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Oltre i propri confini di Antonio Stanca Una rivelazione costituisce il libro del giornalista Dino Levante “Antonio Milella: storia di un editore del Sud”, comparso nel 2007 nelle Edizioni Milella di Lecce. Esso trasforma in una realtà chiara, inalterabile, conoscenze rimaste spesso superficiali e prive di sistemazione, fa sapere con precisione analitica quanto è avvenuto nella cultura della provincia salentina durante la seconda metà del secolo scorso. Ricostruendo la storia della Casa Editrice Milella Levante ripercorre le tappe di tale processo culturale che con quelle delle Edizioni Milella si sono variamente combinate. Pregevole è l’ordine col quale l’autore procede, la cura con la quale distribuisce i materiali nelle diverse parti dell’opera: “Presentazione”, “Testimonianze”, “Appendici”, “Catalogo storico delle Edizioni Milella”. Le prime due sezioni illustrano, con interventi di osservatori e studiosi, quel che c’è stato a Lecce e nel Sud d’Italia nel campo dell’editoria dal passato ad oggi e in tale contesto fanno risaltare l’attività svolta, nel secondo ‘900, dal professore leccese Antonio Milella. Da libraio questi era divenuto editore, da edizioni scolastiche le sue erano divenute universitarie quando, nel 1956, era stata istituita l’Università degli Studi. D’allora Lecce diventa un centro di studi ed i rapporti, gli scambi con altri centri italiani e stranieri risultano necessari, naturali. Docenti dell’Ateneo leccese, soprattutto letterati, storici, linguisti, filosofi, pubblicano presso Milella i propri lavori, curano per conto di Milella collane e riviste. Quanto si pensa, si elabora, si studia, s’insegna, si scrive a Lecce, specie in ambito universitario, con Milella si stampa e si diffonde, entra a far parte della cultura nazionale e come altri momenti e aspetti di questa giunge all’estero. In che modo questo movimento nasce, cresce, si alimenta, si estende, il Levante mostra nella sezione “Appendici”, quella riservata alla corrispondenza avvenuta tra docenti, istituti universitari d’ogni parte d’Italia, a volte stranieri, e l’editore leccese. Tali documenti fanno vedere come in breve tempo le Edizioni Milella siano state richieste non solo dai tanti loro autori ma anche da molte Università, abbiano favorito il formarsi, in Italia, di una fitta rete di rapporti tra studiosi e centri di studi vicini e lontani, siano diventate una parte essenziale, un aspetto determinante della cultura, del pensiero di quegli anni, abbiano costituito un punto di riferimento inevitabile. Conclude il libro del Levante il lungo “Catalogo storico delle Edizioni Micella”, nel quale sono elencate tutte le opere pubblicate dalla Casa Editrice leccese dalla prima, nel 1953, alle più recenti. L’ordine cronologico è seguito da quello alfabetico e facile risulta, per chi legge, scorrere i tanti nomi degli autori di quelle opere. Ce ne sono di noti e meno noti, di viventi ed estinti, d’italiani e stranieri. Questa è l’ultima e, come le altre, indiscutibile prova che il Levante adduce per dimostrare l’ampiezza assunta dalle Edizioni Milella. E’ stata un’operazione unica per il Salento, tramite Milella questo si è trovato inserito in un contesto culturale senza confini, la sua ha finito di essere una storia di periferia. L’Università di Lecce è stata importante per un fenomeno simile ma pure importante è stato Antonio Milella, l’uomo che lo ha mosso, animato, alimentato, lo ha sviluppato oltre ogni previsione perché dall’inizio fino alla sua affermazione è stato presente, ha vigilato, ha evitato quelle complicazioni nelle quali ogni grossa azienda finisce per trovarsi e spesso arenarsi. |
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