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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Giuseppe Miccichè, Patto territoriale dell'Istituzione scolastica con l'Ente Locale per la realizzazione del POF
Quadri sinottici e figure professionali per Istituti scolastici
Ercole Baraldi Editore - pag. 112

Presentazione

Una cosa è diventata sempre più chiara nel corso di questi anni: che l’educazione non riguarda solo problemi scolastici tradizionali, quali possono essere il curricolo, la valutazione, le verifiche. Quello che decidiamo di fare nella scuola ha senso solo all’interno del contesto più ampio degli obbiettivi che si propone di raggiungere la comunità attraverso l’investimento nell’educa­zione. Abbiamo finalmente capito che il modo di concepire l’educazione è il modo di concepire la cultura e i suoi scopi, espressi o inespressi (1)

Il processo riformatore attivato in Italia negli anni Novanta è la risposta dello Stato (2) alla globalizzazione, all’integrazione europea, allo sviluppo delle tecnologie della comunicazione e ai profondi cambiamenti che questi fenomeni hanno determinato nei sistemi economico, sociale e politico. Il processo di riforma ha attivato un forte decentramento di competenze e di funzioni dal centro alla periferia, modificato il rapporto Stato/cittadini, ha rinnovato le politiche pubbliche. Il capitale non coincide necessariamente con il bene materiale. Il capitale umano e quello sociale sono divenuti i nuovi beni di investimento e la scuola, luogo dove si forma capitale umano e si produce capitale sociale, è diventata una risorsa strategica per lo sviluppo del Paese.

Le politiche di istruzione e di formazione della scuola italiana hanno risentito fortemente delle direttive e degli orientamenti internazionali.

La scuola italiana segue le coordinate temporali e spaziali (3) che la configurano come un’agenzia formativa (non l’unica), inserita in un contesto territoriale, impegnata a promuovere lo sviluppo delle conoscenze, delle abilità e delle competenze funzionali allo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio. Questi è costituito da una pluralità di soggetti formativi, pubblici e privati che hanno, più o meno intenzionalmente, gli stessi obiettivi.

In questa prospettiva, la scuola ha la necessità di affinare i sensori per cogliere il brusio che le formicola attorno, di sintonizzarsi maggiormente con le richieste e i bisogni del territorio, di confrontarsi con i diversi livelli ecosistemici, di allearsi con altre scuole, con soggetti formativi, con le istituzioni presenti nel territorio, di creare reti di relazioni, di innervarle di processi negoziali e di mediazione. La scuola rappresenta uno dei nodi centrali di questa rete di soggetti. Queste premesse presuppongono una nuova organizzazione per l’ambiente scolastico e formativo, tendente alla stipula, con i soggetti formativi del territorio, di un Patto di alleanza pedagogica e di un sistema formativo integrato territoriale. La scuola è cliente e fornitore del territorio, così come lo è il territorio nei confronti della scuola.

Il territorio rappresenta per la scuola un bacino d’utenza, l’insieme di soggetti che sono direttamente o indirettamente interessati ai processi formativi, un fornitore di servizi.

Ma il territorio non è solo questo! “la ricerca più avanzata in campo pedagogico e didattico chiede con insistenza alla scuola di aprirsi al suo territorio nella consapevolezza che il ciuffo d’erba (il naturale: il paesaggio) e il “mattone” (il sociale: il paese-città) scorrono lungo una pellicola culturale che l’allieva e l’allievo possono osservare, capire, modificare attraverso la conoscenza diretta e la partecipazione personale (4).

Da sterile deposito di tradizioni inani­mate (5), il territorio si trasforma, allora, in un giacimento di ricchezze e di opportunità che la scuola deve saper cogliere. Con questi presupposti, il saggio cerca di fornire indicazioni operative per la costruzione di un Patto Formativo tra la scuola e gli altri soggetti formativi e di approfondire i rapporti tra la scuola e gli enti territoriali, intesi come comunione dei reciproci beni ecologici, sociali e culturali.

