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FRANCESCO FUSCA PERSONE DISABILI Ferrari editore
Marzo 2011 Via Ippocrate n. 10
87067 Rosarno ( CS)
e-mail info@ferrari
editore.it Euro 13,00
Il
volume viene pubblicato in un momento assai delicato per l’inclusione in
Italia. Infatti si sta perdendo la memoria storica di ciò che ha
comportato per la nostra scuola il processo ultraquarantennale di
deistituzionalizzazione prima e di inserimento ed integrazione poi.
Stanno scomparendo i genitori e gli operatori scolastici ed
extrascolastici che hanno fatto la storia di questo processo, che si è
concretato prima in buone prassi e lentamente sempre più in norme che
hanno ormai tracciato un sistema organico coerente al suo interno. Anche gli Ispettori
ministeriali, che hanno
contribuito in modo fondamentale a migliorare nel tempo la qualità
dell’integrazione scolastica con le loro consulenze a dirigenti
scolastici e docenti, come è l’Autore del volume, stanno andando
lentamente in pensione e non vengono sostituiti, lasciando così un
pericoloso vuoto di memoria non solo teorica ma soprattutto di prassi
pedagogica e didattica. A causa di queste perdite di testimonianze e delle
difficoltà in cui si dibatte una scuola che è stata sottoposta
negli ultimi dieci
anni a ben tre riforme,dettate solo in parte da esigenze di adeguamento
ai cambiamenti della società, ma soprattutto a bisogno di ridurre
drasticamente , in modo non selettivo, la spesa pubblica, l’integrazione
scolastica è andata soggetta a continui turbamenti, non tanto a livello
normativo, quanto di prassi applicativa o di violazione tollerata della
normativa per ragioni di riduzioni dei bilanci delle scuole e degli enti
locali. Il libro testimonia sia lo sviluppo normativo, sia
le prassi applicative buone e cattive di disapplicazione, in un continuo
divario fra norma positiva e prassi troppo spesso negativa. Il libro non si limita a discussioni generiche, ma
scende anche in dettagli
pratici come l’analisi
delle luci ed ombre dell’integrazione scolastica in Calabria, dove opera
da sempre l’Autore come ispettore ministeriale con delega per le
problematiche dell’inclusione degli alunni con disabilità.E le
problematiche vengono
affrontate con riguardo a tutti i soggetti coinvolti a partire dagli
alunni, passando ai Dirigenti scolastici, ai docenti curricolari e
per il sostegno , discutendo anche dei compiti degli assistenti
forniti dagli enti locali
per l’autonomia e la comunicazione e di quelli di assistenza
materiale di competenza dei collaboratori e delle collaboratrici
scolastiche. Non sempre queste figure professionali svolgono
correttamente i propri compiti, creando disservizi che riducono e talora
vanificano la qualità dell’integrazione scolastica. E proprio a questi disservizi fa riferimento il
libro quando accenna a taluni tentativi ricorrenti di richiesta di
ritorno alle scuole speciali, operata da famiglie disperate, che con
questo libro l’Autore vorrebbe rassicurare, come fa quotidianamente con
il proprio lavoro professionale. E proprio in questi tempi questo libro si rivela attualissimo ed importante, perché i tentativi di ritorno alle scuole speciali si fànno più insistenti , provenendo da personaggi leader nella società italiana. Mi riferisco alla recentissima uscita dell’Assessore all’istruzione del Comune di Chieri in Piemonte, il quale ha espressamente dichiarato che gli alunni con disabilità fànno ritardare lo svolgimento dei programmi dei compagni , non traggono alcun profitto dall’integrazione nelle classi comuni e dovrebbero andare nelle scuole speciali.Mi riferisco ancora ad un artista docente presso il Conservatorio musicale di Milano che , per difendere l’Assessoredalle critiche reazioni ricevute, ha sostenuto che le persone con disabilità non sono assolutamente educabili ( tema affrontato nel libro in modo critico ) e che dovrebbero addirittura essere eliminate alla nascita, onde evitare inutili oneri finanziari alla comunità.Mi riferisco ad alcune irridenti critiche alla recente legge sui disturbi specifici di apprendimento, dislessia, disgrafia, discalculia, tutte tendenti a superare la visione pedagogica degli apprendimenti degli alunni con disabilità nelle classi comuni, sollecitando approcci tendenti all’esclusione ed all’emarginazione. In presenza di esternazioni di simili personaggi
bisogna cominciare ad aver paura di derive pericolose che possono
trovare anche seguito nella popolazione non consapevole dei risultati
positivi sull’integrazione testimoniati da numerosissime ricerche in
campo psicologico, pedagogico e didattico , sostenuti da un’adeguata
normativa suggerita proprio
da queste ricerche sul campo.Contro queste pericolosissime derive questo
libro diviene, specie oggi, ancora più importante perché fa chiarezza e
divulga fra la gente le esperienze e le teorie sulle buone prassi di
integrazione e la normativa
che le sorregge. Interessante in tal senso anche l’appendice con il
prospetto sui contenuti della recente Convenzione
ONU sui diritti delle persone con disabilità, che dedica pure un
articolo, il 24, all’inclusione scolastica.Interessante in tal senso il
continuo riferimento al regolamento sull’autonomia scolastica che , come
giustamenteviene sottolineato nel libro, ha concesso alle scuole “ le
autonomie “, didattica, organizzativa e di sperimentazione. Ed a proposito dell’autonomia scolastica è bene
sottolineare che trattasi di “autonomia amministrativa” cioè che è
comunque sottoposta al rispetto delle leggi. Ciò va ricordato nel
momento in cui talora capita che qualche neodirigente scolastico ritenga
di poter ormai fare qualunque cosa in forza dell’autonomia, ad
es. mandare a casa gli alunni con disabilità quando manchi l’insegnante
per il sostegno o di mandare a far supplenze l’insegnante per il
sostegno , lasciando l’alunno assegnato
da solo in classe o consentendo l’attivazione di laboratori
illegittimi , in quanto composti per più ore al giorno o alla settimana
solo da alunni con disabilità. Queste prassi sono espressamente vietate
dalle Linee-guida ministeriali sull’integrazione scolastica del 4 Agosto
2009, giustamente evidenziate per la loro importanza nel libro. Questo volume quindi risulta utile testo di lettura
e consultazione non solo per i comuni lettori ma anche per dirigenti ed
operatori della scuola ,
come agevole strumento di lavoro per migliorare la qualità non solo
dell’integrazione scolastica ma di tutto il servizio
di istruzione.
In un momento in cui il disorientamento
sembra diffondersi in modo irrefrenabile, anche per un
insufficiente dialogo fra Ministero ed operatori locali e famiglie,
questo volume può costituire un punto di riferimento certo per i temi
trattati e per la garanzia offerta dalla professionalità dell’Autore. Salvatore Nocera |
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