Giuseppe Miccichè, Patto territoriale dell'Istituzione
scolastica con l'Ente Locale per la realizzazione del POF
Quadri sinottici e figure professionali per Istituti scolastici
Ercole Baraldi Editore - pag. 112
Presentazione
Una cosa è diventata sempre più chiara nel corso di questi anni: che
l’educazione non riguarda solo problemi scolastici tradizionali, quali
possono essere il curricolo, la valutazione, le verifiche. Quello che
decidiamo di fare nella scuola ha senso solo all’interno del contesto
più ampio degli obbiettivi che si propone di raggiungere la comunità
attraverso l’investimento nell’educazione. Abbiamo finalmente capito
che il modo di concepire l’educazione è il modo di concepire la cultura
e i suoi scopi, espressi o inespressi (1)
Il processo riformatore attivato in Italia negli anni Novanta è la
risposta dello Stato (2) alla globalizzazione, all’integrazione europea,
allo sviluppo delle tecnologie della comunicazione e ai profondi
cambiamenti che questi fenomeni hanno determinato nei sistemi economico,
sociale e politico. Il processo di riforma ha attivato un forte
decentramento di competenze e di funzioni dal centro alla periferia,
modificato il rapporto Stato/cittadini, ha rinnovato le politiche
pubbliche. Il capitale non coincide necessariamente con il bene
materiale. Il capitale umano e quello sociale sono divenuti i nuovi beni
di investimento e la scuola, luogo dove si forma capitale umano e si
produce capitale sociale, è diventata una risorsa strategica per lo
sviluppo del Paese.
Le politiche di istruzione e di formazione della scuola italiana hanno
risentito fortemente delle direttive e degli orientamenti
internazionali.
La scuola italiana segue le coordinate temporali e spaziali (3) che la
configurano come un’agenzia formativa (non l’unica), inserita in un
contesto territoriale, impegnata a promuovere lo sviluppo delle
conoscenze, delle abilità e delle competenze funzionali allo sviluppo
sociale, culturale ed economico del territorio. Questi è costituito da
una pluralità di soggetti formativi, pubblici e privati che hanno, più o
meno intenzionalmente, gli stessi obiettivi.
In questa prospettiva, la scuola ha la necessità di affinare i sensori
per cogliere il brusio che le formicola attorno, di sintonizzarsi
maggiormente con le richieste e i bisogni del territorio, di
confrontarsi con i diversi livelli ecosistemici, di allearsi con altre
scuole, con soggetti formativi, con le istituzioni presenti nel
territorio, di creare reti di relazioni, di innervarle di processi
negoziali e di mediazione. La scuola rappresenta uno dei nodi centrali
di questa rete di soggetti. Queste premesse presuppongono una nuova
organizzazione per l’ambiente scolastico e formativo, tendente alla
stipula, con i soggetti formativi del territorio, di un Patto di
alleanza pedagogica e di un sistema formativo integrato territoriale. La
scuola è cliente e fornitore del territorio, così come lo è il
territorio nei confronti della scuola.
Il territorio rappresenta per la scuola un bacino d’utenza, l’insieme di
soggetti che sono direttamente o indirettamente interessati ai processi
formativi, un fornitore di servizi.
Ma il territorio non è solo questo! “la ricerca più avanzata in campo
pedagogico e didattico chiede con insistenza alla scuola di aprirsi al
suo territorio nella consapevolezza che il ciuffo d’erba (il naturale:
il paesaggio) e il “mattone” (il sociale: il paese-città) scorrono lungo
una pellicola culturale che l’allieva e l’allievo possono osservare,
capire, modificare attraverso la conoscenza diretta e la partecipazione
personale (4).
Da sterile deposito di tradizioni inanimate (5), il territorio si
trasforma, allora, in un giacimento di ricchezze e di opportunità che la
scuola deve saper cogliere. Con questi presupposti, il saggio cerca di
fornire indicazioni operative per la costruzione di un Patto Formativo
tra la scuola e gli altri soggetti formativi e di approfondire i
rapporti tra la scuola e gli enti territoriali, intesi come comunione
dei reciproci beni ecologici, sociali e culturali.
