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Uniti o divisi? di Antonio Stanca
Il mondo moderno, secondo le previsioni, avrebbe dovuto tendere a superare le barriere, le divisioni che nella storia passata erano state causa di gravi conflitti, avrebbe dovuto impegnarsi ad avvicinare popoli lontani, eliminare differenze, ridurre antiche rivalità e molto si è fatto in questo senso. Sono sorti molti organismi di carattere internazionale che hanno raggruppato nazioni diverse e lontane e instaurato tra loro rapporti, hanno creato interessi ed obiettivi comuni. Da tempo, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, si procede così ed ormai ci si sente avviati verso l’unificazione del mondo, si parla di globalizzazione e non si spiega come e perché ancora si combatte, si attenta, si uccide. In effetti di là dagli intenti e dagli organismi di carattere comunitario sorti nel mondo molte e gravi sono le sue divisioni, tante quante sono le identità cercate, volute, vissute. Quella della religione islamica è una delle più pericolose ché in suo nome e difesa avvengono attentati e guerre. Anche altre identità hanno avuto ed hanno tristi conseguenze mentre altre ancora esistono solo per difendere gli interessi ed obiettivi di gruppi umani pur minimi. Da una parte un mondo che vorrebbe essere unito, dall’altra tante lacerazioni: è l’insanabile contraddizione del nostro tempo! Sulle separazioni insiste Lerner nel libro, sulla tendenza ormai diffusa e incontrollata a volersi diversi, unici, a riscoprire, rivalutare le proprie origini, costruirsi una propria identità ed anteporla a tutto il resto come se niente di questo esistesse o valesse al suo confronto. In tal modo si sono scoperte tante differenze, le si è sostenute, esaltate e questo non è un segnale di progresso ché soltanto riducendo, eliminando le diversità si progredisce, soltanto sacrificando parte di ciò che è proprio per cause comuni, superiori a quelle individuali, si ottiene una condizione di vita migliore perché civile, democratica. E’ quella auspicata dal Lerner nell’opera e da lui proposta perché diventi vera, autentica, non esista solo nelle enunciazioni di rito, sia un’aspirazione diffusa, formi l’unico carattere di un ambiente esteso oltre i confini delle varie nazioni del mondo, costituisca l’aspetto della moderna umanità. |
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