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Tullio De Mauro, LA CULTURA DEGLI ITALIANI, a cura di Francesco Erbani, Editori Laterza 234pp
Dopo aver letto il libro sono andato a sentirne la presentazione al Festival delle letteratura a Mantova più che altro perché volevo rendere omaggio a quello che ancora oggi considero il nostro ministro,il ministro degli insegnanti. Il libro è una lunga intervista che il giornalista di Repubblica ha fatto al professore e che quest’ultimo ha usato per fare due denunce: lo scarso livello culturale degli italiani e il disinteresse verso la scuola dei leaders politici. De Mauro non vuole parlare di paese arretrato ma ancora una volta ha fornito dei dati sconfortanti e sconosciuti ai più.Il 5% degli italiani è analfabeta,il 33% si ferma al primo tipo di test sulle competenze linguistiche e aritmetiche. La gravità di questi dati è dovuta alle conseguenze che essi hanno sui figli di questo 33%,predestinati all’insuccesso scolastico. Infatti secondo le più recenti indagini internazionali, i fattori che maggiormente incidono sul successo scolastico dei figli sono quelli legati alla cultura della famiglia: il titolo di studio dei genitori e la quantità di libri presenti in casa.”Per questo non c’è politica scolastica che si sviluppi in modo efficace senza creare una rete nazionale di centri per l’educazione degli adulti. Pare accertato che il reddito familiare sia passato in secondo piano,anche se è vero che spesso livello scolastico dei genitori e reddito familiare vanno a braccetto. Tanto che De Mauro propone alle famiglie italiane, che possiedono meno di 50 libri, “una pizza in meno e un tascabile in più” si tratterebbe di un vero e proprio investimento sul successo scolastico dei propri figli.Il vero problema è come far avere questo messaggio a quegli italiani che hanno difficoltà a leggere e a comprendere anche messaggi semplici come: “il gatto miagola”. Potrebbero trasmetterlo gli insegnanti.Fortunati coloro che troveranno degli insegnati in grado di far fare dei salti anche al “predittivo familiare”. Infatti il primo fattore di correlazione al successo scolastico,ancora prima della quantità di libri posseduti e del titolo di studio dei genitori,sono dei bravi insegnanti, che riescono produrre delle eccezioni alla regola ferrea della predeterminazione culturale della famiglia. Invece la Moratti vuole ridurre gli insegnanti e di Moratti è pieno il mondo. A questo proposito il professore ha ricordato due episodi internazionali : -nel settembre 2003,a quanto riferisce Emilia Ferreiro,in un incontro tra FMI e Banca Mondiale si era arrivati alla determinazione che gli insegnanti sono troppi, a causa loro le scuole costano troppo,perciò si è proposto di eliminarli progressivamente sostituendoli con i computer. Alla obiezione di qualcuno che evidenziava come in questo modo si impedisse la socializzazione dei ragazzi,veniva risposto che si sarebbe potuto ovviare dedicando un giorno alla settimana alla attività sportiva collettiva. -Del resto Stiglitz se n’è andato dalla Banca Mondiale,perché quest’ultima per elargire finanziamenti,chiedeva ai paesi poveri come prova d’amore di rinunciare a stanziare fondi per l’istruzione,considerati evidentemente un inutile spreco. Ovviamente a questo punto De Mauro ha ricordato la solitudine che ha provato quando gli capitò di diventare Ministro dell’ancora Pubblica Istruzione. L’ex ministro non lamenta l’isolamento dovuto agli attacchi del centro destra(sono io a ricordare un attacco al Ministro De Mauro tutti i giorni per mesi sulla prima pagina del Corriere)no,De Mauro lamenta che il centro sinistra sulla scuola stava farfugliando.”Ricordo -dice- un dibattito televisivo che aveva qualcosa di irreale tra Gianfranco Fini,che di scuola mostrava di non capire niente,e Piero Fassino,che sosteneva tesi opposte alle sue,ma anche lui lasciava intendere di non saperne un gran ché.Il tema della scuola pareva fosse un tema da evitare in campagna elettorale”. E adesso? De Mauro ricorda il “Patto per la scuola” che, nel maggio 2003, 500 tra ignoti maestri e maestre,ignoti direttori didattici e numerosi professori universitari hanno sottoscritto.”Siamo andati pitoccando un po’ di attenzione dai segretari dei partiti di centro-sinistra.Quando si deve parlare di scuola,i leader politici spariscono tutti,hanno sempre cose più urgenti da fare.Non se ne percepisce il carattere di urgenza.Adesso che le firme sono diventate 7000 siamo riusciti ad ottenere un incontro di tutti i partiti del centro sinistra e un impegno a preparare e a lanciare un documento unitario che preluda a un comune impegno di governo.Però ci hanno detto-fate voi la bozza-.Noi ingenuamente abbiamo accettato e gliela abbiamo fatta avere.Era la primavera scorsa…adesso siamo in autunno e siamo ancora in attesa di una risposta.”. Durante la presentazione del libro a Mantova qualcuno tra il pubblico,forse punto dalla denuncia dell’insensibilità dei leaders politici,ha chiesto a De Mauro:”Ma la scuola cosa ha fatto per migliorare la cultura degli italiani?” E il professore ha risposto così(lo dico con parole mie,naturalmente non riviste dall’autore):”La scuola ha fatto tutto quello che poteva nella solitudine e nel disprezzo,ma ha lavorato per alfabetizzare il 59% di analfabeti di soli 40 anni fa. La scuola ha fatto miracoli.Certo deve imparare ad esserne cosciente. I maestri sono stati umiliati e offesi. La Moratti ha detto che i maestri hanno fatto crollare la scuola elementare. Non c’è stata protesta per questa bugia. I maestri sono stati zitti ad ascoltare e hanno continuato a fare miracoli.” Vorrei poter rassicurare il professore anche i maestri nel loro piccolo ….fanno come le formiche s’…….. Stiamo lavorando per il secondo e il terzo miracolo: far cadere i ministri che,come in Iraq,stanno facendo guerra all’istruzione e cambiare i leaders del centro sinistra perché,come diceva il mio papà,non c’è più sordo di chi non vuol sentire.
P.S. Il mio papà di mestiere non faceva il maestro,faceva il falegname,per questo ho imparato da lui a fare miracoli nell’attività di costruzione.
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