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Antico e moderno

di Antonio Stanca

Da un’indagine svolta recentemente dal settimanale “L’Espresso” presso noti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo e finalizzata a suggerire al pubblico delle letture per l’estate sono emerse molte indicazioni. Generalmente sono stati consigliati autori, italiani e stranieri, dei nostri tempi e, quindi, opere che riflettono la moderna condizione dell’individuo, della società nonché i problemi che la letteratura contemporanea attraversa in un contesto divenuto così vario ed articolato d’averla ridotta ad una delle sue tante espressioni. Sono stati segnalati libri diversi per contenuto e forma, libri che oggi si producono e trovano spiegazione soprattutto negli autori, nei loro “casi” dal momento che non esiste una comune, diffusa atmosfera alla quale riferirli. Tra i nuovi scrittori o poeti sono stati privilegiati, da chi consigliava, quelli che si sono maggiormente distinti o sono riusciti più significativi.

Va notato che nelle indicazioni, quasi in tutte, non sono mancate quelle relative alla lettura o rilettura di un classico sia dell’antichità greca e romana (Eschilo, Sofocle, Ovidio) sia della tradizione letteraria più recente (Dumas, Wilde, Dostoevskij, Bulgakov, Proust, Mann, Pavese, Vittorini). Ancora oggi è ritenuta importante, valida la conoscenza di autori del passato sia molto lontano sia più vicino. Il fenomeno ha una spiegazione che può essere ridotta alla sfera dell’individuo, della sua formazione ma anche estesa al rapporto letteratura-società. Riflette, cioè, la necessità ormai sempre più avvertita, da chi produce, di valori, principi, riferimenti sicuri, inalterabili quali soltanto quelli ideali possono essere, quelli appunto rappresentati da autori  ampiamente valutati e riconosciuti come i classici. A  consigliare queste letture per le vacanze sono state persone impegnate nella letteratura e nello spettacolo e che abbiano quasi tutte tenuto conto del passato, dal più remoto al più recente, significa che non pensano solo agli altri, ai lettori, alla formazione di questi, ma anche a correggere la condizione di precarietà che da tempo esse soffrono in un ambiente quale l’attuale che  quanto più ha raggiunto in progresso tecnologico tanto più ha perso in moralità, spiritualità, idealità, non si pongono soltanto i problemi di chi legge ma anche quelli di chi scrive. Persone che starebbero meglio se sapessero di essere seguite, di avere più ascolto, che non vorrebbero essere confuse tra l’ incalcolabile moltitudine e varietà degli autori d’oggi. Per migliorare, cambiare l’ambiente, credono che si debba cominciare dal basso, dal singolo ed a questo rivolgono i loro consigli. Naturalmente non sarà possibile restaurare l’atmosfera che ha visto e favorito la creazione, diffusione ed importanza dei classici di qualunque periodo. Ora molto, tutto è cambiato anche rispetto al passato più prossimo. Basti pensare che mentre si parla di lettura e la si consiglia si sa bene  che è un’attività quasi smessa, che l’immagine, la visione, lo spettacolo ed altri aspetti del moderno vivere l’hanno  completamente sostituita, che il videogioco rappresenta l’attività preferita dai giovani e non solo, che si pensa di dotarlo degli elementi d’informazione propri dei mass-media al fine di completare lo strumento e favorirne la diffusione e l’uso.

Istituzioni importanti come la famiglia, la religione, la scuola hanno perso la loro funzione didattica, formativa, sono state sostituite dalle mode che cambiano in continuazione poiché devono obbedire a quanto richiesto dal processo di produzione e dall’allegato sviluppo tecnologico.

E’ il nostro momento: si è proceduto nella materia e si è perso nello spirito!

C’è, però, chi ancora crede in questo e lo cerca dappertutto, lo consiglia. Non otterrà molto ma significativo riuscirà il suo pensiero e soprattutto il fatto che questo ancora esista, che ci sia ancora chi lo nutre, chi spera in un recupero, chi si sente partecipe di un richiamo che ha percorso i secoli per giungere fino a lui.


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