituiscono ormai una serie di
pericoli materiali e morali per lui e la collettività, per gli ambienti
interni ed esterni alla sua vita. Oggi si è in pericolo in casa oltre
che per strada o in altri luoghi pubblici. Non si ha timore solo
dell’inquinamento, delle gravi alterazioni atmosferiche, dei viaggi in
macchina, in treno, in nave, in aereo ma anche delle tante malattie
esistenti, degli effetti dannosi della televisione, del cinema, del
computer. L’uomo tecnologico, più d’ogni altro suo predecessore, è
esposto ad infiniti pericoli, ovunque è da essi inseguito e non di rado
si parla di fine della vita, della storia sul pianeta Terra. Le guerre
di adesso che, pur verificandosi in alcune parti del mondo, coinvolgono
quasi tutte le sue nazioni, le azioni terroristiche che le accompagnano,
lo stato di allarme sempre più diffuso, sembra vogliano anticipare tale
evento e di questo si parla tanto, tra stampa e televisione, oltre che
dei sempre più frequenti casi di violenza privata. Se in una vita
diventata così pericolosa, se tra le innumerevoli notizie che la
riguardano trovano ampio spazio ed ascolto quelle relative ad eventi e
personaggi completamente diversi significa che diffusa è presso
l’opinione pubblica la tendenza a recuperare modi più semplici, più
veri, a tornare alle origini, a rifiutare quanto conquistato ed
acquisito. Diffusi sono il bisogno, la ricerca di una dimensione diversa
dalla corrente, di riferimenti sicuri poiché confusi, smarriti ci si
trova tra un presente che inquieta ed un futuro carico di minacce.
Proviene da qui la volontà di riscoprire i valori interiori, ideali,
trascendenti, di ritrovare il bene, l’amore, la pace. In questa volontà
s’incontrano, pur provenendo da diverse direzioni, il personaggio e
l’uomo comune ed insieme mostrano come i nostri tempi siano attraversati
ad ogni livello da umori, propositi rivolti allo spirito fino al punto
da giungere al religioso, al sacro, al divino. Si spiegano così
l’estensione e l’interesse che registrano le notizie legate ad esempi d’
immenso amore quali Giovanni Paolo II e Padre Pio: oggi più che mai
l’uomo vuole sperare, credere giacché mai era stato così allarmato e
insicuro, ha bisogno dello spirito essendo stato deluso dalla materia,
dai danni che gli ha comportato, ha bisogno di Dio.
… durante il soggiorno
obbligato nel Sud d’Italia a Carlo Levi capitò di assistere ad una
cerimonia funebre seguita con partecipazione da moltissime persone…
incuriosito chiese di chi si trattava… gli risposero: “Di una madre,
vissuta per ottant’anni nel silenzio degli umili, nel rispetto del
marito, nei valori dei figli, della famiglia, della casa, nella pratica
del bene …” .
Allo scrittore sembrò
di aver scoperto un altro modo per essere sempre ricordati, per
diventare eterni. |