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Letteratura e storia per la scuola di Antonio Stanca Un libro di lettura per i giovani che studiano è stato preparato di recente dalla casa editrice Edisco di Torino. S’intitola “Leggere la realtà” (Storia e Società nella Narrativa del Novecento) ed è stato abilmente curato da Sergio Calzone: ampia introduzione, breve e chiara presentazione di ogni autore, ricco apparato di note, riproduzioni di quadri d’autore. Si tratta di un’antologia di racconti e brani di romanzo di autori italiani e stranieri compresi tra gli inizi del ventesimo secolo ed i nostri giorni. Autori noti, ormai considerati dei classici quali Pirandello, Silone, Pavese, Calvino, Moravia, Pasolini, Primo Levi, De Carlo, Remarque, Hemingway, Dessì, Fenoglio, Wolff, Tomasi di Lampedusa, Pratolini, Steinbeck, Morante, Sepúlveda, Kerouac, Salinger, Allende. Loro racconti o parti di più ampie loro narrazioni l’opera contiene e colloca in sezioni specifiche impegnate ognuna ad evidenziare un particolare momento, aspetto, fenomeno della vasta e complicata realtà moderna. Si passa dagli avvenimenti d’inizio secolo quali la trasformazione della società da agricola ad industriale, la crescente urbanizzazione, l’emigrazione, dai conseguenti problemi del “vivere metropolitano” alla prima guerra mondiale, alla guerra civile spagnola, alla seconda guerra mondiale, alla deportazione degli ebrei, alla guerra nel Vietnam, alle gravi questioni di carattere politico, economico, sociale che hanno avuto, a volte, risvolti tragici, ad una storia nella quale le masse diventano protagoniste, agli scontri tra vecchia e nuova generazione, alla difficile se non impossibile loro soluzione, ai giovani delle periferie urbane. Tutto è avvenuto nel secolo scorso, tanto di questo ancora dura e di tutto l’antologia della edisco intende offrire testimonianza tramite gli autori che presenta, di ogni fenomeno li fa interpreti, per ogni problema ricava esempi dai loro lavori. E’ un modo nuovo, originale per informare la gioventù scolastica di quanto è successo negli anni ad essa di poco precedenti e del quale rischierebbe di rimanere all’oscuro o di non avere una chiara conoscenza a causa dei limiti dei programmi di studio. Con questo libro, invece, si possono istruire i giovani su quei temi perché lo si può far studiare nel corso dell’anno scolastico e soprattutto perché non è un’opera di storia ma di letteratura, non rimane lontana come un qualunque documento ma si avvicina a chi legge come appunto un racconto, una narrazione. Come tale può risultare suggestiva, può emozionare il giovane lettore, può fargli giungere i vari argomenti come una serie di scoperte. Può, inoltre, fargli capire quanto la realtà sia stata importante per la letteratura, come questa si sia impegnata per far conoscere e denunciare i suoi problemi. Il dibattito circa la necessità o meno per la letteratura di assumersi impegni diversi dai suoi propri, da quelli, cioè, dei suoi autori, delle loro personali tendenze, aspirazioni, la polemica circa la posizione che la letteratura deve tenere tra le esigenze di chi la produce ed i richiami dell’esterno, della vita, della società, della storia, rimarrà sempre aperta. Intanto i testi offerti da questa antologia provano che deciso, convinto è stato, nel secolo scorso, l’orientamento verso una produzione letteraria alimentata dalla realtà, dai suoi problemi, volta a rappresentarli, a farli giungere a tutti. Ed ancora più importanti risultano tali testi se si pensa che si sono verificati in quel ventesimo secolo che ha rappresentato il culmine, la celebrazione della letteratura dell’anima, del romanzo psicologico, dell’arte interiore. Nel Novecento ci sono stati molti artisti che hanno detto soprattutto di sé, si sono isolati dal contesto, hanno raggiunto esiti altissimi nei contenuti e nelle forme, hanno fatto del Decadentismo una delle maggiori stagioni dell’arte di ogni tempo. Non si è rinunciato, tuttavia, da parte di altri autori dello stesso periodo ad aderire alla realtà, ai suoi gravi problemi, a preferire l’oggetto al soggetto e che sia avvenuto in un momento simile dimostra che il richiamo del corpo è pari a quello dell’anima.
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