Giuseppe Micciché (1)
Jerome Bruner, La cultura dell’educazione, Feltrinelli, Milano 1997.
(2) Mi riferisco alla maggior parte degli Stati europei e dei Paesi
anglosassoni (Inghilterra, Canada e Australia)
(3) A Barcellona, il 16 marzo 2000, il Consiglio d’Europa fa proprio
il Memorandum della Commissione presieduta da Oliver Brunet
(Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente), che
costituisce la bussola di orientamento per tutti i Paesi europei in
materia di formazione e di istruzione.
(4) Franco Frabboni, Quando la scuola e l’ambiente si danno la mano,
Istituto pedagogico Bolzano.
(5) Costantino Esposito, in occasione del 4° Convegno Ecclesiale
Nazionale, a Verona, il 18.10.2006.
INDICE
Presentazione 5
I° PARTE
1. Lo scenario internazionale 8
2. La risposta dello Stato democratico 11
3. Le politiche pubbliche 12
4. Il welfare state e le politiche sociali: problemi e
prospettive 14
5. Le politiche integrate 15
6. Le politiche negoziali 17
7. Dal welfare state al welfare attivo e societario 18
8. Welfare attivo e governo del territorio 22
9. Le politiche di istruzione e di formazione nei Paesi
occidentali 24
10. Le politiche di istruzione e di formazione in Italia 28
II° PARTE
11. Visione ecosistemica del contesto territoriale 35
12. La nuova organizzazione per l’ambiente scolastico e
formativo 42
13. La comunità di pratiche 44
14. Modalità operative della progettazione integrata 45
15. Il modello rete 47
III° PARTE
16. Scuola e territorio. Il sistema formativo integrato 50
17. Indicazioni operative per la costruzione di un Patto
Formativo 54
18. Il rapporto tra la scuola e gli Enti Locali 63
19. Scuola, formazione e lavoro e problematiche connesse 67
20. Il lavoro e la coesione sociale 68
21. Il nuovo obbligo scolastico e l’obbligo formativo 73
22. Il nuovo biennio obbligatorio 74
23. Gli istituti tecnico-professionali 77
24. I Poli tecnico-professionali 78
25. I corsi sperimentali triennali 79
26. Competenze e certificazione 82
27. Connessioni obbligo e formazione 83
28. L’istruzione e la formazione tecnica superiore (I.F.T.S.) 85
29. Il cinque per mille 87
30. Allegati (1-7)
Biografia dell'Autore
Nato a Maurage (Belgio). Docente di lingue e letterature straniere
per diversi anni è dirigente scolastico dal 1993, attualmente presso l’I.I.S.S.
“C.M. Carafa” a Mazzarino (Caltanissetta). Ha ricoperto diversi
incarichi all’interno di organismi (assemblea generale dell’USL,
Componente consiglio di amministrazione Patti Territoriali).
Attualmente, fa parte dell’Osservatorio Regionale Permanente sul
fenomeno del Bullismo dell’U.S.R. Sicilia. Ha tradotto, per le
edizioni Paoline, dal francese e dall’inglese i seguenti libri:
- Le religioni del Mondo, (dall’inglese), Roma 1984
- Questo mondo tra le nostre mani, Roma 1979
- Bernardetta vi parla, Roma 1978
- Tre volti, un amore, Roma 1979
- L’uomo trasparente, Roma 1984
Autore, insieme ad altri, del libro Saggi e progetti, edito dal
Centro Programmazione Editoriale, 2005 e dei saggi “Formazione
e partecipazione”, "Curricolo Locale e Globale"
e "Sulle Libertà",
pubblicati dalla rivista telematica Educazione&Scuola
E’ stato nominato componente commissione esaminatrice concorso a
cattedre in Campania. Più volte assessore e anche Sindaco del comune
di Riesi. Ha partecipato, in collaborazione con ricercatori
dell’Università di Canterbury, quale relatore, alla conferenza
internazionale ICSEI, a Barcellona, nel gennaio 2005 (An example of
school improvement and active citizenship by engaging students in
taking on responsability). E’ stato invitato, quale relatore,
dall’Università del Queennsland (Australia), in occasione dell’IDEAS
Forum, nell’aprile 2006. |