Giuseppe Micciché

(1) Jerome Bruner, La cultura dell’educazione, Feltrinelli, Milano 1997.
(2) Mi riferisco alla maggior parte degli Stati europei e dei Paesi anglosassoni (Inghilterra, Canada e Australia)
(3) A Barcellona, il 16 marzo 2000, il Consiglio d’Europa fa proprio il Memorandum della Commissione presieduta da Oliver Brunet (Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente), che costituisce la bussola di orientamento per tutti i Paesi europei in materia di formazione e di istruzione.
(4) Franco Frabboni, Quando la scuola e l’ambiente si danno la mano, Istituto pedagogico Bolzano.
(5) Costantino Esposito, in occasione del 4° Convegno Ecclesiale Nazionale, a Verona, il 18.10.2006.


INDICE

Presentazione 5

I° PARTE
1. Lo scenario internazionale 8
2. La risposta dello Stato democratico 11
3. Le politiche pubbliche 12
4. Il welfare state e le politiche sociali: problemi e prospettive 14
5. Le politiche integrate 15
6. Le politiche negoziali 17
7. Dal welfare state al welfare attivo e societario 18
8. Welfare attivo e governo del territorio 22
9. Le politiche di istruzione e di formazione nei Paesi occidentali 24
10. Le politiche di istruzione e di formazione in Italia 28

II° PARTE
11. Visione ecosistemica del contesto territoriale 35
12. La nuova organizzazione per l’ambiente scolastico e formativo 42
13. La comunità di pratiche 44
14. Modalità operative della progettazione integrata 45
15. Il modello rete 47

III° PARTE
16. Scuola e territorio. Il sistema formativo integrato 50
17. Indicazioni operative per la costruzione di un Patto Formativo 54
18. Il rapporto tra la scuola e gli Enti Locali 63
19. Scuola, formazione e lavoro e problematiche connesse 67
20. Il lavoro e la coesione sociale 68
21. Il nuovo obbligo scolastico e l’obbligo formativo 73
22. Il nuovo biennio obbligatorio 74
23. Gli istituti tecnico-professionali 77
24. I Poli tecnico-professionali 78
25. I corsi sperimentali triennali 79
26. Competenze e certificazione 82
27. Connessioni obbligo e formazione 83
28. L’istruzione e la formazione tecnica superiore (I.F.T.S.) 85
29. Il cinque per mille 87
30. Allegati (1-7)


Biografia dell'Autore

Nato a Maurage (Belgio). Docente di lingue e letterature straniere per diversi anni è dirigente scolastico dal 1993, attualmente presso l’I.I.S.S. “C.M. Carafa” a Mazzarino (Caltanissetta).

Ha ricoperto diversi incarichi all’interno di organismi (assemblea generale dell’USL, Componente consiglio di amministrazione Patti Territoriali). Attualmente, fa parte dell’Osservatorio Regionale Permanente sul fenomeno del Bullismo dell’U.S.R. Sicilia.

Ha tradotto, per le edizioni Paoline, dal francese e dall’inglese i seguenti libri:

  • Le religioni del Mondo, (dall’inglese), Roma 1984
  • Questo mondo tra le nostre mani, Roma 1979
  • Bernardetta vi parla, Roma 1978
  • Tre volti, un amore, Roma 1979
  • L’uomo trasparente, Roma 1984

Autore, insieme ad altri, del libro Saggi e progetti, edito dal Centro Programmazione Editoriale, 2005 e dei saggi “Formazione e partecipazione”, "Curricolo Locale e Globale" e "Sulle Libertà", pubblicati dalla rivista telematica Educazione&Scuola
E’ stato nominato componente commissione esaminatrice concorso a cattedre in Campania. Più volte assessore e anche Sindaco del comune di Riesi.

Ha partecipato, in collaborazione con ricercatori dell’Università di Canterbury, quale relatore, alla conferenza internazionale ICSEI, a Barcellona, nel gennaio 2005 (An example of school improvement and active citizenship by engaging students in taking on responsability).

E’ stato invitato, quale relatore, dall’Università del Queennsland (Australia), in occasione dell’IDEAS Forum, nell’aprile 2006.


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