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L’impegno dei semplici di Antonio Stanca
Nel romanzo compaiono alcuni luoghi comuni derivati ad Hosseini dalle sue letture di classici occidentali ed orientali, dal fatto che si trattava della prima opera e non gli era stato facile liberarsi da tali ascendenze. Avvengono improvvise rivelazioni, ritardati riconoscimenti, alcune delle esperienze compiute dai due protagonisti rientrano in una letteratura già nota. Distingue, però, l’Hosseini da quanto lo aveva formato la sua scrittura, il suo stile che è nuovo, libero, pronto ad aderire ai contenuti, a renderli nel modo più immediato, più vero, più naturale possibile, a farli vivere così come avvengono. Hosseini narra di Amir, figlio del padrone, che scopre che anche Hassan è figlio di suo padre e non del servo. Questo aggraverà il senso di colpa nei riguardi di Hassan, da bambini non lo aveva aiutato in una situazione pericolosa, e pur essendo andato lontano penserà sempre di rimediarvi. Finalmente gli riuscirà col figlio di Hassan ma dovrà percorrere una strada molto lunga e irta di ostacoli e pericoli, dovrà conoscere molti posti, vivere molte circostanze, trattare con molte persone, dovrà soffrire molti contrasti. Tanto richiede la remissione di un peccato! E’ il percorso contenuto dal lungo romanzo, è la lezione che Hosseini vuol trasmettere dalle sue pagine. E questa non gli proveniva dalle sue letture ma dall’esperienza diretta che, in Afghanistan, aveva avuto con quella fascia della popolazione detta degli hazara. Erano persone di origine mongola e vivevano soprattutto sulle montagne. Nei rapporti con loro Hosseini aveva imparato l’importanza dei valori umani quali la virtù, la giustizia, la verità, l’onestà. Gli hazara non erano stati guastati dalla modernità, dalle sue richieste e dai conseguenti vizi che agli uomini erano da esse derivati. Hosseini è vissuto con gli hazara, Hassan è un hazara e tale era la donna, una serva, la bellissima e passionale Sanaubar, con la quale il padre di Amir l’aveva avuto. Per tutta la narrazione ci si imbatterà negli infiniti pregiudizi che, in Afghanistan, esistono nei riguardi degli hazara poiché ritenuti persone d’infimo grado sociale. Anche questa loro condizione ha voluto Hosseini riscattare con la sua scrittura, per questo ha fatto del servo Hassan il suo eroe positivo, continuato dal figlio mentre del padrone Amir ha fatto il personaggio tormentato per aver recato offesa, il colpevole. E’ un’altra lezione affidata da Hosseini alla sua opera ed anche questa di significato ampio, profondo mentre facile, scorrevole rimane sempre il suo stile. Qui la qualità maggiore dello scrittore, riuscire semplice nella forma e impegnato nel contenuto e di un impegno non solo umano ma anche civile, sociale. Qui pure le ragioni del successo dell’opera: per il vasto pubblico che ha raggiunto essa è stata un richiamo a quei valori morali, dello spirito, che negli attuali ambienti di vita e nella loro letteratura sembrano ormai svaniti. |
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