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È palpabile la sensazione che si tratti di un parlar d’altro, un cimentarsi con piccole questioni marginali, un gattopardesco cambiare i nomi delle cose, lasciando tutto immutato. I problemi veri non si affrontano: non si riesce, non si vuole, non si può. Non si può perché la scuola è da anni un tema di scontro politico. E la riforma della secondaria intanto è all’ordine del giorno dagli anni Sessanta, ossia da circa mezzo secolo. Ormai però siamo all’allarme rosso. I rapporti OCSE segnalano che i livelli di formazione dei nostri alunni sono agli ultimi posti in Europa. E in certi casi le competenze dei docenti sono anche più basse. La dispersione e l’insuccesso hanno costi insostenibili. Insomma, siamo messi davvero male. Ma – insegnanti, genitori o studenti – la scuola tocca tutti. E cambiare sul serio non è più procrastinabile. Dalla profonda conoscenza del settore di un “uomo di scuola”, un libro finalmente capace di coniugare la denuncia con la proposta. |
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