Incontro con Paolo Crepet
libreria Primapagina di Vicenza.
13 Ottobre 2005
Tra le mura domestiche è sempre più difficile trasmettere il senso di
responsabilità e i valori che contano.
"Il problema è spesso non avere la bussola per affrontare queste
situazioni."
Paolo Crepet incontra i propri lettori per presentare il suo ultimo
libro I figli non crescono più (Einaudi) e ci racconta come ascoltare i
nostri figli e superare il senso di impotenza del silenzio.
La scuola per i genitori
"Un paio di anni fa - parlando con alcuni artigiani vicentini - mi aveva
colpito come i discorsi spesso non vertessero sul 740 o l'invasione
economica cinese ma come l'interesse si muovesse verso i figli e la loro
crescita."
Per queste ragioni è nata a Vicenza "La scuola per genitori", un ciclo
annuale di conferenze sul rapporto genitori-figli con la direzione di
Paolo Crepet e sostenuta dall'associazione artigiani della provincia di
Vicenza.
Bisogna essere capaci anche di condannare
"Siamo passati dalla polenta alla BMW e ci teniamo stretti i privilegi
economici raggiunti. Eppure basta accendere il telegiornale per sentire
notizie che fanno scricchiolare questo sistema. In questi giorni si
parla del caso Elkann. Io sono rimasto non tanto impressionato dal fatto
ma dalla reazione mediatica alla vicenda.
I giornalisti e i politici sono i peggiori educatori perchè non ci sono
mai.
Qual'è l'idea che noi adulti comunichiamo ai nostri ragazzi? Leggendo i
giornali impariamo che se si è ricchi e importanti, tutto ci è dovuto e
possiamo fare ciò che vogliamo.
Dov'è il merito in tutto questo?
Vogliamo continuare a vivere nell'incubo di una comunità dove i posti di
responsabilità sono occupati da incompetenti?
Ai nostri figli dobbiamo insegnare che fare i furbi con se stessi si
traduce in un disastro.
Saper condannare è un principio laico fondamentale.
Dare meno non è egoismo. Quando dai tutto non lasci spazio per avere
qualcosa di proprio ed impedisci la crescita di un' autostima."
Impariamo a sentire
Il problema principale nel sistema educativo scolastico è considerare le
persone come segmenti. Non c'è dialogo tra le attività che vengono
svolte.
"Dobbiamo cercare di capire i significati del comportamento del ragazzo
nella loro complessità e non rivolgere domande inutili ai professori."
"Come va mio figlio in matematica?".
Sarebbe meglio chiedere "Come va mio figlio" e punto.
"Dobbiamo accogliere l'inquietudine dei ragazzi perchè l'inquietudine
viene quando si ha qualcosa da dire. Inizialmente sarà difficile
coglierne l'alfabeto ma è comunque un buon segno.
Dobbiamo invece avere paura del silenzio che è il diniego delle nostre
responsabilità.
Abbiamo l'ossessione di capire i nostri figli, quando dovremmo avere
l'ossessione del sentire.
Se mia figlia non mi parla e non dorme la notte, non devo essere
ossessivo nel capire il perchè. Se cercassi di sentire il suo stato
d'animo sentirei che non è nulla di grave, è solo innamorata.
Mi riferisco al da-sein di Heidegger, all'esser-ci. Essere presente e
creare cosi' un'occasione."
"La crescita è un dolore, l'adolescenza è un dolore. Tutto quello che
era dovuto durante l'infanzia, dobbiamo riguadagnarcelo, anche le
coccole.
E' l'incedere incerto della nostra vita.
Ho sempre amato i conflitti perchè è attraverso di essi che si cresce."
Per fortuna i maestri esistono ancora
Ricordiamo la frase della Montessori "Tutti i bambini hanno un talento".
Il maestro è colui che crede in te nelle situazioni più difficili.
Il "Bravo!" deve arrivare non dopo la seconda laurea ma in I elementare.
Steve Jobs creò l'Apple a vent'anni e anche dopo che la finanza gli
aveva tolto tutto quello che aveva, proseguì nel suo sogno perchè era
innamorato della sua idea e della sua passione.
Il suo motto è "Be Hungry, be foolish". Siate affamati, siate dei folli.
Non bisogna preoccuparsi del chiacchiericcio, bisogna proseguire per la
propria strada tenendo la schiena dritta.
Il senso dell'essere affamati è l'amore per quella curiosità che non
deve morire mai.
"Di mio padre", dirà Paolo Crepet a fine incontro, "ho amato molto un
tratto: era felicemente curioso."
Siate curiosi, innamoratevi delle vostre passioni. Be hungry and Foolish!
Paolo
Crepet è nato a Torino nel 1951. Psichiatra e sociologo, insegna
Culture e linguaggi giovanili presso il corso di laurea in Scienze della
Comunicazione dell'Università di Siena. Collabora con «Specchio» de La
Stampa e Anna.
Il suo ultimo libro è
I figli
non crescono più (Einaudi).
a cura di Vincenzo Ciccone
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