Manuela Mazzi, L'angelo apprendista,
Roma, Progetto Cultura 2003, Pagine 112
Trattasi
di un lungo racconto sul filone New age / Fantasy, che ha come soggetti
la morte, la rinascita e l'amore quali elementi l'uno dell'altro
partecipanti. Essi vengono raccontati attraverso alcune figure
dell'immaginario collettivo preesistenti che, però, a loro volta
subiscono un'azione esorcizzante per mezzo forse, sì, di una risoluzione
naif, di una banalizzazione del "problema", ma che ottiene l'effetto
desiderato. Protagonista principale è una donna prescelta a diventare un
angelo, la quale intraprende un apprendistato attraverso sette prove,
che la portano a una sorta di autoanalisi flagellante, come richiede
ogni favola che si rispetti. Da qui il titolo: "L'angelo apprendista".
Temi come la morte, la creazione, l'amore, come detto, ma anche figure
mitologiche come gli angeli, l'immortalità, i viaggi ultraterreni e i
mondi paralleli affascinano da sempre l'essere umano e stimolano
giocoforza la creatività di chi, a modo suo, tenta di fornire delle
risposte a questi misteri. Ed è proprio ciò che tenta di fare questo
lungo racconto: fornire pareri plausibili anche se germogliati
ovviamente nel terreno fertile della pura fantasia. Un'opera frutto di
uno sfogo creativo, quindi, che vuol essere, proprio per questo, ben
lungi da qualsiasi possibile esperimento di sostituire altre "verità".
In altre parole non è il risultato di una ricerca gnostica.
Dalla prefazione del dr. Marco Noi
(psicologo, psicanalista e psicoterapeuta): "Quella che Manuela Mazzi
descrive con passione e leggerezza è anche la nostra storia. Un racconto
che narra dei nostri tentativi di elevarci e penetrare il senso della
vita e della morte. Quante volte ci troviamo davanti a ostacoli, bivï
oppure baratri che chiedono alla nostra esistenza una scelta
fondamentale, una presa di coscienza. Queste sono le nostre “prove”.
Forse non sono sette, ma richiedono altrettanta fermezza e fiducia
quanta il personaggio principale di questo racconto, Taryn, ha saputo
mostrare in questo viaggio. La sfida più grande, alla quale questo
delizioso racconto ci mette a confronto, è quella di riuscire a dare
senso ad avvenimenti che apparentemente senso non hanno. Interpretare i
segni, i simboli, facendosi condurre da intuizioni, premonizioni e
presentimenti costituisce il percorso di elevazione per ogni animo
sensibile alla bellezza della vita e che non teme i mostri nascosti in
sé."
BLOG:
www.angeloapprendista.splinder.com
SITO:
www.angeloapprendista.ciaoo.it
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