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Manuela Mazzi, L'angelo apprendista, Trattasi di un lungo racconto sul filone New age / Fantasy, che ha come soggetti la morte, la rinascita e l'amore quali elementi l'uno dell'altro partecipanti. Essi vengono raccontati attraverso alcune figure dell'immaginario collettivo preesistenti che, però, a loro volta subiscono un'azione esorcizzante per mezzo forse, sì, di una risoluzione naif, di una banalizzazione del "problema", ma che ottiene l'effetto desiderato. Protagonista principale è una donna prescelta a diventare un angelo, la quale intraprende un apprendistato attraverso sette prove, che la portano a una sorta di autoanalisi flagellante, come richiede ogni favola che si rispetti. Da qui il titolo: "L'angelo apprendista". Temi come la morte, la creazione, l'amore, come detto, ma anche figure mitologiche come gli angeli, l'immortalità, i viaggi ultraterreni e i mondi paralleli affascinano da sempre l'essere umano e stimolano giocoforza la creatività di chi, a modo suo, tenta di fornire delle risposte a questi misteri. Ed è proprio ciò che tenta di fare questo lungo racconto: fornire pareri plausibili anche se germogliati ovviamente nel terreno fertile della pura fantasia. Un'opera frutto di uno sfogo creativo, quindi, che vuol essere, proprio per questo, ben lungi da qualsiasi possibile esperimento di sostituire altre "verità". In altre parole non è il risultato di una ricerca gnostica.
Dalla prefazione del dr. Marco Noi (psicologo, psicanalista e psicoterapeuta): "Quella che Manuela Mazzi descrive con passione e leggerezza è anche la nostra storia. Un racconto che narra dei nostri tentativi di elevarci e penetrare il senso della vita e della morte. Quante volte ci troviamo davanti a ostacoli, bivï oppure baratri che chiedono alla nostra esistenza una scelta fondamentale, una presa di coscienza. Queste sono le nostre “prove”. Forse non sono sette, ma richiedono altrettanta fermezza e fiducia quanta il personaggio principale di questo racconto, Taryn, ha saputo mostrare in questo viaggio. La sfida più grande, alla quale questo delizioso racconto ci mette a confronto, è quella di riuscire a dare senso ad avvenimenti che apparentemente senso non hanno. Interpretare i segni, i simboli, facendosi condurre da intuizioni, premonizioni e presentimenti costituisce il percorso di elevazione per ogni animo sensibile alla bellezza della vita e che non teme i mostri nascosti in sé."
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