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Un uomo, un confronto
di Antonio
Stanca
Ancora
una figura solitaria quella del protagonista del secondo ampio romanzo
di Salvatore Carachino “Teufelserenade”, pubblicato nel 2010 da L’Autore
Libri Firenze. Lo scrittore, di origini salentine e da anni domiciliato
a Verona dove ha svolto il suo
lavoro di docente, aveva esordito in precedenza con “Il professore di
lettere Luigi De Santis” comparso presso la stessa casa editrice. In
quel romanzo il Carachino si era soffermato a rappresentare la vita di
un insegnante del Meridione d’Italia che aveva svolto la sua attività
nelle scuole veronesi dopo il periodo degli studi universitari a Milano.
L’aveva mostrato perennemente incerto, indeciso a causa di
un’interiorità tanto ricca da non farlo riuscire nella vita quotidiana,
da procurargli continue difficoltà ad inserirsi, da fargli cercare nel
proprio intimo le ragioni di tutto. Anche Lucilio Corradi, il giovane protagonista di “Teufelserenade”,
è un solitario. Anche lui è un docente nelle scuole di Verona. Anche la
sua anima è inquieta, insicura perché attraversata da molti,
contrastanti pensieri è la sua mente. E’ sempre assalito da dubbi,
ripensamenti, sempre ritorna su quanto gli accade, sempre crede di aver
sbagliato. Egli è figlio di un noto studioso, un professore
universitario che, ammalato, muore in ospedale. Lucilio lo ha assistito
negli ultimi tempi, durante la degenza. In ospedale ha conosciuto la
bella infermiera Clara, dalla quale è rimasto subito affascinato, e gli
è stato chiesto dal primario-attore di collaborare per uno spettacolo
teatrale che si propone di rappresentare quanto avveniva nei postriboli
militari durante la prima guerra
mondiale. Lucilio, che è professore e studioso di storia, che nel
recupero, nell’esame di documenti storici impiega la maggior parte del
suo tempo, che di essi riempie la sua solitudine, dovrebbe fornire al
regista e all’intera compagnia i testi da adattare alla
rappresentazione. Inizia, così, per il giovane un lavoro che lo porta a
scoprire non solo la vita nei postriboli ma anche i luoghi, i tempi, i
particolari delle innumerevoli vicende, compresi gli scontri armati fra
soldati italiani e soldati austriaci, che si verificarono sulle montagne
della grande guerra in inverni così freddi da costituire un altro
nemico. L’esplorazione di Lucilio sarà adattata alla rappresentazione
teatrale programmata. Dopo questa ci sarà una replica ed altra
collaborazione verrà chiesta al giovane professore. Le sue letture, i
suoi studi prima privi di un programma definito sembreranno averlo
trovato nell’indagine di un determinato momento della storia d’Italia,
il suo spirito prima confuso si sarebbe identificato con quello dei
tanti eroi di allora, la sua solitudine sarebbe stata superata.
Succederà, invece, che Lucilio rimanga solo a vivere la gloria di quel
passato, che l’attenzione dei più sia per gli aspetti deteriori
dell’evento quali appunto i postriboli militari e che questi
costituiscano un motivo di costante interesse. Ad un confronto tra i
suoi ed i pensieri degli altri collaboratori era stato chiamato il
giovane e di nuovo solo si era ritrovato. Anche l’amore per Clara si
trasformerà in un confronto tra le aspirazioni di Lucilio, le stranezze
della ragazza e i comportamenti di quanti la cercano. Anche qui Lucilio
rimarrà solo e il suo sembrerà un destino inevitabile che si è svelato
durante il lungo percorso del romanzo dal quale tanto è emerso. Dal
passato della prima guerra mondiale, che fa da sfondo continuo
all’opera, dalle vecchie glorie all’attuale crisi di valori, dal mito
alla leggenda, alla storia, dall’epica alla letteratura, dalla religione
alla scienza, dalla fede alla ragione, dal sacro al profano, dalla pace
alla guerra, dalla vita alla morte. Molti, tanti sono i temi che tramite
il suo personaggio l’autore fa rientrare. Abilmente e ampiamente
costruita risulta la narrazione oltre che espressa con un linguaggio
capace di rendere ogni particolare di un pensiero o di un’azione, di
un’idea o di una situazione. Colloquiale e impegnato, concreto e
astratto, ironico e tragico, volgare ed eletto, come richiesto dalla
circostanza sa essere il Carachino di questo romanzo senza mai rimanere
lontano da chi legge perché convinto che la scrittura abbia la funzione
di comunicare. |
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