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Una lezione d’amore di Antonio Stanca
Anche “Mille splendidi soli” è una storia di dolore, di violenza, di morte, anche stavolta si dice dell’Afghanistan degli ultimi decenni devastato da guerre contro nemici esterni e da quelle, interminabili, tra fazioni interne, dell’Afghanistan dei profughi che a migliaia cercano la vita inseguiti dalla miseria, dalla fame, dalla malattia, dalla morte, di un paese, cioè, dove solo i poveri hanno conservato intatti il senso dell’onore, dell’onestà, della giustizia, lo spirito di sacrificio, di rinuncia, il valore dell’affetto, dell’amicizia, dell’amore. Per salvare l’amica Laila e i suoi due figli Mariam ucciderà e per evitare loro altri pericoli non temerà di confessarlo e di essere condannata a morte. Niente aveva avuto da quando era nata se non delusioni, privazioni e sofferenze, era stata sempre povera e non avrà paura di perdere anche la vita. Ma il gesto la solleverà su tutti i personaggi del romanzo, la farà valere più degli altri e per sempre. Vero fino alla crudeltà, all’orrore riesce Hosseini nella sua scrittura ma profondo oltre ogni modo, valido oltre ogni limite di tempo e di luogo. La sua è una lezione morale destinata a non finire e che stia avvenendo ai nostri giorni, quando molto ridotto è lo spazio riservato all’anima, le conferisce maggior risalto e fa ancora sperare nell’uomo. |
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