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La
lingua come la vita
di Antonio Stanca
Molto riuscita è stata la manifestazione soprattutto perché si è creata un’atmosfera suggestiva, invitante. Si è cominciato in maniera semplice, naturale e così si è proceduto fino a coinvolgere tutti, a far sentire tutti vicini, partecipi. Con naturalezza è emerso pure il problema che in conclusione il Presidente Indino ha segnalato al pubblico ed alle autorità convenute, quello del recupero di una lingua in via di estinzione, il griko. Il Centro Studi “Chora-Ma” da tempo s’impegna a tal fine, da tempo prende iniziative, si assume compiti affinché questa lingua non vada perduta ed insieme ad essa non si perdano quegli aspetti della vita, della storia che ogni lingua contiene ed esprime. Si è distinto “Chora-Ma” nell’ambito dei comuni della Grecìa Salentina che sono pure interessati a questa operazione. Molto ha fatto grazie al suo Presidente, ha promosso incontri, scambi culturali, viaggi d’istruzione, ha avviato contatti con altre aree linguistiche, con studiosi e con i loro ambienti compresi quelli dell’Università Salentina, ha ottenuto che presso i suoi locali si svolgessero corsi di lingua neogreca e che fossero seguiti. Il Centro Studi di un piccolo paese di provincia ha superato la sua iniziale condizione di isolamento e si è inserito in uno spazio più ampio, ha suscitato un problema che è diventato di un intero territorio, ha fatto sì che nei suoi programmi, nei suoi progetti venissero coinvolti altri centri di cultura e di studio. Molti risultati ha ottenuto “Chora-Ma” ed ancora continua, come prova la recente manifestazione, nella sua opera di sensibilizzazione, nei suoi inviti a considerare importante la lingua di un posto, di un popolo anche se passati poiché della vita, della storia, degli usi, dei costumi di essi è la voce, della loro identità è la prova. Recuperare una lingua che rischia di estinguersi significa recuperare, rivalutare quanto ad essa è legato, significa rendere riconoscibili i luoghi che l’hanno avuta. |
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