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Alla scoperta della storia
Con
Cristiani – perseguitati e
persecutori di Franco
Cardini la casa editrice Salerno di Roma ha inaugurato ad Aprile di
quest’anno una nuova collana intitolata “Aculei” e diretta da Alessandro
Barbero. Questa si propone di far luce, mediante una serie di saggi di
noti studiosi, su momenti, aspetti, fenomeni, personaggi della storia
passata e presente che ancora non sono stati sufficientemente chiariti.
I lavori muoveranno dall’esame dei documenti al fine di ottenere il
maggior grado possibile di obiettività, di raggiungere quella verità
difficile da contestare. Il Cardini è l’autore del primo ampio saggio.
Egli insegna Storia Medioevale presso l’Università di Firenze ed oltre
che come storico è conosciuto come giornalista, narratore, consulente
televisivo e cinematografico. In
Cristiani – perseguitati e persecutori compie un lungo viaggio, dal
primo secolo dopo Cristo giunge al quinto, sesto ed oltre esplorando in
maniera dettagliata, puntuale, gli eventi che in tale periodo, nel
bacino del Mediterraneo, hanno interessato la religione cristiana. La
sua è un’indagine che, servendosi dei relativi documenti, mira ad
illustrare come il cristianesimo sia passato dalla sua nascita e
formazione alla sua affermazione, come i cristiani prima “perseguitati”
siano poi divenuti “persecutori”. Quest’ultimo, dice il Cardini, è un
aspetto della storia del Cristianesimo che viene generalmente omesso ed
egli ha voluto chiarirlo col suo libro ed offrire il primo esempio di
quello spirito di scoperta, di rivelazione che contraddistingue la
suddetta collana di studi. È molto ricca la documentazione che lo studioso
propone nell’opera, essa procura al lettore una serie interminabile di
rivelazioni, gli fa conoscere i tanti particolari che i libri di storia
non riportano, gli scopre un mondo, una vita che non immaginava fossero
stati così animati. Le fonti citate dal Cardini fanno sentire vicino un
tempo che è trascorso da centinaia di anni, fanno partecipare delle
innumerevoli situazioni, vicende che allora si sono verificate, fanno
sapere chiaramente come si viveva, come si pensava, come si agiva
durante gli ultimi secoli dell’impero romano, mostrano che la storia è
più ampia, più complessa di quanto generalmente si crede. Nel saggio
l’autore ricostruisce tutto ciò che è avvenuto
tanto tempo addietro, le parole, i gesti, i pensieri, i segreti di
persone vissute secoli fa, recupera le credenze, le leggende, le
visioni, le profezie che hanno sempre accompagnato la storia antica, si
muove tra grandi e piccole cose, tra i progetti, le azioni, i
comportamenti di un imperatore, di un papa, di un condottiero e quelli
di un uomo comune, di un semplice fedele, di un soldato. Leggendo si ha
l’impressione di non aver mai saputo che tanta storia sia avvenuta nel
Mediterraneo e sulle sue coste: vale per questo il lavoro del Cardini e
vale pure perché non esita, nella parte conclusiva, a rivelare come i
cristiani, una volta consolidata la propria posizione, una volta
acquisito un proprio potere, non abbiano evitato di ricorrere alla
violenza contro chi era di altro credo religioso o non voleva
convertirsi a quello cristiano. Avevano usato, cioè, riguardo ai pagani
o seguaci di altri culti quei sistemi che erano stati usati verso di
loro quando, agli inizi del primo secolo, erano soltanto gruppi di
persone intimorite che avevano paura a manifestarsi. Come nasce, cresce, si forma, acquista una
propria identità, si diffonde, come s’incontra e scontra con tutto
quanto avviene intorno, come da una religione diviene la religione di un
impero, di un territorio che va dalla Francia al Medio Oriente,
all’Africa: questo fa vedere Cardini e questo dà rilievo alla sua opera,
le conferisce il valore di un documento importante, la trasforma nella
vasta testimonianza di un esempio di coraggio, di temerarietà forse
unico nella storia, quello dei primi cristiani che, sorretti dalla sola
speranza in un mondo migliore di quello terreno, sopportarono
calunnie, menzogne, torture, persecuzioni, morti, fecero di
quella speranza una religione che riuscì ad emergere tra le tante che
esistevano in quei secoli di basso impero romano, di molte e diverse
popolazioni, di molti regni, di
continue guerre. Su tanto, su tutto ha vinto il Cristianesimo, partito
in silenzio è giunto ad avere una sua voce, una sua organizzazione, i
suoi funzionari, i suoi vescovi, i suoi papi, le sue chiese, i suoi
conventi e soprattutto i suoi fedeli. Ma violento si è mostrato dopo
verso i fedeli di altre religioni e questo vorrebbe essere il segreto
rivelato dal Cardini e taciuto o trascurato da molta storia dal momento
che non era compatibile con le istanze più autentiche della religione
cristiana. «Nell’ebraismo e nell’Islam, religioni di Legge, quella
violenza può essersi presentata o presentarsi come coerente sviluppo
delle premesse del loro patto con Dio: nel cristianesimo invece,
religione dello Spirito, essa diviene insanabile contraddizione,
insopprimibile paradosso». Sarà, infatti, sempre difficile spiegare come
una religione di pace, di amore, abbia potuto assumere atteggiamenti
violenti, come questi si siano continuati nei secoli successivi,
crociate, inquisizione, le stragi dei conquistadores, i processi contro
Galilei e Bruno, ma sarà pure importante non esaurire in tali episodi
l’intero Cristianesimo, non confondere alcuni suoi aspetti pur deteriori
col suo spirito, alcune sue manifestazioni marginali col suo significato
centrale. |
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