Emilia
Sarno, Gabriella Barone
Lo sviluppo dell’intelligenza spaziale nella scuola dell’infanzia
IRRE MOLISE 2004
Introduzione
Questo saggio
documenta un’esperienza di ricerca didattica: analizza la relazione
spazio-ambientale dei bambini, d’età compresa fra i tre e i sei anni,
con l’intento di considerare quali esperienze concorrano allo sviluppo
delle competenze spaziali. Il tema è stato oggetto di dibattito nel
laboratorio di geografia, promosso dalla sezione regionale
dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG), per essere
codificato in progetto coordinato dall’IRRE Molise e proposto alle
scuole dell’infanzia.
La
complessa tematica è stata analizzata in modo articolato e problematico
per focalizzare la dimensione predisciplinare del sapere geografico e
valutare quali abilità ne favoriscano l’apprendimento, rappresentandone
il codice cognitivo specifico. Interrogarsi su i concetti-chiave della
geografia, con l’intento di comprendere le relazioni che intercorrono
tra l’uomo e l’ambiente, equivale a conoscere come si sviluppi il senso
dello spazio e, quindi, come promuovere l’insegnamento delle strutture
concettuali di questo sapere. La riflessione si è successivamente
tradotta in ricerca applicata, perché è stata calata nell’esperienza
quotidiana della scuola, attraverso itinerari didattici che hanno
consentito di verificare la validità dell’ipotesi scientifica, fornendo
anche ulteriori elementi di discussione per un circuito positivo tra
teoria e prassi.
E’ stata così
avviata una ricerca-azione che ha coinvolto le scuole dell’infanzia
della città e della provincia di Campobasso, le quali, per un intero
anno, hanno sperimentato l’idea progettuale proposta, inserendola,
ciascuna, nella propria offerta formativa, per valutare il ruolo delle
metodologie didattiche nel potenziamento complessivo delle competenze
spaziali. Le insegnanti hanno assunto l‘impegno di osservare sia i
prerequisiti, sia i risultati delle attività svolte; la documentazione
ha permesso di puntualizzare gli aspetti fondanti dell’intelligenza
spaziale e lo stretto raccordo tra orientamento e rappresentazione, ma
soprattutto di valorizzare il ruolo strategico delle scelte didattiche
che, favorendo l’ampliamento della mappa mentale dei bambini, creano le
basi per il codice coerente all’apprendimento della geografia.
La
validità scientifica dell’intero percorso consente la diffusione e la
generalizzazione dei risultati, che sono rivolti sia ai docenti in
servizio, sia agli studenti del corso di laurea di Scienze della
Formazione Primaria; è opportuno, infatti, riflettere sugli aspetti
predisciplinari dei saperi, nel caso specifico della geografia, poiché
rappresentano la chiave di lettura per un apprendimento problematico e
mirato all’acquisizione di specifiche competenze.
Il saggio si
articola in tre parti: la prima propone le motivazioni teoriche e
metodologiche che hanno sorretto la ricerca ed è corredata del progetto
iniziale proposto alle scuole, nonché degli itinerari didattici
realizzati. La seconda sezione è dedicata all’interpretazione critica
dei risultati sperimentali che mostrano le linee evolutive dello
sviluppo dell’intelligenza spaziale. L’ultima parte documenta l’iter
progettuale: le docenti hanno, infatti, redatto il diario di bordo delle
attività e il portfolio illustrativo dei progressi dei discenti.
Le conclusioni
sono affidate alla professoressa Daniela Pasquinelli D’Allegra,
Segretario Nazionale dell’AIIG, per porre l’accento sull’attenzione che
l’associazione rivolge alla sinergia tra ricerca e didattica. Il
contributo avvalora l’impegno a ricostruire il sapere geografico, in
modo organico, dai nodi fondanti e a formare, dalla scuola
dell’infanzia, una coscienza ambientale concreta e fattiva: lo sviluppo
dell’intelligenza spaziale ha, quindi, una profonda valenza etica. |