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Dal Sud d’Italia di Antonio Stanca Luca Isernia, docente di lettere, da anni studioso di letteratura italiana moderna e contemporanea, con pubblicazioni su Carlo Levi, Tomasi di Lampedusa e recensioni su altri autori, ha recentemente pubblicato, a Ravenna, presso Longo Editore “Vittorio Bodini prosatore”. Si tratta di un breve volume dove l’Isernia percorre la vita del poeta salentino, nato a Bari nel 1914 da genitori leccesi, morto a Roma nel 1970 e vissuto prevalentemente a Lecce, da dove si era trasferito per periodi di tempo più o meno lunghi a Roma, Firenze ed in Spagna. Isernia, nel suo studio, segue Bodini in questi luoghi, data, documenta le sue permanenze ed i rientri a Lecce allegandovi la produzione in prosa realizzata sia fuori sia in casa. Sono soprattutto racconti, saggi, articoli per giornali, è la scrittura alla quale Bodini non rinunciò mai e attraverso la quale trova espressione sia l’esperienza diretta di un luogo, di una circostanza, di un evento sia la componente lirica della personalità dell’autore sia la sua coscienza civile, di persona impegnata nel sociale, nel denunciare ingiustizie e irregolarità. Bodini è conosciuto soprattutto come poeta, come rappresentante, nel Sud d’Italia, di quanto avveniva nella cultura, nell’arte dei nostri centri maggiori durante il periodo precedente, contemporaneo e seguente la seconda guerra mondiale. Mediante Bodini, i suoi rapporti con ambienti lontani, la sua corrispondenza con studiosi ed autori del tempo, movimenti culturali quali il futurismo, l’ermetismo giungono a Lecce non imitati ma sentiti, fatti propri da un artista come gli altri di quel periodo, che insieme ad essi era vissuto, aveva operato, delle loro tendenze aveva partecipato. Anzi Bodini riduce, piega la generalità di un’atmosfera alla particolarità del suo caso, della sua condizione, dei suoi luoghi. Non rinuncia egli a trarre dalla sua terra i motivi ispiratori della produzione in versi e questa non va distinta da quella in prosa ma collegata, intrecciata con essa. Pertanto l’operazione che Isernia compie nel suo libro risulta importante dal momento che mostra l’autore in ogni fase della sua attività di narratore, giornalista, saggista, evidenzia i temi, i toni, i modi di questa e li vede riflessi nella poesia, li mostra ricorrenti nell’attività del Bodini ovunque e comunque questa avvenga. Leggere l’opera dell’Isernia significa seguire Bodini nel suo processo di formazione e produzione, conoscerlo meglio, trovarlo più comprensibile, significa scoprire il poeta attraverso lo scrittore, vederli vicini. Firenze, Roma, la Spagna permettono a Bodini di esprimere la sua potenzialità morale, spirituale, artistica senza perdere in originalità, senza adeguarsi all’esterno e rinunciare alla propria voce. Questa, formatasi nei luoghi d’origine, agirà sempre in Bodini. Quello col Sud sarà un rapporto sofferto e, tuttavia, risulterà centrale nella sua produzione. Neanche le molte altre e diverse esperienze riusciranno ad allontanare Bodini da tali richiami e tramite la sua prosa e poesia il Sud d’Italia entrerà a far parte di un più ampio contesto, si solleverà a condizione esistenziale pari ad altre, diverrà elemento costitutivo di un più vasto panorama.
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