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Il valore del passato
di Antonio Stanca
La
sera di Martedì 6 Settembre 2011 a Sternatia, in provincia di Lecce,
presso il Centro Studi “Chora-Ma”, da anni egregiamente diretto da
Donato Indino e divenuto un punto di riferimento per manifestazioni
culturali legate al territorio, è avvenuto un incontro culturale tra
Greci del Salento e Greci della Calabria. Si è subito creata
un’atmosfera d’intesa e di dialogo che ha caratterizzato l’intera durata
dell’incontro ed ha permesso che si procedesse nel migliore dei modi e
si pensasse ad altri rapporti e scambi. Si è iniziato col saluto del Presidente del
Centro Studi, Donato Indino, che ha illustrato il programma della
manifestazione e le sue finalità. Su queste si sono soffermati poi i
relatori, dal Presidente del Centro Culturale calabrese “Paleaghenea”,
avvocato Mario Maesano, al professore Salvatore Dieni, ai Presidenti
delle Associazioni Culturali della Grecìa Salentina, dottor Giorgio
Filieri, signor Francesco Manni, signor Silvano Palamà. Dai loro
interventi è risultato che la situazione della lingua greca nelle due
zone della penisola è quella di una minoranza linguistica in gravi
difficoltà. Col tempo sono sopraggiunti dei problemi e necessari e
urgenti sono divenuti dei provvedimenti da parte degli organismi
competenti per evitare che il greco calabrese e salentino si estingua.
Anche presso la scuola ci sono stati problemi e difficile è ormai
ottenere ore d’insegnamento di tale lingua. Maggiormente controllata è
sembrata ai rappresentanti calabresi la situazione nel Salento e si sono
riproposti d’instaurare dei contatti più frequenti con quest’area
linguistica. Animati da buone speranze nonostante le difficoltà sono
apparsi, tuttavia, i partecipanti, disposti ad impegnarsi per migliorare
quanto sta succedendo. Si è concluso con la recita di poesie e con canti
in Griko. Importanti sono queste manifestazioni soprattutto
quando riguardano territori che nel passato sono stati uniti
culturalmente e linguisticamente come la Puglia e la Calabria. Con esse
si può pensare a come recuperare quei sostrati che altrimenti sarebbero
da considerare finiti per sempre, perduti. Scoprirli significa, invece,
ritrovarsi, riconoscersi, sentirsi vicini, uguali e pensare al futuro. Aumentare bisognerebbe lo spazio, il tempo che a
simili scambi finora sono stati concessi, estendere il loro ambito,
sapere di più del passato perché ne guadagnerebbero la memoria, la
coscienza degli interessati. Verrebbero alla luce elementi, valori nei
quali queste potrebbero identificarsi e più facile sarebbe combattere le
tante crisi che i tempi moderni hanno comportato per lo spirito. Degno di nota è che Centri di studio come
“Chora-Ma” promuovano simili operazioni e s’impegnino per certi
recuperi, che verso di essi richiamino l’attenzione, ad essi
sensibilizzino l’opinione pubblica. Dovrebbero farlo in maniera
sistematica, diffondere le
acquisizioni raggiunte, assumere una funzione didattica. Senza questi
Centri e in una condizione di vita individuale e sociale come l’attuale
generalmente disposta a cancellare ciò che è stato non si saprebbe come
recuperare il passato né come utilizzarlo per il futuro. |
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